La Redazione ha invitato i lettori del blog
Fuoriportaweb a porre delle domande ai candidati di Guglionesi alle
Regionali 2013: Antonacci Bartolomeo (UDC per Michele Iorio
Presidente) e Pasquale Marcantonio (PD per Paolo Di Laura
Frattura Presidente).
La Redazione ringrazia entrambi i cordialissimi candidati
Consiglieri per il "confronto" virtuale nel web e la cortese disponibilità nei confronti
dei nostri lettori e della redazione.
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MARIELLA
Saluto i due candidati che hanno
deciso di rappresentarci e
ringrazio il direttore di questo
blog per l'opportunità che ci
offre.
Il quesito che pongo ad entrambi
i candidati è il seguente.
In campagna elettorale si hanno
animi generosi, pieni di voglia
di fare, di contribuire al bene
del paese, nonché di facili
promesse. La situazione di
criticità che viviamo è sotto
gli occhi di tutti.
Lei è disposto, qualora venga
eletto, a rinunciare ad un
quinto del suo stipendio in
favore della comunità di
appartenenza, promettendolo per
iscritto prima del voto,
dimostrando in tal senso che non
si sale al "trono" per diritto
acquisito, ma che si scelga
volontariamente, o quasi, di
rappresentare la cittadinanza,
assumendosene la responsabilità,
lavorando pertanto per il bene
comune e non solo per propri
interessi?
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Grazie a
Mariella per questa domanda. La
mia risposta e' assolutamente
SI, e tale affermazione ha
carattere ufficiale, in quanto
pubblicata sul blog FPW. Inoltre
aggiungo che il campo di
destinazione saranno i servizi
sociali, proprio per far fronte
alla crisi che sempre più
attanaglia le nostre famiglie.
Mi piacerebbe, inoltre, che
venisse anche certificato il
tempo che ogni consigliere, o
assessore dedichi all'incarico.
È mia ferma convinzione che
valga molto più un Consigliere
che dedichi ai problemi della
gente 10 ore della sua giornata
e percepisce 3.000 €, a fronte
di chi ne percepisce 1000 di €,
ma il tempo che dedica al suo
ruolo non arriva alle 10 ore
settimanali. Ecco, io mi batterò
anche perché venga certificata
la dedizione al ruolo del nuovo
Consigliere.
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Sicuramente
rispondo in maniera
affermativa, sono disposto a
firmarlo da subito .
Aggiungo che personalmente
ho già attuato questa buona
pratica..... come
consigliere di minoranza;
dall' agosto 2010 ho
rinunciato completamente al
gettone di presenza come
consigliere comunale
destinando l'importo
risparmiato insieme ad altri
consiglieri della sola
minoranza al rifacimento
delle strisce pedonali
davanti alle scuole.
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FRANCESCO
La tua coalizione e tu in prima
persona, come pensate di
risolvere concretamente il
problema sanitario sulle liste
di attese troppo lunghe per le
visite specialistiche ed esami
diagnostici?
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La risposta non
è semplice ma è contenuta nel
programma di mandato della
coalizione di centro sinistra a
cui do il mio contributo. Il
programma si chiama "La medicina
vicina al cittadino" che ha
proprio lo scopo di avvicinare
la sanità ai cittadini
attraverso interventi tempestivi
e centri di prima emergenza.
Idee che stiamo sviluppando sono
ad esempio a. Utilizzare le
apparecchiature diagnostiche a
ciclo continuo (diurno pazienti
esterni, notturno pazienti
interni ecc..). più specialisti
con orari più lunghi ecc.
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Francesco,
credo che il problema
sanitario non lo si RISOLVA
in campagna elettorale, dove
tutti hanno la soluzione a
tutto (io, francamente
no),ma lo si AFFRONTI appena
eletti e conoscendo il
perché del problema. Se i
tempi di attesa lunghi
dipendessero dallo scarso
utilizzo del macchinario,
allora raddoppierei i turni
di lavoro per accorciare i
tempi di attesa, così da
contribuire anche ad
aumentare ore lavoro.... se
dipendesse da altro come
rotture del macchinario,
inesistenza dello stesso, o
carenza di personale allora
capisci che le variabili
sono tante per poter dare
soluzioni certe. Una cosa e'
sicura! Il sistema va
cambiato.
