11/9/2012 ● Scuola
Apertura anno scolastico, il messaggio del Presidente Iorio
«Le immagini che vediamo con le lenti della crisi economica in atto ci
sembrano avere troppe tinte opache, se le vogliamo mutare al meglio, allora
dobbiamo essere consapevoli che, come dice Nelson Mandela, "l'istruzione e la
formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il
mondo". Un concetto che vale per tutti, ma principalmente per i giovani, che
sono la speranza per un futuro diverso e caratterizzato da positività. Aprendo
questo nuovo anno scolastico, insegnanti e alunni, debbono, insieme a tutta la
società, lanciare un coraggioso messaggio di fiducia. Tutti hanno un ruolo in
una civiltà moderna ed evoluta quale vuol essere la nostra.
Le Istituzioni sono in prima fila, ma non possono da sole cambiare le cose.
Occorre che le parti più dinamiche della società forniscano un apporto
confacente alle proprie possibilità. Al sistema scolastico è dunque chiesto di
dare ancora una volta il massimo per educare, formare e aprire le menti. Ai
singoli studenti è chiesto di accrescere le rispettive conoscenze e di metterle
a frutto in maniera coerente e concreta nel mondo del lavoro, del volontariato e
della politica.
Un grande italiano, apprezzato nel mondo, come Mario Draghi, sostiene che
proprio i "giovani cambieranno le cose, non più attraverso l'industria e le
fabbriche, come succedeva nel mondo dei loro nonni e, in parte, dei loro padri,
ma soprattutto con la conoscenza, l'inventiva creativa e
l 'intelligenza innovativa". Un'idea che ho fatto mia e che mi ha permesso di
operare, insieme al Governo regionale e in collaborazione con le altre
Istituzioni centrali e locali, per cercare, pur in presenza di mille difficoltà,
di rispondere alle richieste di una società globale in evoluzione. Ciò attivando
investimenti finanziari importanti destinati a sostenere e realizzare
programmazioni mirate e rivolte ad avviare strategie che permettano ad ogni
studente di ricevere, attraverso una variegata offerta formativa, qualità
educativa dal sistema pubblico. Stiamo pensando anche ad un modo nuovo di vedere
la presenza scolastica sul territorio con la costruzione di Poli scolastici che
facciano riferimento a più Comuni e con la realizzazione di collaborazioni e di
processi innovativi sia nel campo della didattica che in quello della ricerca
scientifica. Va avanti il progetto "Scuola sicura" che ha visto la Regione
lavorare per giungere a garantire la sicurezza, anche dal punto di vista
sismico, in tempi contingentati e brevi, a tutti gli istituti scolastici del
Molise.
Stiamo cercando, insomma, di dare pienezza alla seconda parte della famosa
affermazione di Giuseppe Mazzini: "Dio v'ha fatto educabili. Voi dunque avete il
dovere d'educarvi per quanto è in voi, e diritto a che la società alla quale
appartenete, non v'impedisca nella vostra opera educatrice, v'aiuti in essa e vi
supplisca quando i mezzi d'educazione vi manchino".
Ai ragazzi, dunque, quello che Mazzini chiama un dovere, "educarvi per quanto è
in voi"; a noi Istituzioni, l'impegno perentorio di consentire loro di farlo nel
migliore dei modi.
Il nuovo anno scolastico si apre in coincidenza con l'undicesimo anniversario di
un evento che sconvolse il mondo, quale l'attacco terroristico alle torri
gemelle di New York. Uno dei compiti dell'educazione è quello di fornire ai
giovani le basi storiche, razionali e funzionali a giudicare gli eventi e gli
accadimenti, sia positivi che negativi, e poter quindi, quando a loro toccherà
avere responsabilità di vario genere, porre in essere le iniziative più
confacenti affinché quei fatti negativi, che loro hanno studiato, non abbiano
più a ripetersi.
Auspico, quindi, che le prime ore di questo nuovo percorso formativo siano
dedicate a ricordare quell'evento, le vittime che causò e l'odio da cui fu
generato.
Chiudo augurando buon lavoro agli studenti, ai loro insegnanti, al personale non
docente, ai genitori e a tutti coloro i quali pensano e operano concretamente
affinché la scuola e l'istruzione nel suo complesso siano in ogni angolo della
Repubblica considerate un vero bene comune da tutelare e proteggere».