14/6/2013 ● Cultura
Lettera aperta all'amorevole Madre provinciale: non si abbandoni la "dolcezza materna"
Amorevole Madre Provinciale,
immagino la inconsolabile tristezza nel Suo castissimo cuore ogni volta che
un’ammirevole Casa di educazione al Sacro Cuore di Gesù debba venir meno per
mille presupposti, più o meno ponderati.
Ho ascoltato attentamente le parole (da Lei) donate alla nostra Comunità in
occasione della giornata di ringraziamento alle Apostole di Guglionesi (venerdì
7 giugno 2013).
Ho notato assoluta saggezza quanta umiltà nel nome del Sacro Cuore di nostro
Signore.
Il Suo “No” alla continuità di un’azione educatrice, di circa 85 anni qui
a Guglionesi, ha svariati motivi concreti: la crisi vocazionale, la periodica
riorganizzazione provinciale delle case, la priorità di talune circostanze di
effettiva emergenza, la profonda conoscenza di ogni singolo contesto
territoriale in seno alla missione cristiana, etc.
Ma, dalla mia umile esperienza al volontariato culturale della nostra
condivisa Bellezza cristiana (negli archivi locali ho letto, poi pubblicando
in libri e in articoli vari, centinaia di documenti storici inerenti la
formazione civica e religiosa della Comunità di Guglionesi,
cfr. allegato), mi preme sollevare una sola, unica riserva alla Sua
estrema decisione che sta maturando in queste ore, e che resterà a breve
irrimediabilmente definitiva.
Credo, umanamente e cristianamente, che il suo “No” sia e resti prima di
tutto un “No” ad uno straordinario ed immenso “Sì a Guglionesi”.
Cioè un “No” a quell’amorevole “Sì” che la Madre Fondatrice in
persona, Madre Clelia Merloni, nel lontano 1928 concesse con bontà, senza
esitazione alcuna, alla nostra Comunità, il seme per porre le radici,
culturalmente profonde, alla diffusione dell’ordine stesso nell’evangelizzazione
cristiana in ogni angolo del mondo. Un “Sì” che ha alimentato tante
delizie dalla vigna del Signore.
Dunque un “No” che ha i suoi tanti motivi, ma non pochi irrimediabili
effetti. Con l’abbandono anche di Guglionesi, dopo le recenti chiusure
territoriali, il Molise non avrebbe più la presenza delle Apostole. Arrestare un
cammino che sia anche protezione materna e fonte rigeneratrice su vari
versanti della missione delle Apostole, non solo a Guglionesi, tra i bambini,
tra i giovani, tra gli infermi, tra le famiglie, tra gli emarginati dove
Cristo si fa Luce di vera Presenza, rischia l’indebolimento di una
predisposizione alla carità, che seppur nella crisi globale di questi anni, ha
sempre visto anche la nostra Comunità sostenere concretamente e generosamente
l’apostolato in generale dell’ordine fondato da Madre Clelia Merloni.
Ecco, ascoltare, nel profondo della preghiera, l’eco di uno straordinario ed
immenso “Si a Guglionesi” significa ritrovare il sentiero della vita nell’umiltà
cristiana per la ragionevolezza delle decisioni.
Prego il Sacro Cuore di Gesù, con l’amorevole intercessione del nostro Santo
Patrono Adamo Abate, perché il Suo “No” resti caro, non solo ai
guglionesani, ma soprattutto alla dolcezza materna di un’Apostola di
Cristo dall’interminabile amore per la ragionevolezza assoluta, quale sarà per
sempre e per tutti, Madre Clelia Merloni.
Confidando nel Suo affetto.
Guglionesi, 10 giugno 2013
Luigi Sorella
(lettera inviata alla Madre provinciale e al Vicariato Generale della
Congregazione delle Apostole del Sacro Cuore di Gesù)