5/4/2013 ● Cultura
Guglionesi al futuro: idee e obiettivi per una Comunità più unita
<<Penso che la cosa più eccitante, creativa e fiduciosa nell’azione umana
sia precisamente il disaccordo, lo scontro tra diverse opinioni, tra diverse
visioni del giusto, dell’ingiusto, e così via>> (Zygmunt Bauman).
E’ indispensabile per una Collettività avere una meta, degli obiettivi da
raggiungere in virtù dei quali mobilitare energie e risorse. Purtroppo, in
particolare nel Centro-Sud, c’è la diffusione di una cultura fatta di
individualismo esasperato e quindi il più delle volte non si riesce a fare ‘sistema’.
Tuttavia, una Comunità più unita dovrebbe essere uno degli obiettivi per
chiunque aspiri – come nel caso di Guglionesi – ad amministrare la cittadina.
Fatta questa premessa, desidero riprendere il discorso iniziato in un precedente
intervento finalizzato ad indicare alcune idee e non ricette già pronte.
Ovviamente, le forze politiche e/o le associazioni locali hanno il compito di
trasformare le stesse idee, qualora condivise, in progetti, rendendo espliciti
gli obiettivi, il valore aggiunto per la Comunità e la sostenibilità dal punto
di vista economico.
<<Un Albergo diffuso – ha dichiarato il prof. Giancarlo Dall’Ara,
l’ideatore del modello AD, su ‘In Evidenza, Nuovi Turismi, Turismo sostenibile’
– è a tutti gli effetti un piccolo volano di sviluppo perché genera filiere,
reti. Reti tra proprietari di case, tra piccoli produttori locali, reti con il
volontariato, con l’Ente Locale, con il museo del territorio ecc. Se si vuole
vendere l’autenticità, questa è la strada. Prodotti locali, prodotti tipici… a
differenza delle proposte extralberghiere, la stagionalità è molto ampia. Il 90%
degli Alberghi diffusi conta su una apertura annuale, mentre le case per turisti
faticano a fare tre mesi di stagione (…). Un AD è gestito come una impresa e può
contare su un motore commerciale proprio…>>. “ La Regione Molise (POR Molise
Asse IV – Par.4.4.3) per lo sviluppo strategico del sistema turistico ha inteso
favorire i Progetti Integrati Territoriali (PIT) al fine di promuovere le
attività connesse al patrimonio culturale e naturale, ad incentivare l’uso
sostenibile delle risorse naturali e a incoraggiare il turismo sostenibile. I
PIT potranno prevedere, inoltre, interventi per lo sviluppo di un’offerta di
turismo di qualità e per la promozione dell’immagine del proprio territorio e
del relativo comparto turistico, finalizzati a sostenere: le iniziative centrate
sulla ricettività diffusa (Albergo diffuso… microricettività)…; le iniziative di
marketing territoriale collegate agli interventi promossi all’interno di un PIT”.
Attualmente nel Molise ci sono quattro Alberghi diffusi (a Termoli uno); a
Riccia il Comune sta portando avanti con successo un progetto di Albergo diffuso
nella declinazione afferente al turismo sociosanitario.
“Che la rinascita italiana debba puntare sull’esistente lo dicono anche
trentenni ecosensibili e esperti di nuove tecnologie come Daniela Galvani e
Andrea Sesta, architetto e ingegnere del web. Sono loro gli ideatori della
startup Impossible Living (impossibleliving.com), progetto online per
‘riattivare’ gli edifici abbandonati collegando associazioni territoriali,
gruppi, amministrazioni e imprenditori attraverso il crowdsourcing” (Leonora
Sartori su Repubblica).
Certo, i posti di lavoro vengono anche da giovani talenti che danno vita a
imprese ‘startup’, cioè imprese innovative, con alto contenuto di tecnologie
avanzate. “La settimana scorsa – ci informa Federico Rampini su
Repubblica del 4 aprile – l’editorialista del New York Times Thomas Friedman
ha scritto una ‘column’ intitolata: ‘Vuoi un posto di lavoro? Inventatelo’. Se
questo slogan vale per gli Stati Uniti, che sono usciti dalla recessione due
anni fa e dove la disoccupazione giovanile è metà della nostra, figurarsi in
Italia (…). Molti giovani italiani sono arrivati a questa conclusione e ci
stanno provando. Spesso con successo. Dove per successo s’intende: aver fallito
varie volte, aver continuato a tentare pervicacemente, fino a farcela superando
mille ostacoli”. Un po’ di ottimismo, dunque.