20/6/2013 ● Politica
Commercio e impresa: la mazzata più dura? L'agonia TARES dopo l'IMU al 9.6
La mazzata più dura? L'IMU con aliquota massima per locali destinati all'attività produttiva e impresa:
Guglionesi si è, fin dalla prima adozione, posizionata sul 9.6 per mille, per ragioni esclusive di
“bilancio comunale” (cioè come un puro conteggio da "ragioniere solerte" al
proprio premio di produttività!), ma senza alcuna attenzione e concreta sensibilità al tessuto
produttivo della comunità. Ci sono imprese e attività commerciali in seria
difficoltà, anche a Guglionesi. Non è sostenibile tale pressione che taglia
enormemente risorse produttive alla continuità di impresa (rinnovamento,
investimenti, assunzioni, etc.). In difficoltà soprattuto le giovani imprese, il futuro della comunità produttiva e imprenditoriale. In tal senso, mancano sensibilità politiche all'innovazione e alla cultura d'impresa per il futuro di una comunità a prospettiva di crescita.
La imminente e temuta TARES per molte delle attività locali
sarà il vero cappio per un settore "ignorato" che negli ultimi 30 anni a Guglionesi ha visto il totale disinteresse della politica, non solo a livello locale. "Pressione
fiscale fino a un picco teorico del 44,4% se la crisi perdurerà per tutto il
2013. (...) Si accentuerebbe anche la caduta dell'occupazione con 1,6 milioni di
posti di lavoro persi a partire dal 2008. La flessione coinvolgerebbe in egual
misura (6%) il lavoro dipendente e quello indipendente (oltre 434 mila unità
perdute). Marco Venturi, presidente dell'associazione, riconfermato fino al 2017
proprio oggi, ha lanciato la proposta di un "Progetto Italia" per ricompattare
il Paese, per riagganciare la crescita, per avere "imprese robuste e
competitive, per creare lavoro. Al primo posto la necessità di una riforma che
riduca le tasse: il "no" all'aumento dell'Iva, che deve tornare al 20%, e il
"no" alla Tares sono i due capisaldi della riforma fiscale indicata da Venturi"
[da Milano Finanza"].