19/2/2013 ● Politica
Cosib ma quale futuro... soprattutto per le aziende?
Siamo costernati e meravigliati di tutto quello che sta avvenendo all’interno
del Nucleo industriale di TERMOLI e in particolare all’interno dell’Assemblea
Generale del Cosib dopo le dichiarazioni dell’assessore Velardi che ignorava
alcune dinamiche da anni coltivate all’interno del Cosib. Come gruppo consiliare
di opposizione del Comune di Guglionesi “Continuità per il Futuro” non possiamo
che condannare l’atteggiamento del Sindaco di Guglionesi Antonacci e di tutto il
direttivo che ancora una volta chiudendosi a riccio e non affrontando i problemi
di rappresentatività del territorio, ostacola ogni forma di sviluppo della zona
lasciando il Nucleo industriale e soprattutto le aziende insediate, che hanno
sempre costituito “il motore trainante della regione” in una agonia lunga ed
incerta che comporta solo ritardi, aumento dei costi di gestione, aumento dei
costi dei servizi resi dal Cosib alle aziende ed incertezza per il futuro degli
insediamenti e della occupazione. Oggi vediamo il Cosib e soprattutto gli organi
politici che hanno occupato anche ruoli tecnici dello stesso in un accanito
arrembaggio alle poltrone tralasciando quelli che sono i veri compiti
istituzionali del Cosib e che ci preme ricordare. L’articolo 6 dello statuto del
COSIB approvato con Delibera di Giunta Regionale n.1376 del 15 dicembre 2008
definisce le finalità e lo scopo sociale del Consorzio e dice : ” Il
Consorzio ha lo scopo di favorire le condizioni necessarie per lo sviluppo di
attività produttive nei settori dell’industria, del commercio e dei servizi nel
comprensorio di competenza, costituito dal territorio dei comuni partecipanti. A
tale scopo provvede a promuovere lo sviluppo produttivo del territorio
attraverso studi, progetti e proposte; ad acquisire, bonariamente o attraverso
l’esproprio, e cedere aree ed immobili per l’insediamento di aziende, l’infrastrutturazione
territoriale e per i servizi comuni; a realizzare e gestire opere, impianti,
attrezzature e servizi di interesse ed uso comune;a promuovere, realizzare e
gestire infrastrutture per l’industria, il commercio e l’artigianato, rustici
industriali e servizi reali alle imprese, iniziative per l’orientamento e la
formazione professionale dei lavoratori, dei quadri intermedi e dei giovani
imprenditori, ed ogni altro servizio funzionale alle attività economiche
d’interesse; a selezionare e localizzare le iniziative produttive e di servizio
nel territorio di competenza; a promuovere la costituzione di Società alle quali
affidare la progettazione, la realizzazione e la gestione di opere,
infrastrutture e servizi; ad assumere, infine, qualsiasi iniziativa idonea al
raggiungimento dei fini istituzionali”;
Inoltre sappiamo come gruppo consiliare che, altresì, l’art.7 comma 7.5 lettera
a) dello Statuto che individua quale proventi del Consorzio solo i ricavi
della gestione dei servizi e delle prestazioni effettuate dal Consorzio a favore
di enti, aziende e imprese insediate nello stesso. Quindi se questi sono i
principi dettati dallo Statuto del Cosib oggi, come politici siamo molto lontani
dagli interessi dei cittadini e della aziende insediate.
Ci preme dire che siamo fondamentalmente d’accordo nell’ingresso di Termoli nel
direttivo del Cosib, ma respingiamo completamente la visione distorta del centro
destra in quanto Termoli non puo’ entrare nella gestione del Direttivo con una
posizione di supponenza di gestione e la sottovalutazione degli altri comuni.
Ancora una volta l’atteggiamento arrogante di entrambe le parti verso il
territorio e le sue reali problematiche vuol dire isolare il Cosib di Termoli
dal suo ruolo naturale di epicentro di una progettualità di sviluppo
locale.Crediamo sempre più nella necessita di una riforma regionale sui Consorzi
industriali da anni annunciata a mai attessa che possa:
1.formulare una proposta di un unico distretto industriale per il Molise volto
al potenziamento dei servizi da offrire alle aziende del territorio;
2. sviluppo accellerato delle infrastrutture all’interno delle aree industriali
in un quadro di crescita sostenibile della mobilità delle persone e delle merci
(reti di trasporto) delle fonti energetiche e relative reti di distribuzione e
delle reti digitali.