6/5/2013 ● Cultura
Il 1° maggio sui passi di S. Adamo, tra Montecassino e S. Vincenzo al Volturno
Il pellegrinaggio effettuato il 1° Maggio a Montecassino e all'abazia di San
Vincenzo al Volurno ha visto la partecipazione di un nutrito numero di
concittadini che sui passi di Sant'Adamo hanno cercato di ripercorre i luoghi di
formazione e di fede del nostro reverendissimo patrono. La giornata iniziata con
la visita guidata all'abbazia di Montecassino e celebrata la messa si è conclusa
con la visita a San Vincenzo al Volturno dei resti dell'antica città monastica e
con l'incontro della badessa madre Mirian.
Ringraziamo Dio e sant'Adamo per la grazia della bellezza che ci ha fatto
vivere.
Concludo con un brano di J. RATZINGER, L’Europa di Benedetto nella crisi delle
culture, come invito ad ognuno di noi di vivere fin in fondo l'avvenimento della
fede.
"Ciò di cui abbiamo soprattutto bisogno in questo momento della storia sono
uomini che, attraverso una fede illuminata e vissuta, rendano Dio credibile in
questo mondo. La testimonianza negativa di cristiani che parlavano di Dio e
vivevano contro di lui, ha oscurato l’immagine di Dio e ha aperto la porta
all’incredulità. Abbiamo bisogno di uomini che tengano lo sguardo dritto verso
Dio, imparando da lì la vera umanità. Abbiamo bisogno di uomini il cui
intelletto sia illuminato dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore, in modo
che il loro intelletto possa parlare all’intelletto degli altri e il loro cuore
possa aprire il cuore degli altri. Soltanto attraverso uomini che sono toccati
da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini. Abbiamo bisogno di uomini come
Benedetto da Norcia il quale, in un tempo di dissipazione e di decadenza, si
sprofondò nella solitudine più estrema, riuscendo, dopo tutte le purificazioni
che dovette subire, a risalire alla luce, a ritornare e a fondare Montecassino,
la città sul monte che, con tante rovine, mise insieme le forze dalle quali si
formò un mondo nuovo. Così Benedetto, come Abramo, diventò padre di molti
popoli. Le raccomandazioni ai suoi monaci poste alla fine della sua regola sono
indicazioni che mostrano anche a noi la via che conduce in alto, fuori dalle
crisi e dalle macerie. “Come c’è uno zelo amaro che allontana da Dio e conduce
all’inferno, così c’è uno zelo buono che allontana dai vizi e conduce a Dio e
alla vita eterna. È a questo zelo che i monaci devono esercitarsi con
ardentissimo amore: si prevengano l’un l’altro nel rendersi onore, sopportino
con somma pazienza a vicenda le loro infermità fisiche e morali…Si vogliano bene
l’un l’altro con affetto fraterno…Temano Dio nell’amore…Nulla assolutamente
antepongano a Cristo il quale ci potrà condurre tutti alla vita eterna” (San
Benedetto, La Regola, cap. 72)."
Il presidente dell'Associazione Uomini in Cammino
Delfo Carissimi