10/4/2013 ● Caro Direttore
Verso il "nuovismo" o il "vecchismo"?
Caro Direttore,
molte illusioni tra "nuovismo" e "vecchismo" e alla prova dei fatti ci si
riduce a una discriminazione dialettica su ambo i versanti della condivisione culturale.
"Esistono diversi tipi di discriminazioni. Il razzismo, che è la forma più
abbietta, parte dal presupposto che esistano diverse razze umane, di cui alcune
sarebbero inferiori alle altre.
Il sessismo che giudica le persone in base al genere, maschie o femminile, o ai
gusti sessuali.
Ma un’altra forma di discriminazione si aggira per l’Italia, il vecchismo, tutto
ciò che è vecchio è da buttare. Ma è proprio vero che tutti i giovani siano
portatori di valori di progresso e tutti gli anziani siano legati ad un passato
che vogliono conservare in tutti i modi?
Chi rottamereste tra la giovane signora Minetti e la vecchia Rita Levi
Montalcini? Quale delle due avrebbe più da dire sul futuro del nostro paese?
Ovviamente il discorso vale anche all’inverso, il signor Berlusconi, nonostante
i trapianti di capelli e il lavoro di ottimi dentisti è comunque vecchio, e tra
lui e Massimo Zedda, il giovane sindaco di Cagliari, chi rottamereste?
Domande retoriche, lo so.
Se cominciassimo a giudicare le persone non dalla loro appartenenza ad una
categoria ma da quello che dicono e fanno sarebbe un bel passo avanti". [Il
vecchismo, di Lucio Rinaldini | Unità]
Persevera un certo pensiero tra gli intellettuali della politica nel
contrapporre il "vecchismo della competenza" al "nuovismo delle
idee innovatrici", o il contrario se si preferisce.
Si fa una gran fatica nel calarsi nella serenità etica e morale delle moderne
democrazie che sostengono la “trasparenza” alla gestione politica del bene
comune non solo come ricerca di tecnicismo di competenza o di ciclica
esperienza, ma come effettivo ricambio della qualificazione dirigenziale. Alla
prova dei fatti, cioè, nelle moderne democrazie la politica ammiinistrativa non
è un mestiere sine tempore per la propria bottega, ma una missione pro
tempore al servizio degli altri.
Una retorica domanda, caro Direttore:
alla “trasparenza” nella gestione pubblica del bene comune e alla
rigenerazione della classe politica giova prevalentemente il nuovismo o
il vecchismo?
Le moderne democrazie hanno una risposta etica e morale già a partire dalla
capacità di rigenerazione politica della classe dirigente nelle pubbliche
amministrazioni. Sul principio etico e morale di “trasparenza” la
riflessione culturale è talvolta imbarazzante anche per il “vecchismo”,
non solo per il “nuovismo”.