5/7/2013 ● Politica
"Piano casa": UDG, dinanzi a visione miope si opporrà con tutte le forze
DI FRONTE ALLA DETERMINAZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE RISPETTO AL PIANO CASA RIPORTIAMO LA LEGGE REGIONALE DI RIFERIMENTO E LA COMMENTIAMO..
LEGGE REGIONALE 11 dicembre 2009, n. 30.
Art. 6
(Interventi straordinari per la realizzazione di edilizia sociale e ricettivo-complementare)
1. Nei Comuni sprovvisti di aree libere destinate all\'edilizia economica o convenzionata o agevolata o che non ne dispongano in misura sufficiente, in via straordinaria è consentita la presentazione, da parte di imprese, di consorzi o di privati riuniti in cooperativa, di programmi costruttivi di nuove abitazioni, da destinare alle giovani coppie ed alle categorie sociali disagiate (cd. edilizia sociale), ai sensi del presente articolo.
L’amministrazione comunale ha deciso di accogliere la richiesta della società CEBAL di costruire 60 alloggi in zona agricola ( fuori ed in deroga al PDF) da destinare alle giovani coppie ed alle
categorie sociali disagiate. Ed ha deciso quindi di procedere speditamente convocando il consiglio comunale per approvare la convezione tra il comune e la società proponente.
Le domande:
1. Perché non ha individuato, all’interno del PDF, aree libere da destinare all’edilizia economica o convenzionata o agevolata?
2. Perché non ha verificato la domanda reale delle giovani coppie o delle categorie sociali disagiate?
E’ bene ricordare che il PDF, redatto negli anni settanta, è dimensionato per una popolazione di 11 mila abitanti. Guglionesi dopo 40 anni conta 5.400 abitanti e circa 12.000 vani.
Cifre che ci raccontano di uno sviluppo edilizio irrazionale che ha svuotato il centro-storico e parte del quartiere portanuova ed ha spinto la popolazione verso periferie ‘senza anima’ , all’interno delle quali si vive il fenomeno della vicinanza fisica e della distanza sociale. Il trionfo del gusto dell’orrido (
giustificato dalla fame speculativa) sulla bellezza.
Quindi, procedere con ulteriori estensioni del perimetro abitativo (senza un bisogno rilevato) si configura non solo come ulteriore aggressione speculativa e selvaggia del territorio con i suoi valori
paesaggistici ed ambientali. Ma come ritorno degli interessi speculativi coagulati attorno ad un blocco di interessi di fronte a cui l’amministrazione appare subalterna. Se si parte dall’ottica
dell’interesse comune e della tutela dei beni pubblici.
Emerge il dominio di una visione miope, schiacciata sul presente.
Presuntuosa. Tipica di chi pensa che la storia inizia e finisce con i suoi interessi. Senza nessun rispetto per le nuove generazioni. Senza nessun rispetto per la natura e per le bellezze che essa contiene.
Unità Democratica di fronte a visioni del genere si opporrà con tutte le forze.