BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


13/10/2012 ● Cultura

Orgoglio molisano


  Pierino Raspa ● 1651


Internauti visitatrici e visitatori di Fuoriporta buongiorno.

Una riflessione con domanda. Qualche settimana fa mi sono recato in un “attendamento” della bassa modenese colpita dal sisma di maggio. Si tratta più in dettaglio di un campo formato da tende e moduli per servizi ristoro e igienici, in cui vivevano alcune decine di persone italiane e di provenienza estera (il numero esatto mi sfugge) con abitazione inagibile, che non erano riusciti a trovare diversa sistemazione (parenti, amici, case in affitto e altro). Con piacevole stupore, nonostante la drammaticità della situazione, ho letto o sui moduli/containers e su alcuni automezzi “PROTEZIONE CIVILE MOLISE”. Incuriosito sono entrato nel tendone ristorante e tempo libero(si fa per dire), nella speranza, di incrociare, non si sa mai, qualche volto conosciuto. C’era un gruppo nutrito di ragazzi e persone più anziane, facilmente riconoscibili dalle magliette simili, della protezione civile molisana. Mi sono fermato a parlare, in particolare con un ragazzo di 24 anni residente a Santa Croce di Magliano; tra le altre cose che per brevità non riporto mi ha detto che da alcuni anni è impegnato nella protezione civile ed ha operato in diversi posti dell’Italia. Adesso però si è innamorato (va bene anche con due “m”) di una ragazza di Medolla e si sta cercando un lavoro sul territorio emiliano, in quanto in Molise le condizioni economiche sono più difficili e altro. Il ragazzo, coda, barba ed espressione convinta, un po’ da anni ’70, era molto propositivo, esaltava l’esperienza fatta nella protezione civile e sottolineava le centinaia di relazioni umane e sociali in cui si era imbattuto. Questo, rimarcava, l’aveva arricchito molto sotto ogni profilo. Che bello! Mi sono sentito ancor più orgoglioso, come i vecchi emigrati oltre oceano dei primi anni del novecento, di essere molisano. Finalmente!! Questa volta la nostra regione non era sinonimo di assistenzialismo, di vite basate su arretrati di pensioni dei nonni, di lavoro ottenuto per clientelismo, di politica fatta per convenienza, di incapacità e mancata vocazione imprenditoriale ecc..; eravamo li a coordinare e assistere un campo, diciamo di sfortunati, e facevamo questo lavoro, vi assicuro molto difficile e complesso (problemi di sicurezza, furti, prevaricazioni e altro) con grande professionalità e per questo riconosciuto e apprezzato da tutta la popolazione (anche non attendata).

Una delusione però. Ho provato a chiedere se tra i volontari ci fosse qualcuno del basso Molise, ed ho esplicitamente chiesto di Guglionesi, di Termoli, di Campomarino, di Portocannone; la risposta è stata NO. C’erano 1-2 volontari di Montenero, ma il resto degli operatori veniva dai paesi vicini a Campobasso. DOMANDA/RIFLESSIONE: come mai questa voglia di volontariato non attecchisce nel basso Molise ? che problemi ci sono ? chi deve promuoverla ? con quali mezzi ? Sia chiaro non entro nella vicenda comunale Ambrosiano, ma l’interrogativo è più generale e riguarda sinteticamente la propensione del basso Molise al volontariato componente fondamentale nelle società moderne soprattutto in tempi di crisi.

Bohh, forse mi sfuggono alcune cose non vivendo in Molise. Forse alcuni gruppi di volontari (mi riferisco alla PROTEZIONE CIVILE) si stanno costituendo o sono già operativi, mi scuso per l’ignoranza. Mi piacerebbe però che si aprisse un minimo di confronto su questi temi o qualcuno, se può e se vuole mi spieghi come stanno le cose (accetto consigli e chiarimenti).

Saluti Pierino Raspa

**OSSERVAZIONE: in questo periodo gli interventi sul blog sono un po’ fiacchi come mai ??

Cartellone




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