9/3/2013 ● Cultura
Vaticano, il cardinale Ravasi a favore della rottamazione anche nella Chiesa
Largo ai giovani nella Chiesa. Il cardinale Gianfranco Ravasi, ministro della
Cultura del Papa, chiede una riflessione generale sul tema del ricambio
generazionale anche se sta attento a non pronunciare mai la parola
«rottamazione». Tra i primi cristiani non c’erano forse tante persone
giovanissime, come per esempio Timoteo?
Il biblista rammenta una celebre frase che San Paolo rivolgeva spesso al suo
discepolo Timoteo, divenuto poi vescovo di Efeso e martire: «Nessuno disprezzi
la tua giovane età ma sii tu di esempio agli altri. Applicati dunque alla
lettura, all'esortazione, all'insegnamento». Parole che sembrano essere valide
anche oggi. «Sottolineano infatti l'esigenza di dare più attenzione ai
giovani persino nella Chiesa, dove dovrebbero poter accedere a incarichi di
responsabilità».
Non che in curia non vi siano giovani, esistono diversi sotto segretari quarant’enni,
così come nell’episcopato esistono vescovi con meno di cinquant’anni, tuttavia
restano mosche bianche e la media di chi detiene le leve del comando contempla
persone decisamente in là con gli anni, spesso cristallizzate in ruoli chiave,
quasi inamovibili. Il tema della rottamazione, ovviamente, è complesso e vasto e
la tendenza riguarda la società intera. Per Ravasi è chiaro che «dovrebbe
affiorare un esame di coscienza nei genitori, nei maestri, nei preti, nella
classe dirigente».
Se i giovani vengono tagliati fuori e tenuti ai margini, spesso si impedisce un
sano ricambio generazionale. «Noi - ha denunciato il cardinale Ravasi -
li abbiamo esclusi con la nostra corruzione e incoerenza, col precariato, la
disoccupazione, la marginalità». Nella Chiesa ha aggiunto il capo dicastero «la
questione giovanile diventa più accesa a causa, tra l'altro, dell'evidente
difficoltà nella trasmissione della fede». Un tema scottante che il
Pontificio Consiglio della Cultura ha deciso di affrontare nei lavori della
prossima Assemblea Plenaria, in programma dal 6 al 9 febbraio prossimo in
Vaticano, dove una serie di esperti sono stati chiamati a far luce sulle
trasformazioni della cultura e della società, sui problemi della famiglia, sui
conflitti intergenerazionali e più in generale a come la generazione giovanile
di oggi vive ed entra in rapporto con tali cambiamenti sociali».
Per l'occasione il presidente del Pontificio Consiglio della Cultura ha aperto
un dialogo con il mondo dei giovani tramite Twitter e l'hashtag #Reply2Ravasi
(gestito in collaborazione con padre Enzo Fortunato, portavoce del Sacro
Convento di Assisi) dove è possibile inviare le proprie domande e osservazioni
sulle culture giovanili emergenti. «Le nuove generazioni e le culture giovanili
emergenti sono una preziosa opportunità ed un'esigenza per gli adulti e per le
comunità cristiane».
La questione giovanile esiste anche nella Chiesa. Anzi, «diventa più accesa a
causa, tra l'altro, dell'evidente difficoltà nella trasmissione della fede».
Un bel problema, non c’è che dire. Altro che rottamazione.
[Fonte: ilmessaggero.it]