3/4/2013 ● Caro Direttore
Pensare a un “progetto per il paese”
Caro Direttore,
E’ in atto un dibattito veramente interessante, a volte divertente e nel
contempo tragicomico, per i risvolti e i contenuti che riesce ad assumere, ma
sicuramente sintomo di un tessuto ancora vivo, che permea questa nostra
martoriata e avvilita società.
Sia pur nella variegata diversità dei toni e delle “ricette”, spesso
ingenuamente dispensate a piene mani, mi pare di poter dire, che emerge un dato
sul quale, bene o male, siamo tutti concordi: Guglionesi è un paese
profondamente malato, pieno di contrarietà e al limite del collasso sociale,
oberato da personalismi esasperati ed esasperanti ai quali dei problemi della
gente “non frega un beneamato fico secco”.
Non mi ripeterò nel sottolineare o rimarcare, come i più fanno, il quadro a
tinte fosche che ci ammanta, un male oscuro sul quale tutti conveniamo, è tempo
di agire, incanaliamo tutti insieme i nostri sforzi verso un unico, comune
obiettivo: scoperto il male, troviamo la cura!!!
Occorre dunque pensare a un “progetto per il paese”, se mai esiste, che punti a
colpire le metastasi congenite che ci avvolgono e che a mio modesto parere
potrebbero essere:
1. Disoccupazione dirompente, urgono iniziative atte a creare lavoro;
2. Imprese autoctone al collasso, non esistono aziende significative sotto il
profilo imprenditoriale che non siano quelle edili;
3. Classe dirigente a impatto zero, palesemente priva di orientamenti “concreti”
e soluzioni di prospettiva immediata da porre in essere.
Leggo da tempo, di proposte che riguardano il turismo, l’agroindustria, il
centro storico, gli “alberghi diffusi”, tutta una serie di idee ampiamente
condivisibili ci mancherebbe, ma il dubbio atavico che mi porto dentro rimane
sempre lo stesso: perché se la cura esiste nessuno la mette in atto?
Perché se le produzioni agricole di qualità hanno siffatti mercati, nessuno le
produce?
Perché nessuno investe su un centro storico che ben si presta ai tanti progetti
ipotizzati?
Siamo talmente stolti, egoisti o autolesionisti, dal non vedere la soluzione
a portata di mano?
E poi ancora mi chiedo: perché io, cittadino/turista di Milano, Palermo o
Pordenone, dovrei scegliere per le mie vacanze estive Guglionesi e non Madonna
Di Campiglio?
Oppure io, imprenditore del comparto agricolo, dovrei spostare le mie attività
produttive in agro di Guglionesi al posto di una tranquilla, economicissima e
piacevole Polonia o Repubblica Ceca?
Qualcuno ha qualche idea concreta al riguardo? Qualche proposta da
condividere col popolo? Qualcosa che alla fine possa significare CREARE UN POSTO
DI LAVORO??
Smettiamo di filosofeggiare o pontificare, magari essendo titolari di adeguato
stipendio mensile, di posto fisso, al limite in qualche ente pubblico o come e
comunque di un lavoro, passiamo dalle parole ai fatti: ci sono proposte
concrete???
Tra meno di un mese inizia la campagna elettorale, oltre agli scontati e
ripetitivi programmini di facciata, che riguardano quello che al Comune è
dovuto per preciso compito istituzionale, anche se ora come ora verrebbe da
chiedersi con quali soldi (?), chi ha idee le metta in campo, forza, le tiri
fuori, le esponga pubblicamente.
Il popolo chiede a gran voce lavoro, pane, serenità, una prospettiva per i
propri figli che vivono una vita da e dentro il “bar dello sport”, il popolo è
pronto ad ascoltare, la classe dirigente che tanto si affanna in riunioni su
riunioni, oltre a discutere su chi debba essere sindaco, ha anche uno
straccio di idee su come portare qualche nuova impresa ad operare nel nostro
Comune??
Si può provare a dire PRIMA COSA SI VUOL FARE e poi magari lasciar scegliere
al popolo con chi farlo??
Si attendono valanghe di idee e proposte da trasformare in programma di
governo….il tempo stringe!!!
Cordiali saluti.
Enrico Di Felice