21/2/2013 ● Cultura
La (sott)razione dei voti
Nell’ultima convocazione elettorale per le Regionali 2011 (annullate!) a
Guglionesi il candidato presidente del centrosinistra, Paolo Di Laura Frattura,
ha raccolto 1.908 voti. Meno della metà dei voti di Frattura, invece, sono stati
espressi in favore del presidente uscente Michele Iorio, per l’esattezza 937
voti (cfr. l’articolo di FPW "Regionali
2011, Guglionesi: Frattura batte Iorio, i più votati").
Tra voto disgiunto e “preferenza” sull’unico candidato locale (Marcantonio in corsa nella
lista del PD) l’elettorato di Guglionesi (storicamente demo-cristiano) si è (ri)trovato
orientato verso il candidato presidente del centrosinistra, un candidato
purtroppo
sconfitto ai fini del risultato complessivo.
Nel 2011 sono state non poche le preferenze “razionate” dal centrodestra a
Guglionesi verso candidati ignoti alla nostra identità, non essendovi un candidato dall’attrattiva locale (cfr. l’articolo
di FPW “Regionali
2011, lo spoglio a Guglionesi”).
Lo scenario 2013 si prospetta articolato, perlomeno a Guglionesi. Imprevedibile
e aperto a diversi esiti, con potenziali vari presidenti candidati in grado di
attrarre voti anche nell'opzione del voto disgiunto e con due locali
candidati consiglieri di Guglionesi in carica pure nelle attività amministrative comunali,
l'uno per il centrodestra di Iorio (Antonacci per l’UDC) e l’altro per il
centrosinistra di Frattura (Marcantonio per il PD), e in grado di rimettere
in discussione o di confermare l’orientamento tendente a sinistra, registrato a
sorpresa nello schieramento politico del 2011.
All’oggettiva difficoltà
nell’eleggibilità alla carica di Consigliere si aggiunga la riduzione di circa
il 30% delle poltrone in Consiglio regionale, che renderà lo scenario 2013, oltre che imprevedibile e aperto, addirittura inedito
(quali quorum occorrono per l'eleggibilità a Consigliere regionale?).
Da qualche anno, tuttavia, l’elettorato di Guglionesi ha preso atto di una
maturità razionale nella presentazione delle candidature (2 candidature appaiono
appropriate al bacino elettorale), evitando l’imbarazzante partecipazione
politica nelle Regionali del 2006 dove si registrò un’eccessiva proposta di
candidature locali nella rincorsa alla poltrona di Consigliere regionale (cfr.
gli articoli di FPW “Regionali
Molise 2006: sei candidati "da Guglionesi” e "Regionali
2011: dall'archivio FPW le preferenze a Guglionesi nel 2006").
Davvero superflua è la “guglionesità” per l’elettorato locale?
A Guglionesi c’è chi è generosamente avanti con le raccolte in corso per
la
(sott)razione dei voti locali a beneficio di candidati più o meno garantiti da
un’eleggibilità senza alcuna identità “guglionesana”.
A chiusura delle urne, tuttavia, conosceremo meglio le evoluzioni delle
dinamiche politiche interne ai partiti e alla nostra Comunità, in particolare
accerteremo l'effettiva "razione dei voti": Guglionesi avrà maturato il
principio dell’addizione – cioè preferenze verso i rappresentanti
locali – o avrà
praticato ancora la logica della sottrazione, a vantaggio esclusivo dei soliti
(ig)noti?