2/4/2013 ● Cultura
Un’idea di futuro credibile per Guglionesi
Un’idea di futuro credibile per una Comunità significa, in estrema sintesi,
avere una oggettivazione condivisa del futuro che si desidera e degli obiettivi
da conseguire.
Nell’auspicare altri contributi di chi vorrà intervenire sul tema di cui al
titolo della presente riflessione ritengo utile fare una premessa. In data 11
Marzo scorso il Ministro per lo Sviluppo e la Coesione territoriale Fabrizio
Barca ha introdotto e presentato le linee guida dell’Azione Pilota Aree Interne.
E’ stato discusso su <<come valorizzare le risorse naturali e culturali delle
aree investendo sul capitale umano; di come investire su Sistemi agricoli e
agro-alimentari di qualità nelle Aree Interne del Paese; di come restituire la
tutela del territorio alle Comunità locali… che cosa può e deve fare la Scuola
per lo sviluppo di queste aree (…)>>. Dove attingere le risorse per
finanziare i progetti? Mi limito a dire in questa sede che, con riferimento al
nostro Molise, sarà necessario un accordo di Programma tra la Regione e il
partenariato proponente il Programma Aree Interne (quanto fin qui fatto dal
Comune di Riccia in provincia di Campobasso potrebbe aiutare a sviluppare idee
relative ad una o più aree di interesse che dovranno ovviamente rapportarsi al
concretamente realizzabile).
Le aree di interesse possono essere diverse: ambiente, infrastrutture, cultura,
economia e lavoro, territorio rurale, innovazione in campo agroalimentare,
economia verde, per citare. Per parte mia riprendo il tema, peraltro già
abbozzato in passato, della riqualificazione e valorizzazione del borgo e del
centro storico con una innovativa struttura di ‘Albergo diffuso’ (che dal
2006 è entrata a far parte di Legambiente Turismo con l’idea di promuovere un
turismo diverso, rispettoso dell’ambiente e delle tradizioni locali). Una
formula particolarmente adatta a quei borghi e paesi caratterizzati da centri
storici di interesse artistico ed architettonico che, in questo modo, possono
recuperare e valorizzare vecchi edifici ed al contempo evitare di risolvere i
problemi di ricettività con nuove costruzioni. Una struttura quindi che non
esclude l’integrazione con altre forme di ricettività (bed and breakfast,
agriturismo).
<<Il tesoro nascosto dell’Italia secondo alcuni starebbe proprio nella
classica provincia italiana, spesso dimenticata, con la sua grande abbondanza di
paesi, borghi e campanili. A dimostrare l’interesse per borghi e campagne, il
crescente numero di strutture e turisti (soprattutto stranieri, americani e nord
europei in primis) degli alberghi diffusi italiani >> (Leonora Sartori su
Repubblica del 30 marzo). Poche regole, secondo il fondatore dell’associazione
alberghi diffusi Giancarlo dell’Ara (albergodiffuso.com). Un borgo gestito come
un albergo, con reception comune e servizi in camera. Si ristruttura, in modo
originale, autentico. Le camere sono disposte in edifici separati e
preesistenti, a non più di duecento metri l’uno dall’altro, in un centro storico
vivo e abitato. << Al fondo del concetto dell’Albergo Diffuso stanno due
evidenze: la prima è l’abbandono in cui versa buona parte del nostro patrimonio
costruito (…). Dall’altro c’è la crisi in cui siamo e che ci spinge a pensare
che occorra anzitutto ricominciare dalle risorse. E il patrimonio delle culture
dell’abitare in Italia fa parte di queste risorse >> (Franco La Cecla su
Repubblica).
Concludendo, Guglionesi ha molte potenzialità: dal suo agro estesissimo alla sua
invidiabile veduta panoramica. Per chi viene da Termoli, la vista dall’alto
compensa comunque la lieve salita. Le sue bellezze sono fin qui rimaste troppo
nascoste e perciò bisogna valorizzarle attraverso strutture ricettive in grado
di attrarre flussi turistici. In tale ottica è necessario creare le condizioni
volte a sviluppare la cultura dell’accoglienza tenendo presente anche altre
opportunità assumendo come ipotesi di lavoro il fattore trainante di un
determinato evento con effetti sul lungo termine (leggasi economia del
simbolico). L’obiettivo è quello di creare sviluppo per il territorio, nuovi
posti di lavoro e valorizzazione del patrimonio culturale. Il campo
programmatico e concreto sarà il terreno su cui si misurerà la capacità delle
forze politiche locali di contendersi il consenso popolare.