10/6/2013 ● Cultura
Il "turismo lento" è in aumento: Guglionesi intende agevolarlo?
Ho appena letto su ‘Repubblica’ la delusione esternata da due turisti partiti
da Pietrasanta per raggiungere Roma in mountain bike lungo la Via Francigena.
L’impatto dei problemi incontrati è stato tale da decidere di tornare indietro.
Molte criticità: carenza della segnaletica, in particolare nelle zone di
campagna, pessime condizioni dei sentieri, strade secondarie trafficate e quindi
pericolose, carenza di strutture di accoglienza, pur in presenza di “splendore
dei paesaggi, straordinaria ricchezza artistica, buona cucina, calore delle
persone che ci hanno aiutato…”. Certo, inconvenienti spiacevoli ma che
basterebbe poco per eliminarli. A ben vedere, il turismo “lento” potrebbe
rappresentare una risorsa straordinaria per l’Italia. L’amore “per un tipo di
spostamento più sano e rilassante e la crisi che ha spinto verso consumi più
moderati”.
Questo turismo, come peraltro fanno notare i signori di cui sopra “è fatto da
persone di buona cultura che restano a lungo sul territorio rispettando
l’ambiente, che si appoggiano al piccolo commercio e alla piccola ristorazione,
che possono offrire di che vivere a chi abita i piccoli centri”. Ci vorrebbe
poco per i Comuni interessati curare i sentieri, integrare la segnaletica,
predisporre itinerari al riparo dal traffico veloce. Il turismo “lento” è in
aumento. E’ il caso di agevolarlo. E’ un tipo di turismo che coinvolge natura,
spiritualità, cultura, enogastronomia e identità locali.
Ecco la parola magica: Identità. Occorre creare un sistema (che si avvalga di
marketing e comunicazione istituzionale) per dare una identità forte a
Guglionesi e al suo territorio.
Non conosco l’esito del Progetto comunitario Rural Fairs, risalente ad alcuni
anni fa, con cui venivano coinvolte tre regioni, Marche, Abruzzo e Molise, ma
anche due nazioni balcaniche, quali la Bosnia e la Croazia. Promuovendo il
concetto di “Slow Tourism” – scrive Il Tempo – il primo club italiano invita “a
vedere pochi posti per volta ma a viverli intensamente, per comprenderli e
difenderli come patrimonio di tutti, da tramettere alle nuove generazioni. Una
forma di turismo responsabile, rispettosa delle diversità naturali e culturali,
che richiede spirito di adattamento ad abitudini nuove e accompagna e assiste i
territori rurali e urbani. E che oltre alle risorse architettoniche e culturali
vuol promuovere anche la cultura, la gastronomia, la storia e le tradizioni”.
E’ un’opportunità in più, per il Molise e segnatamente per Guglionesi, da
cogliere.