7/3/2013 ● Scuola
Drastica riduzione dei pensionamenti nella scuola, precari a casa
In questi giorni gli Uffici scolastici provinciali hanno pubblicato il numero
del personale scolastico da collocare in pensione secondo le regole della
riforma Fornero. Sono state rigettate molte domande, soprattutto della scuola
dell’infanzia, poiché si è alzata l’età pensionabile a 66 anni per la pensione
di vecchiaia ed a 62 per quella anticipata.
Il risultato è che rispetto ad una media superiore alle 300 unità di personale
scolastico che andava in pensione, c’è stata una drastica riduzione già a
partire dallo scorso anno: il 1° settembre 2012 solo 230, tra docenti ed ATA,
hanno cessato l’attività lavorativa. Per il prossimo anno scolastico, invece, ci
sarà una vera e propria sforbiciata. I pensionati della scuola in tutta la
regione Molise saranno appena 82!
In più occasioni abbiamo denunciato una situazione insostenibile; ci sono
insegnanti che sono stati beffati dalla riforma Fornero e sono costretti ad
andare in pensione 5-6 anni dopo quello che avevano programmato con le regole
precedenti Si tratta di un vero e proprio scippo attuato con l’unico obiettivo
di fare cassa penalizzando, ancora una volta, i lavoratori pubblici. Oltre al
taglio di risorse e di organici, al blocco degli scatti d’anzianità e del
contratto, alle continue vessazioni nei confronti del lavoro pubblico, si è
aggiunta questa ulteriore vessazione. Un personale stanco e spesso demotivato
per le condizioni in cui opera, non può certo garantire una scuola pubblica di
qualità. A rimetterci saranno gli alunni delle scuole molisane.
Ecco la ripartizione dei pensionamenti dl personale docente ed ATA nella regione
Molise dal 1° settembre 2013: (tra parentesi i pensionati dell’anno scolastico
2011-12).
|
Infanzia |
Primaria |
Sec. I° grado |
Sec. II° grado |
ATA |
Totale |
Campobasso |
6 (30) |
13 (40) |
7 (36) |
8 (30) |
16 (34) |
50 (170) |
Isernia |
4 (4) |
6 (17) |
4 (12) |
9 (14) |
9 (13) |
32 (60) |
Totale |
10 (34) |
19 (57) |
11 (48) |
17 (44) |
21 (47) |
82 (230) |
Con questi numeri le immissioni in ruolo (lo scorso anno furono solo 117 su 230 pensionati) sono fortemente a rischio e la stabilizzazione del personale precario sarà una vera chimera. La possibilità per i precari di vedersi riconfermato l’incarico, sarà ridotta in maniera rilevante. E’ urgente rimettere mano a questa situazione se, come si dice, si vuol investire sul futuro e sui giovani.