BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


28/6/2013 ● Caro Direttore

Il "compro/messo urbanistico": la deriva guglionesana nelle politiche urbanistiche


  Luigi Sorella ● 1722


Caro Direttore,

nuntio vobis gaudium magnum: da sempre disastrose le politiche urbanistiche di Guglionesi!

Il “bene casa” quasi sempre oggetto di speculazioni edilizie e interessi politici oltre l’oggettiva qualificazione urbana. Piani attuativi quasi sempre distanti dalla patrimonializzazione del bene comune, con non poche spese a carico della collettività (leggasi il recente paragrafo delle aliquote massime per l'IMU).

Fallimenti che, solo recentemente, vanno dal “Villages d’Europe” (imitazione di uno strano francesismo economico da attuare in contesti a deficitario spirito di imprenditoria turistica) dove si sono spesi ingenti danari per le consulenze e per la fattibilità, al PRG (Piano Regolatore Generale) più volte annunciato, poi improvvisamente affogato nel politichese burocratico, e non solo.

PRG "non pervenuto" e quindi mai esistito a Guglionesi, come strumento di ragionevolezza nella pianificazione anche culturale della cittadina.
Danari pubblici svaniti perché (in/ri)vestiti di sciocca politica clientelare.

A Guglionesi, oggi, investire in diverse operazioni di restauro e/o di ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente (spesso vuoto, inagibile e inabitabile) costerebbe quanto, se non molto di più che costruire ex-novo, in termini puramente di costi-benefici. Ma “il nuovo”, benché forse conveniente al privato per tanti altri motivi, ha ingenti "costi di ricaduta" per la futura collettività, costi dovuti al sovradimensionamento di servizi pubblici da erogare a fronte di un'offerta abitativa di gran lunga superiore alla domanda (cioè chi pagherà le future imposte locali già così esose?).

Abbiamo dovuto tollerare una classe di tecnici, in particolare attiva nell’ultimo trentennio dello scorso millennio, istruita in una formazione distante (tra i medici ci sono i dentisti, gli oculisti i cardiologi, gli oncologi etc.) dalla qualificazione "urbanista" (basta rilevarne il curriculum accademico!) e che ha distrutto concetti culturali sui quali oggi si fa gran fatica a restituire dignità: la cementificazione ha proliferato con poca dose di saggezza deontologica. Per cui, nel centro storico di Guglionesi, ad esempio, è stato un modello di rinnovamento: la distruzione di piazze storiche, l'abbattimento di tetti in legno con sostituzione di solai cementizi, le soppressioni di antichi portali per serrande da garage, etc.
Quella stessa classe di tecnici "senza frontiera di competenza specialistica", che oltretutto, è stata anche protagonista di un certo apparato amministrativo della politica locale, che dal punto di vista culturale ha creato il compro/messo urbanistico nel quale oggi si vive con miserabile fatica.

Ogni epoca ha la sua urbanistica, ma eredita i risultati dell’urbanistica delle epoche anteriori, proprio come ogni società rappresenta un compromesso, travagliato da tensioni interne, tra la società attuale in divenire e il retaggio delle società superate e scomparse che l’hanno preceduta, ma che sopravvivono a se stesse” (P. Gorge, Geografia e sociologia, Il Saggiatore).

La deriva guglionesana nelle politiche urbanistiche, caro Direttore, pone al “bene comune” una sostanziale questione: bisogna ancora girarsi dalla stessa parte, cioè imitare il "compro/messo urbanistico" nei modi e nelle maniere del passato senza alcuna previsione di sostenibilità, o divenire modello di vivibilità per le future generazioni?

Cartellone




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