1/3/2013 ● Cultura
Grillo teme la moderazione
Caro Luigi,
la coalizione vincente alla Camera è quella di centrosinistra ed è probabile che
il capo dello Stato dia a Bersani l’incarico di verificare se esistono le
condizioni per un governo almeno di minoranza (in quanto al Senato non c’è
maggioranza). Ciò spiega le avances di Bersani ai parlamentari grillini, non al
loro Pigmalione, per votare insieme le riforme che anch’essi come noi aspettano.
Grillo teme la moderazione dei suoi, da Dario Fo ai giovani neoeletti
intervistati, che sanno di non poter ‘pugnalare’ il Paese. Grillo cambierà, o
finirà come Masaniello: i seguaci prima osannano il messia, poi lo abbandonano.
Nel dopoguerra ci fu il movimento denominato ‘l’uomo qualunque’ (di qui il
qualunquismo) che dopo un anno circa evaporò (in Molise raggiunse il 17-18 per
cento dei suffragi).
In merito alla possibilità di dare la segreteria Pd a Renzi, non so se sia il
più adatto a gestire l’attuale situazione. Dubito che con Renzi alla guida del
Pd scompaia la Destra. Certo, l’Italia è ancora sprofondata fino al collo nel
Novecento: adora i discorsi dal balcone, il razzismo di taluni (a Roma il
capolista Pd Jean-Leonard Touadie, cittadino italiano, da me conosciuto
nell’occasione della frequentazione di un Master di Interculturalità, non ha
avuto preferenze perché, come direbbe qualcuno, è un po’ abbronzato.
E’ da questi dati di fatto che deve partire la formazione del governo, in una
cornice di etica della responsabilità.
Con intatta stima.
Ciao e a presto.
Pietro