9/5/2013 ● Sport
Basket: "siamo partiti dal nulla ma..."
Per noi potrebbe essere un punto di arrivo, invece è solo un punto di
partenza.
Il “Memorial Maurizio Colavitti” è il primo torneo di basket della regione
Molise ad entrare ufficialmente nel circuito FISB (Federazione Italiana
StreetBall).
La FISB organizza, nel 2011, il primo campionato nazionale di basket 3 contro 3
e racchiude tutti i tornei, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, in un unico
circuito. A conclusione del circuito si terrà una grande finale nazionale in cui
confluiranno tutti i finalisti dei tornei affiliati e che vedrà i migliori
giocatori italiani confrontarsi sullo stesso campo, quest’anno a Riccione.
Siamo partiti veramente dal nulla, e non è solo un modo di dire.
Sono passati quasi 10 anni da quei pomeriggi d’estate passati interamente in
compagnia di un canestro rudimentale allestito sotto casa, appeso con delle funi
ad una ringhiera e noi a giocare come forsennati nel miraggio di riuscire a
centrare il maggior numero di canestri consecutivi.
Il vicinato, infastidito dal baccano, da quel pallone che tuonava
tambureggiante, alla fin fine tollerava quei ragazzi che emergevano dalla nuvola
di polvere che si alzava dallo spiazzo in discesa, per noi omogeneo come un
parquet. Siamo partiti dal nulla perché quel canestro era, sì è vero,
l’evoluzione di un secchio che veniva spostato e posizionato qua e là ove vi
fosse un po’ spazio per tirare.
A Guglionesi non c’era una squadra, non c’era un campo.
Eppure negli anni 70 c’era un campo e c’era una squadra, e che squadra! “Ma sei
il figlio di Felice? Caspita, quanto era bravo!”. Già, sono proprio io!
Di quella mitica squadra faceva parte anche Maurizio Colavitti, a cui la festa
di basket è dedicata e che sempre ricordiamo con affetto e con ilarità. Infatti
erano proverbiali le sue narrazioni su fatti, persone, che coloriti a modo suo,
dirompevano in fragorose risate.
È grazie a Maurizio che, dopo molti-troppi anni di stallo, il primo canestro con
retina viene montato a Guglionesi, in un campo in catrame adiacente le case
Fiat.
Oggi quel canestro non c’è più, rimpiazzato prima da un campetto provvisorio,
fonte di qualche polemica, in località Santa Margherita (ndr quello che ospitò
le prime 3 edizioni del torneo di basket), poi finalmente da un campo definitivo
presso le scuole elementari, dove oggi si tiene il Memorial. Di quel primo
canestro oggi resta solo la retina, la sola a resistere dopo anni ed anni a
tutte le intemperie, della natura e dell’uomo, più forte che mai,
indistruttibile.
Quella retina è un segno di continuità, di presenza, di costanza e vicinanza.
Siamo partiti dal nulla ma, nel giro di qualche anno, siamo riusciti ad ospitare
gente del livello di Fausto Bargna (ex serie A, 2 scudetti, 2 coppe Italia e 4
coppe campioni), Jamel Thomas (ex Siena e Boston Celtics) ed Enrico Sabetta,
arbitro internazionale e pioniere, il papà, del basket termolese.
Oggi, dopo 4 edizioni del Memorial, 3 campi di basket, nella mai doma speranza
di avere un palasport, siamo approdati nel circuito nazionale del basket.
E non è finita qui.