27/3/2013 ● Cultura
Musica d'a... mare
Ogni storia ha la sua colonna sonora. I suoni, la musica … dicesi musica
“l’arte di combinare i suoni in guisa che nella forma di melodia rendano gli
affetti dell’animo o immagini e visioni ideali” … insomma, l’intento –
perseguito da ogni forma d’arte – è sempre quello: evocare la bellezza.
Tempo fa appurai del tratto peculiare della musica, unica tra le forme d’arte ad
essere godibile anche da un profano, da chi non sappia neppure cosa sia la scala
musicale, tutte le altre invece richiedendo il possesso di chiavi di lettura nei
potenziali fruitori.
Sarà perché i suoni esistono da sempre, da quando eravamo amebe, ed erano
prodotti esclusivi della natura.
Divenuti poi scimmie intelligenti, il rumore prodotto dai nostri manufatti e
l’assordante chiacchiericcio, composto x lo + da un gran cumulo di cazzate
sparate nei più svariati idiomi, hanno seppellito quei suoni che … avete notato?
… la natura esprime sempre in modo armonico.
Tanti sono i suoni della natura, ma il nostro pianeta – dunque la nostra stessa
vita – ha indubbiamente quale leitmotiv della propria colonna sonora il suono
del mare.
So essere una mia interpretazione un po’ poetica, ma mi piace pensare che i
primi pesci avventuratisi nella terraferma siano stati spinti, nella loro
trasformazione in anfibi, dall’incanto di quel suono che produceva l’elemento
della vita.
Suono mai interrottosi … il cuore pulsante del pianeta, il respiro del mondo.
Quando si sta sulla spiaggia, ad oziare sdraiati sul bagnasciuga, non è forse
quella musica la più dolce delle ninna nanne?
Da oltre un miliardo d’anni s’intona questo canto e ammiriamo il suo interprete
… già, perché non va trascurata la bellezza del mare, fonte di vita nonché la
sua metafora più azzeccata.
Non occorre chiudere gli occhi come Giacomo e “fingersi nel pensiero” … sebbene
aperti lui, il mare, ti dà la possibilità d’affacciarti sull’infinito e
naufragarvi dolcemente …
… è il nostro cielo a portata di mano.
P.S.:
Sul chiacchiericcio:
“Parlare con un sordo è molto educativo: ci si rende conto delle poche cose che
davvero vale la pena di dire”;
Sulla priorità tra suono/danza e pensiero/parola:
“Dance first. Think later. It’s the natural order” – S. Beckett