5/6/2013 ● Politica
Fragili argomentazioni...
Avvocato "mi consenta" ,
converrà con me che il mio diritto di replica a questo punto è obbligatorio. .
Tralascio le sue considerazioni in merito alle mie eventuali fragili
argomentazioni, alla mia presunta finta modestia e a qualsiasi altro pensiero le
sia venuto in mente leggendo le mie parole, non è fondamentale, d'altra parte
non è mio interesse entrare nelle grazie di nessuno, si figuri ( faccio mio una
citazione , la prenda così, alla leggera , piuttosto ironicamente): "Non si può
piacere a tutti, purtroppo non tutti hanno buon gusto"!
Ma torniamo a noi, senza tirarla troppo per le lunghe perché non credo sia di
pubblico interesse continuare questo "rapporto epistolare" tra il "Marchese del
Grillo (Strepitoso film del grande Alberto Sordi nel quale interpretava
magistralmente la parte di un nobile marchese, Onofrio del Grillo appunto, Il
quale, fece del passatempo era prendere costante prendere per i fondelli la sua
aristocratica famiglia , composta da personaggi stravaganti e chiusi al mondo
esterno il suo principale passatempo. Il ricco nobile , riesce sempre ad avere
la meglio sulle innumerevoli ed impensabili situazioni in cui incorre,
sfruttando senza vergogna anche le conoscenze dell'alta borghesia molto spesso
compiacente. Il film oltre ad essere ricco ricco di situazioni, lo è altrettanto
di citazioni divenute nel tempo più o meno famose, ma ce n'è una che la vince su
tutte e recita così :«Mi dispiace, ma io so' io e voi non siete un cazzo!»
rubata a sua volta da un sonetto di Gioacchino Belli) e i popolani.
Nonostante il copia ed incolla, al contrario di molti altri, lei ha letto e
interpretato ciò che la sua mente era predisposta a recepire e concepire. Come è
possibile? Perché si parla e si legge in maniera diversa e, quando il testo ed
il contesto spesso sono indigesti ci si affida alla libera interpretazione.
D'altra parte lo dice anche lei, persino la vostra campagna elettorale non è
stata recepita per quello che era!
Avvocato ( non fraintenda, il mio modo di appellarla non è dispregiativo, anzi
al contrario, non conoscendola così bene, mi pare alquanto scortese chiamarla
per nome, signore, peggio ancora, per cui la scelta mi pare obbligata) la frase
: "il popolo come la offre la poltrona così la sfila di sotto", perché si è
limitato a leggerla letteralmente? perché non è andato oltre le parole scritte ?
Il perché lo dico io e senza presunzione di fatto, le ha fatto più comodo, così
come ancor più comodo è controbattere soltanto su alcuni punti , continuando ad
accusare, cercando vanamente di mettere in dubbio l'integrità morale di parte
del "popolo" votante che ha deciso di non votare per uno schieramento
indecifrabile.
Avvocato, vede, la differenza tra "noi" e voi è una, indiscutibile ed
inattaccabile ; nelle nostre parole, c'è disappunto, schiettezza, ironia,
amarezza, ma mai leggerete parole di disprezzo, ingiurie o altro e mi creda, di
argomenti ce ne sarebbero a iosa, ma noi "semo così, semo gente de borgata "
abbiamo ancora troppo rispetto di noi stessi..
credo ci sia un solo termine per definire il mio pensiero, ma aimè adesso mi
sfugge...
Ah si , la chiamano DIGNITA'!.
Naturalmente di queste mie parole ne faccia l'uso che più le conviene, nel
limite della legalità naturalmente( mi consenta la battuta!).
Le garantisco sin d'ora che non spenderò più il mio prezioso tempo a dare
spiegazioni a chi è peggio del sordo che non vuol sentire.
Non siamo davanti ad un giudice , anche se giudicati, non dobbiamo convincere
nessuno, la mia storia, la storia delle nostre famiglie così come quelle di
tante altre famiglie la conoscono tutti, in fin dei conti siamo 5000 anime
grosso modo , si sa SEMPRE TUTTO DI TUTTI, ma questo lo sapete bene.
Per cui, capacitatevi del fatto che il restante 52% della popolazione
guglionesana ha scelto di non darvi fiducia, ora dategli il nome che vi pare, io
ve ne suggerirei uno "SCONFITTA" e buona fortuna.
Con onestà
Lucia Lamanda
(in Ciliberto)
Facciamo che il corpo elettorale trovi in sé stesso quei rimedi, che mai si
possono creare fuori di esso.
(N.Santamaria)