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GIORGIO
Si parla di "coerenza" in
politica. Per quanto riguarda la
rappresentanza nel COSIB, come
mai persistono, da tempo per la
verità, inciuci oltre la
coerenza politica di elezione
partitica?
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Giorgio, credo
che questa domanda sia rivolta a
me. "L'inciucio" che tu evidenzi
al COSIB, esiste perché non si
tratta di incarico politico ma
di rappresentanza. Cercando di
spiegarmi meglio, il Comitato
dell'ente, viene eletto dal
Consiglio, che a sua volta e'
composto dai Sindaci di 8
comuni, più la provincia ed
altri enti sovra territoriali. È
impensabile che l'ente possa
essere gestito tutto dal centro
destra, o centro sinistra, ma
rappresenta cordate che si
compongono all'interno del
Consiglio. Se io faccio parte
del Comitato Direttivo, non è
frutto di "inciucio", ma di aver
ben rappresentato il mio
territorio e l'Ente per il quale
siedo in Consiglio. Se oggi in
Comitato, siedono 3 sindaci più
il Presidente, vuol dire che
altri Sindaci ed altri Enti sono
fuori, quindi se io dovessi
analizzare la situazione attuale
da "GUGLIONESANO", andrei
orgoglioso che il mio Sindaco
abbia fatto valere, e ben
difeso, il mandato ricevuto dal
suo popolo.... Cosa preferivi
che al posto mio sedesse il
sindaco o presidente di qualche
altro Ente? Sempre di inciucio
si sarebbe parlato. E poi, mi
piacerebbe davvero che il
comitato venisse giudicato per
quello che realmente svolge, al
di la' delle appartenenze
politiche. Visto che hai letto
le mie risposte, ti aggiungo
solo che questo comitato, ha
ridotto le spese per incarichi
esterni dirigenziali per oltre
350.000 € per anno. Tu lo chiami
ancora inciucio?
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Ma credo
che quella situazione del
Cosib si è creata perche il
manipolatore di tutti è
stato una sola persona...
Occorre avere la forza di
fare una riforma seria del
Cosib che incastri le
esigenze del territorio e
delle aziende dia la giusta
rappresentatività al
territorio.
Prendo occasione per dire
che sono fondamentalmente
d’accordo nell’ingresso di
Termoli nel direttivo del
Cosib, ma respingiamo
completamente la visione
distorta del centro destra
in quanto Termoli non può
entrare nella gestione del
Direttivo con una posizione
di supponenza di gestione e
la sottovalutazione degli
altri comuni. Ancora una
volta l’atteggiamento
arrogante di entrambe le
parti verso il territorio e
le sue reali problematiche
vuol dire isolare il Cosib
di Termoli dal suo ruolo
naturale di epicentro di una
progettualità di sviluppo
locale. Crediamo sempre più
nella necessita di una
riforma regionale sui
Consorzi industriali da anni
annunciata a mai attesa che
possa:
1.formulare una proposta di
un unico distretto
industriale per il Molise
volto al potenziamento dei
servizi da offrire alle
aziende del territorio;
2. sviluppo accelerato delle
infrastrutture all’interno
delle aree industriali in un
quadro di crescita
sostenibile della mobilità
delle persone e delle merci
(reti di trasporto) delle
fonti energetiche e relative
reti di distribuzione e
delle reti digitali.
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MARIA
Donne in politica. Perché non
sottoscrivere un accordo
bipartisan tra le liste
concorrenti per le prossime
elezioni comunali di Guglionesi
nel quale il futuro sindaco o il
futuro vicesindaco sia una
donna? A memoria, forse non c'è
mai stata una donna al vertice
dell'apparato amministrativo
comunale di Guglionesi. Non è un
limite, non solo storico, della
politica locale??
