18/2/2013 ● Politica
Unione dei “Comuni Basso Biferno” tutto tace...
I consiglieri comunali di opposizione del Comune di Guglionesi, da circa un
anno hanno chiesto la convocazione di una “pubblica assemblea dei consigli
comunali dell’Unione Basso Biferno” a norma articolo 36 dello Statuto.
L’obiettivo della proposta di Assemblea aveva lo scopo di;
- proporre al consiglio dell’unione dei comuni di redigere un programma comune
per l’erogazione di servizi, che andava al di la degli interessi di parte e dei
partiti, al fine di attuare e rilanciare l’offerta di alcuni servizi essenziali
da parte dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno;
- indire entro 20 giorni dalla data del consiglio comunale di lunedi 12 marzo,
una pubblica assemblea, allargata a tutti i consiglieri comunali dei Comuni
dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno, da tenersi presso il cinema teatro
Fulvio, per discutere di quali servizi comuni offrire ai cittadini per garantire
una maggiore efficacia ed efficienza degli stessi, assicurando un risparmio
concreto dei costi amministrativi;”
Infatti ….. con una lettera formale indirizzata al Presidente dell’Unione del 3
Aprile 2012 i consiglieri comunali di opposizione al comune di Guglionesi
Marcantonio, Pace, Carissimi, Ciuffolo, Ambrosiano, Pollice, D’Onofrio e Tomei
..fanno formale richiesta di convocazione dell’assemblea dei Consigli Comunali
facenti parte dell’Unione, come previsto dall’ art.36 dello Statuto dell’Unione.
E ancora ….. con una NUOVA lettera formale indirizzata al Presidente Dell’Unione
il 18 Novembre 2012 i consiglieri comunali di opposizione Marcantonio e Pace
fanno formale richiesta di convocazione dell’assemblea dei Consigli Comunali
facenti parte dell’Unione, come previsto dall’ art.36 dello Statuto dell’Unione.
Dopo le due lettere inoltrate al Presidente, e la totale indifferenza dei
Sindaci dei comuni facenti parti dell’Unione dei Comuni Basso Biferno (molti
anche oggi candidati alle regionali) vogliamo tornare nuovamente su argomento
per ri-sollecitare incontro che non si è mai fatto. Lo scopo è quello di
discutere congiuntamente gli indirizzi, i programmi fondamentali di sviluppo dei
servizi congiunti dei comuni e lo stato di fatto dell’Unione ad oggi. Oggi piu’
che mai, in un periodo di piena crisi economica, come amministratori e
consiglieri comunali ravvediamo la necessità di ragionare in termini
sovracomunali, cercando di avere una visione più ampia ed un progetto per il
futuro sviluppo della zona. Crediamo, che i servizi offerti ai cittadini possano
essere meglio organizzati se ragioniamo in termini più ampi e con un bacino di
utenza che permetta di creare sicuramente economie di scala;
E’ chiaro,infatti, anche ai più profani che le problematiche legate
all’industrializzazione, alla viabilità ed alla mobilità in genere, agli
insediamenti eolici, all’ambiente, alla cultura, all’istruzione ed allo sport,
sono identiche e quindi vanno risolte non più nel chiuso degli uffici del
proprio Comune entrando, a volte, in collisione con le scelte e le decisioni del
comune vicino né tantomeno affidando il proprio futuro ad aree geografiche
vicine, perché dobbiamo essere noi ad avere forza politica e a far valere le
nostre ragioni in ambiti più ampi. Questo è possibile farlo solamente se saremo
uniti, se riusciremo a creare delle strutture che governino il territorio in
modo globale, perché il territorio si governa meglio quando si ha una visione
complessiva e quando esiste un unico centro di governo.
I servizi offerti ai cittadini sarebbero meglio organizzati e a costi inferiori;
le tariffe uniformate; lo sviluppo urbano potrebbe essere più ordinato e meglio
distribuito sul territorio; la viabilità meglio gestita e anche negli altri
settori si potrebbero avere miglioramenti. Un Comune di oltre 30.000 persone
avrebbe molta più voce in capitolo nei confronti di altre istituzioni o di altri
Enti. Si avrebbero economie di scala che potrebbero permettere un generale
miglioramento della vita dei cittadini.
Ma allora, qualcuno potrebbe chiedersi, perché non si pensa a realizzarlo? Chi
ostacola che cio avvenga rispetto ad un processo che era ben iniziato ?.
In questo impasse ogni Amministrazione continua la sua politica, proponendo o
approvando Varianti al Piano Regolatore o Piani Casa che permetteranno di
realizzare sul territorio centinaia e centinaia di nuovi appartamenti con tutte
le conseguenze immaginabili sui servizi.
Dunque, mentre negli incontri politici e pubblici si sostiene che è necessario
lavorare con un’ottica unitariae di sinergia comune, nella realtà dei fatti non
sempre e non tutto viene pianificato o concordato a livello sovracomunale e
quindi la stessa Unione dei Comuni rischia il fallimento se il Presidente e la
Giunta non riusciranno a trovare un accordo e a dare una spinta ulteriore al
raggiungimento dell’obbiettivo finale: “Il futuro dell’Unione dei Comuni come
Comune Unico”. Con questa appello come Consigliere comunale e come gruppo
consiliare di opposizione di uno dei comuni dell’Unione, vogliamo sottolineare
che l’idea di Unione non è assolutamente da rigettare, anzi è una gradissima
opportunità nel concetto di risparmio dei costi della politica oltre che per una
migliore funzionalità della macchina burocratica locale, e quindi facciamo
appello in tempo di elezioni regionali a tutto il consiglio dell’unione affinchè
si ritorni a parlare di futuro dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno e si dia
nuova linfa e forza ad un progetto partito qualche anno fa.
Guglionesi li 17 febbraio 2013
Il consigliere comunale Marcantonio Pasqual