12/11/2007 ● Cronaca
Aggressione al tunisino, il grido del parroco: "Mai più!"
"Cari guglionesani, quanto è accaduto nei giorni scorsi in un bar sul “lungomare” è un fatto orrendo e di inaudita crudeltà. E’ un fatto talmente grave che ha certamente sconvolto tutti, e ciascuno, fin nel profondo. La violenza non ha mai, in nessun caso (nel pensiero, nelle parole e nei fatti) e in nessuna circostanza, alcuna forma, anche minima, di giustificazione. La violenza perpetrata nei confronti di una persona in precarissime condizioni di salute, è una enorme ferita, è un delitto che non devono essere digeriti in fretta ma devono ridestare un’emergenza educativa che riguarda tutti, ad iniziare dagli adulti per scendere poi ai giovani, fino ai più piccoli. Noi adulti non abbiamo e non possiamo pensare che il problema educativo sia dei più piccoli. Il male, la violenza che è nel mondo, questo caso di violenza, sono commessi da adulti... E speriamo che in questa deprecabile circostanza guglionesana non ci sia stata omertà, non ci siano spettatori irresponsabili e quindi colpevoli. Alla Magistratura e alle forze dell’ordine il compito di far luce sui fatti. Al popolo intero spetta un sussulto di passione educativa per eliminare ogni tentazione, ogni inclinazione alla violenza purtroppo presente in altre circostanze anche nel nostro paese. Il monito di Cristo a Pietro nell’orto del Getsemani: «Rimetti la spada nel fodero...» deve invadere la nostra coscienza di singoli, di comunità e di famiglie. Sono comunque convinto che, quanto accaduto, non dipende dal fatto che la vittima sia non italiana. Atteggiamenti di non accoglienza o di diffidenza di qualche consistenza non mi risultano in paese. In questa e in altre circostanze chi svolge un servizio in favore della comunità si domanda (come faccio io): «si poteva aiutare in modo più adeguato questa persona?» La risposta consueta è che si poteva fare di più e meglio, ma tutto quello che si cerca di fare si confronta e a volte si scontra con la libertà della persona...E allora ciò che sembra più giusto e opportuno salta. In tante circostanze si sente gridare: «Mai più!» Questo avvenimento ci deve far gridare con voce accorata: «Mai più!» Stringiamoci con affetto a Saifeddine Chaffar. Stringiamoci anche a chi è responsabile di questo atto di violenza." [Lettera/omelia di don Gabriele Morlacchetti, parroco della Collegiata di Santa Maria Maggiore di Guglionesi]