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Sì, tutto
quello che dice Maria è vero e
sono pienamente d'accordo a
firmare ogni forma di accordo;
Fortunatamente la legge in
vigore obbliga una percentuale
fissa di donne nella
composizione delle prossime
liste comunali . Ma prima di
questo occorre che le donne
spontaneamente riscoprano una
maggiore volontà a partecipare a
tali competizioni politiche,
occorre che le donne molto più
capaci e sensibili degli uomini
riscoprano un maggiore vigore
nel mettersi a disposizione
salendo in politica.
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Maria, a
mio avviso il limite e'
chiedere questi ruoli per la
donna, trattandola come un
essere inferiore, io ritengo
che la donna meriti sul
campo tale riconoscimento
per le intelligenze e la
sensibilità che
quotidianamente manifesta.
La migliore risposta, e'
quella data da Guglionesi
nel Cuore, che al Senato ha
candidato la Dott.sa Maria
Scardocchia, non solo perché
donna, ma per quella
sensibilità, serietà e
professionalità che
quotidianamente manifesta, e
per l'abnegazione che la
stessa ha profuso nel
ricoprire un ruolo così
importante nell'apparato
Amministrativo Comunale,
come Assessore ai Servizi
Sociali. Quindi con me
sfondi una porta aperta.
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GIOVANNI
La crisi è forte.
Quali misure per la piccola
impresa, quella familiare che
rischia il soffocamento senza
urgenti politiche di risanamento?
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Giovanni, hai
colto nel segno. A mio avviso,
visto che anche io vengo dal
mondo della piccola impresa,
urge una politica di
DEFISCALIZZAZIONE. In Molise
paghiamo tasse altissime in
confronto ai nostri competitors,
anche a quelli di regioni
limitrofe. Questo e' dovuto a
tutta una serie di cattive
gestioni politiche che si sono
avute negli ultimi 30 anni, e
che hanno bisogno di correttivi
urgenti. Altra misura urgente da
intraprendere, e' la RIDUZIONE
DEL COSTO DEL LAVORO,
naturalmente dal punto di vista
contributivo, che avrebbe la
duplice finalità, dare respiro
alle aziende, e riprendere quel
volano della occupazione
giovanile che credo sia una
delle priorità da affrontare
nella prossima legislatura.
Infine affrontare il problema
dell'accesso al CREDITO, che
oggi è diventato un elemento
ostativo, per le imprese in
generale. Indubbiamente,
utilizzerei la FINMOLISE, la
finanziaria Regionale, in modo
diverso e più mirato. Mi
immaginerei la costituzione di
un fondo rotativo, con un ruolo
tipo "confidi", in modo da
rilanciare il rapporto
IMPRESA/BANCA, oggi più che mai
di vitale importanza per le
imprese.
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La domanda
è molto difficile e la
stessa ricetta non è
semplice; ma credo che
l’unica forma di rilancio
anche della piccola impresa
sia quello di rilanciare
l’economia locale attraverso
non solo sostegni economici
e contributi ma attraverso
il rilancio e il supporto
del pubblico nella
formazione (formazione per
dipendenti e per
imprenditori),
infrastrutture e innovazione
(ricerca , supporto e
prodotti innovativi), e
supporto nella richiesta di
forme europee di
sostentamento.
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ANTONIO
Che pensate della gestione della
sanità molisana.
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Rispondo alla
domanda con quanto commentato
dal giornale Unita il 18/2/2013
che condivido pienamente: "In
campagna elettorale si diventa
un po’ smemorati e in Molise
qualcuno vorrebbe far
dimenticare il disastro del
deficit sanitario, una voragine
che ha inghiottito centinaia di
milioni di euro, un’esplosione
di spesa che si è scaricata
sulle tasche dei contribuenti
facendo decollare le addizionali
regionali, dall’Irpef, all’Irap
alla benzina e chi più ne ha più
ne metta e che ha portato a un
drastico ridimensionamento dei
servizi.. "Un dato evidente è
che la gestione della sanità
molisana è commissariata dal
luglio 2009. Il governo
Berlusconi non poteva far finta
di niente davanti al
pesantissimo deficit accumulato,
solo che, per non scontentare i
suoi fedelissimi, Berlusconi
nominò commissario straordinario
lo stesso Michele Iorio. A poco
servirono le proteste delle
opposizioni sia in Regione che
in Parlamento, “Iorio è
controllore e controllato”
dissero in tanti. Ma lui, il
governatore, è rimasto al suo
posto sino a metà 2012 nella
gestione di un sistema che ha
continuato ad accumulare debiti.
