1/5/2013 ● Caro Direttore
Indennità (parte I): delega in bianco?
Caro Direttore,
negli ultimi anni e fino a qualche mese fa abbiamo più volte letto e riletto
sugli scontri dialettici tra opposizioni, maggioranza ed ex amministratori
riguardanti la questione delle indennità di carica.
Ognuno ovviamente a far valere le proprie opinioni ed interpretazioni.
Peccato che una delle poche leggi dello Stato Italiano che non lascia scampo
all'interpretazione è proprio quella che disciplina l'argomento economico sulle
indennità.
Ciò premesso, mi sarebbe piaciuto leggere nel programma elettorale di chi ha
fatto battaglia politica e (pre)elettorale sulla questione, posto al primo
punto, scritto nero su bianco, la totale rinuncia a qualsiasi forma di indennità
di carica, con iscrizione a bilancio di un capitolo speciale dove far confluire
dette somme e destinarle magari a progetti specifici.
Poco chiaro è pure lo spot (fuori dal programma elettorale) "indennità -50% -
giovani in azione" perché non spiega a chi verrà davvero tagliata l'indennità.
Nel caso di specie, prendendo esempio il candidato Sindaco, egli dovrà percepire
PER LEGGE il 50% dell'indennità che la stessa legge stabilisce. Quindi quel
"indennità -50%" vuol dire che chi è lavoratore dipendente non percepirà nulla
(quindi rinuncia alla totale indennità) mentre il lavoratore autonomo percepirà
il 50% della somma spettante?
Solo così si può parlare realmente di tagli e di soldi risparmiati, quei soldi
che ognuno, di propria e spontanea volontà, decurta (e meglio ancora rinuncia)
per destinarli a progetti specifici!
Aizzare i cittadini per tanto tempo parlando di soldi percepiti dagli altri
(addirittura sottolineando uno scandaloso raddoppio di indennità, tralasciando
sempre di allegare la legge dello Stato Italiano) e poi dimenticarsi di scrivere
di quelli che in caso di vittoria elettorale verranno percepiti, per coerenza,
se non era tempo di firmare deleghe in bianco per altri......