11/5/2013 ● Scuola
Molise: scuole con dirigente scolastico sono 42, le sottodimensionate sono 40
Nei giorni scorsi il MIUR ha informato le OO.SS. sullo stato dell’arte in
tema di dimensionamento della rete scolastica. Purtroppo si è riproposta la
solita politica dei tagli.Le scuole dotate di autonomia passano da 9.131
dell’anno corrente a 8.646 nel 2013-2014, mentre quelle con dirigente scolastico
e direttore dei servizi (DSGA) passano da 8106 a 8094. Scompaiono, dunque, altre
485 scuole: un numero superiore a quello preventivato sulla media dei 900 alunni
per ogni scuola, ipotizzato nell’Intesa in Conferenza Stato Regioni.
Ai 43.000 studenti molisani, se non cambiano queste regole, spettano 54
istituzioni scolastiche autonome; attualmente ce ne sono 82. Il taglio è
particolarmente pesante. Le 54 nuove scuole dovranno essere distribuite in
questo modo: 40 nella provincia di Campobasso e 14 in quella di Isernia. La
Regione da tre anni non interviene sul dimensionamento scolastico,
distinguendosi per il colpevole ritardo. Intanto il MIUR non ha assegnato i
posti di dirigente scolastico rimasti liberi. Il risultato è stato un gran
pasticcio: 25 scuole hanno un dirigente scolastico reggente, che deve occuparsi
di due istituzioni scolastiche. Stessa sorte è toccata ai direttori dei servizi
(ex segretari), anche loro reggenti in più scuole. Fino ad arrivare al paradosso
di qualche dirigente che ha anche più di due scuole! Si tratta di una situazione
che si aggraverà ulteriormente il prossimo anno scolastico 2013-14, in quanto i
dirigenti scolastici che andranno in pensione non verranno sostituiti. Tutto ciò
sta comportando un caos organizzativo e gestionale, non esploso solo per la
buona volontà, il senso di responsabilità e lo spirito di abnegazione di molti
dirigenti e direttori interessati.
Da mesi la FLC CGIL Molise lo ripete: il dimensionamento è una cosa seria e non
può essere lasciato alla buona volontà di qualcuno ed agli interessi di
campanile di altri. Occorreva che la Regione Molise delineasse i principi entro
i quali realizzare l’offerta formativa territoriale, stabilisse, con una legge
sull’istruzione, gli impegni relativi all’attuazione del titolo V della
Costituzione, individuasse le priorità legate alla rete di trasporti
territoriali, ai servizi aggregati dei vari comuni, all’istituzione dei poli
scolastici per far fronte all’emergenza dell’edilizia scolastica,
all’individuazione dei poli liceali, tecnici e professionali da realizzare a
livello locale, evitando duplicazioni di indirizzi e pressioni locali.
Le scuole, come avviene da anni, sono state lasciate sole. Il dimensionamento va
ripensato perché, così come lo si vuole realizzare, è contrario ai principi
basilari di un buona organizzazione e di un’offerta formativa di qualità; vanno
superate le norme che impediscono di avere il dirigente scolastico ed il DSGA
alle scuole cosiddette sottodimensionate (sotto i 600 alunni e i 400 nelle
situazioni particolari); va ripensata la stessa media dei 900 alunni che non fa
i conti con le specificità territoriali presenti in Molise. Abbiamo sollecitato
l’assessore regionale all’istruzione al confronto su questi temi. Il 15 maggio
’13 ci sarà il primo. L’auspicio è che si passi dalla politica degli annunci a
quella del fare.