Iorio ha aumentato le tasse
regionali, ha spremuto i suoi
contribuenti come limoni, ma la
spesa sanitaria ha continuato a
correre veloce incurante delle
promesse di riordino. Alla fine
il governo Monti, nel luglio
dello scorso anno, ha sostituito
Iorio con un commissario
governativo che ha avviato una
cura da cavallo fatta di tagli
feroci ai servizi e ai posti
letto, con tanto di chiusura di
interi reparti ospedalieri, nel
tentativo di rientrare da un
deficit che, nel 2011, si
attestava attorno ai 40 milioni
di euro........Secondo gli
analisti il “sistema sanità”
gestito dal governatore è stato
uno dei principali bacini di
voti che gli ha consentito la
rielezione per ben tre volte
consecutive. In un modo o
nell’altro coloro che erano nel
suo raggio d’azione sono stati
protetti e garantiti dalla
bufera della crisi, sino a che
non è arrivata la tempesta che
ha scoperchiato tutto. Compreso
il grande buco della sanità che
adesso si vorrebbe diluire e
rimuovere nelle fumisterie e
nella patacche della campagna
elettorale. Fra pochi giorni i
molisani decideranno anche del
loro futuro".
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L'argomento
in modo parziale è stato già
affrontato in uno dei punti
precedenti. Nello specifico
credo che i malesseri della
sanità molisana vengano da
molto lontano. Cercando
d'interpretare la tua
domanda, nello specifico
credo che Iorio abbia ben
operato..... e ti spiego il
perché!! I fondi sulla
sanità, a livello nazionale
sono ripartiti in virtù del
numero di abitanti, e tu
capisci che il Molise non è
più grande di un quartiere
di Roma. La cosa più logica
sarebbe stata quella di
chiudere delle strutture, in
virtù dei fondi a
disposizione... così, e per
fortuna non è stato. Se il
Presidente è stato
commissariato, è solo perché
non ha accettato i diktat
che giungevano dal Governo
centrale, facendo valere,
sui tavoli della trattativa,
non solo il fattore
anagrafico, ma soprattutto
il fattore territoriale ed
ambientale molisano,
totalmente difforme da
quelle che sono le aree
metropolitane, e difendendo
le strutture esistenti che
oggi, garantiscono una
copertura sanitaria
regionale sufficiente....
immaginiamoci se veniva
attuato il piano proposto
dal Commissario, che
prevedeva alcune chiusure
importanti.... Vedi Antonio,
non sempre la verità è
quella che si ascolta....
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PAOLO
Se si ritiene
necessario/opportuno (ed
eventualmente con quali mezzi)
contrastare lo svuotamento ed
abbandono del centro storico.
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Sicuramente
necessario, certamente
opportuno. Ma alla base una
legge Regionale che preveda
incentivi per gli insediamenti
del centro storico (sgravio IMU,
incentivi per le giovani coppie
che acquistano una 1° casa nel
centro storico, incentivi per la
riqualificazione degli immobili
fatiscenti e per un piano
coordinato del colore,
facilitazioni e snellimento
delle pratiche burocratiche per
la diffusione di un albergo
diffuso), ma a tutto questo, per
essere seri e non limitarsi a
semplici slogan elettorali,
bisognerebbe individuare i fondi
necessari per poter effettuare
azioni del genere, ed oggi
francamente non ci sono.
