6/2/2013 ● Caro Direttore
Cari (e)lettori
Cari (e)lettori,
in attesa della successiva esortazione al voto – nella stesura letteraria magari
suggerita da quella mano che dietro le quinte confida di non lasciare impronte
culturali – siamo ormai prossimi a due convocazioni elettorali (le Politiche e
le Regionali) che per la nostra Comunità rappresentano il preludio alle Comunali
di maggio.
Pur opinando le poco sorprendenti preferenze nelle candidature Regionali in generale – una
sorta di replay con figure già sconfitte alle urne di qualche mese fa – la barra
del timone nella politica locale appare sempre più (dis)orientata verso una
esile compattezza delle forze civiche, politiche e culturali.
La nostra, purtroppo, resta una Comunità che ha una concreta difficoltà a
programmare una visione condivisa di “idea di paese”, nel campo civico, politico
e culturale.
L’associazionismo locale, ad esempio, è una manifestazione emblematica dei
margini culturali nella visione costruttiva di una “idea di paese”
all’avanguardia.
Le tante (forse troppe!) associazioni “culturali” che “animano” la nostra
società civile raramente cooperano in un progetto partecipato nell’ambito del
bene comune di Guglionesi. Ciascuna compagnia culturale è (rin)chiusa nelle
proprie “finalità” statutarie, ripudiando il confronto e la sinergia a
partire dagli enti che dovrebbero sovrintendere il “genius loci” e le priorità
effettive.
Non è una questione di risorse economiche, perché voci di bilanci (anche)
comunali testimoniano che si sono impegnate, si stanno impegnando e si
impegneranno nel futuro a sostegno dell’associazionismo locale, seppure con
criteri selezionabili in base ad un gradimento soggettivo più che oggettivo.
La tendenza solitaria dell’associazionismo riflette il quadro politico in
generale degli ultimi trent’anni, dove in prossimità di convocazioni elettorali
all'interno dei due maggiori schieramenti si dialoga in laboratori e/o in cantieri più o meno
riformisti, più o meno moderati e più o meno innovativi pur senza convergere in
rappresentanti territoriali dall’auspicabile capacità elettiva.
Nel centrodestra locale permane un controverso vuoto oltre la figura
dell’attuale candidabile simbolo che da qualche anno domina la ribalta
antiprogressista, mentre un nuovo approccio politico vede aggregare delusi del
centrodestra e una buona parte del centrosinistra locali in una proposta
amministrativa dichiaratamente bipartisan e alternativa al fronte dei liberali al
governo del paese.
Una (in)coerenza merita un confronto pacato nella dialettica guglionesana: i
laboratori e/o i cantieri in atto appaiono composti intorno ad un vuoto da una
parte e ad un abbandono di identità dall’altra. La (in)solita proposta (in
questo senso poco convincente?) di aggregazione rischierebbe di
naufragare prima della conclusione di un eventuale mandato alle urne, se fosse
concepita in una riduttiva desistenza del tipo “5 + 5… e a noi il Sindaco”. Tale
scenario, infatti, appare ad alta instabilità nella tenuta della consistenza
politica allorché si verrà convocati per eleggere finalmente i (nostri)
rappresentanti territoriali.
A Guglionesi, nelle (s)elezioni delle candidature e della classe dirigente, le
letture dell’associazionismo anche politico, oltre che culturale e civico,
sembrano appartenere allo stesso libro, indipendentemente dalla pagina
preferita.
Per l’innovazione culturale della nostra Comunità, cari (e)lettori, indugia
l’equivoco di fondo: “Miguel son sempre mi!”
E a maggio… “dopo Carosello tutti a nanna”.