30/5/2013 ● Caro Direttore
La squadra vincente
Lo spirito di squadra, la necessità di lavorare come squadra, sta diventando
un tema prioritario in tutte le attività di lavoro e anche in politica.
Per fare una squadra c'è bisogno di fare prima un gruppo. E per gruppo si
intende non la somma degli individui che la compongono.
Il gruppo non è semplicemente come quella persona, quell'altra e l'altra ancora
che messe insieme fanno tutto.
No, il gruppo, una volta messe assieme le persone, ha delle caratteristiche
proprie che non necessariamente è la sintesi delle individualità.
Il gruppo prende certe dinamiche, certi comportamenti, certi modi di agire a
seconda di come questo gruppo è conformato ma anche a seconda di come questo
gruppo è guidato, quali sono le regole, le idee e gli obiettivi.
Però molte volte ci si confonde e si crede che il gruppo fa una squadra. E
questo non è vero.
Ci sono gruppi molto buoni ma organizzati per essere una cattiva squadra.
La necessità di avere un gruppo unito, un gruppo forte è la base ma non la
necessità di fare una grande squadra.
La necessità è la qualità e l'efficienza di una squadra. Questa necessità la si
crea solo nel tempo, non nasce col mettere insieme le persone che formano un
gruppo.
Inoltre per avere una grande squadra bisogna combattere quella che noi chiamiamo
la cultura degli alibi: alibi inteso come quella cosa che incide sul risultato e
non dipenda da noi.
E' difficile leggere una spiegazione di una sconfitta dove si dice "gli altri
sono stati più bravi di noi". Le parole preferite sono "noi siamo i più bravi ma
abbiamo perso per qualcosa che non dipende da noi". Questa non sarà mai una
squadra con mentalità vincente.
Julio Velasco (14 ori, 4 argenti, 1 bronzo)