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Io credo ed
ho sempre creduto nel
rilancio del centro storico
e sopratutto nel rilancio
del nostro centro storico
(invito a rivedere la mia
intervista su un giornale
locale del 2008 data in cui
mi sono candidato alla
carica di Sindaco del Comune
di Guglionesi) .
Credo ancora una volta come
detto nel 2008 che il nostro
centro storico, il suo
patrimonio culturale e di
tesori ancora nascosti
vadano valorizzati
attraverso un percorso di
lancio culturale e di
promozione turistica che non
si è mai avuto nel nostro
paese. Il fatto stesso che
manchi a Guglionesi ancora
una guida culturale
aggiornata che possa
valorizzare e portare a
conoscenza dei cittadini e
dei turisti le opere e i
tesori di Guglionesi.
Penso ancora che questa
valorizzazione vada fatta
con un ottimo coordinamento
di forze e risorse tra
organi istituzionali (Comune
in primis , Regione e
Provincia), istituzioni
parrocchiali, associazioni
di volontariato del
territorio e
privati/banche/sponsor
industriali .Cito come
esempio le iniziative che
fanno alcune banche o
società private che di
concerto con il territorio
valorizzano monumenti e
opere facendosi pubblicità
dopo aver provveduto alla
ristrutturazione . Questo
filone nel nostro comune non
si mai attivato e
sicuramente va fatto , a mio
avviso è una delle strade
per iniziare .
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PAOLO
Cosa si intende fare del c.d.
belvedere del Portello,
realizzato solo qualche anno fa
e già diventato un obbrobrio
(fonte di pericolo per
l'incolumità pubblica) a causa
della mancata manutenzione e
sorveglianza (nonostante le
telecamere apposte!!).
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Credo che dopo
un intervento di manutenzione
straordinaria oggi necessario,
sia necessario creare un sistema
di sorveglianza affidata alla
sensibilità dei cittadini
attraverso forme di formazione
alla cittadinanza ed attivazione
del servizio comunale dei nonni
vigili che possono dare una mano
non solo nella sorveglianza ma
anche nel creare nei giovani la
cultura del bene comune.
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Vedi Paolo, come ho già
detto in qualche passaggio
dell'intervista, la
difficoltà non è realizzare
un opera, ma gestirla. La
mancanza di una
programmazione (non nostra)
ha prodotto un opera che, se
incastonata in un contesto
globale di riqualificazione
urbana del portello avrebbe
avuto un senso, così come è
stata concepita, non ha, a
mio avviso, molto senso,
rimanendo la classica
cattedrale nel deserto, ed
allungando sempre più la
lista delle opere
incompiute, e alle quali noi
in qualche modo ci stiamo
prodigando per metterci una
pezza, con enormi
difficoltà. Parlare di
mancata manutenzione, e
sorveglianza non corrisponde
proprio al vero, perché da
nessuno era stato previsto
il costo necessario per
manutentare e sorvegliare,
da azioni vandaliche, il
belvedere del Portello,
costi che ti posso
assicurare sono ingenti più
di quanto tu possa pensare.
Per passare al concreto,
ritengo che un opera seria
sia quella di realizzare un
rimboschimento del portello,
con alberi pregiati, per
portare a frequentare
quell'area. Noi partiremo
con questo progetto dal mese
di marzo, con una
piantumazione organizzata di
alberi pregiati, circa
trenta, con l'individuazione
di percorsi pedonali per
cercare di riqualificare, e
rifrequentare l'intera area.
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Caro direttore,
ringrazio te ed il tuo blog, per
averci dato un contributo
concreto alla divulgazione delle
nostre idee, e ai tuoi lettori
per le domande formulate,
sintomo di una collettività viva
ed interessata. Se le mie
risposte non fossero state
esaustive, o necessitassero di
ulteriori chiarimenti, potete
tranquillamente contattarmi
sulla mia mail personale
bartolomeo.antonacci@me.com,
naturalmente anche dopo
elezioni.
Con stima
Bartolomeo Antonacci
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Pasquale
Marcantonio |
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