10/9/2012 ● Scuola
I fatti e la propaganda, come non si risolvono i problemi delle scuole molisane
In questi giorni, per iniziativa del sindaco di Campobasso che ha deciso di
tener chiuse le scuole del capoluogo, si discute di sicurezza degli edifici
scolastici.
Se la discussione servisse ad affrontare in maniera definitiva i gravi problemi
presenti in tanti plessi ed istituti scolastici, la cosa sarebbe lodevole e da
incoraggiare. A noi sembra, invece, che tutto il discorso sia legato ad avere un
foglio di carta che proroghi le scadenze riguardanti la certificazione prevista
dalla normativa vigente in tema di sicurezza. Insomma tanto rumore per nulla.
Il tema è troppo serio per essere affrontato in maniere estemporanea. La FLC
CGIL Molise da anni sta chiedendo che l’istruzione pubblica sia una priorità
nell’agenda dei decisori politici. Ha fatto proposte concrete su organici,
risorse, dimensionamento, poli scolastici, interventi regionali integrativi,
ecc. Sulle questioni riguardanti la sicurezza ha promosso, a Larino,
nell’ottobre del 2003, insieme a CISL e UIL, il convegno nazionale “A scuola
sicuri “: Ha contestato, nel settembre del 2008, nel corso dell’inaugurazione
della scuola di S. Giuliano di Puglia (con una contromanifestazione, chiamata
“Baracche e burattini” fatta davanti alle baracche della scuola di Bonefro), le
bugie, i ritardi e le omissioni relativi alla ricostruzione delle scuole
nell’area del cratere. Ha denunciato agli organi competenti, ogni anno, le
condizioni non a norma, nelle quali si trovano gli studenti in tanti plessi
delle scuole molisane; si è opposta all’aumento del numero di alunni per classe,
deciso dal governo precedente, che ha comportato la formazione delle cosiddette
“classi pollaio”. Ogni volta che la FLC CGIL Molise ha chiesto interventi da
parte degli organi competenti, ha documentato come si è proceduto a
ristrutturare i plessi scolastici, denunciando le attenzioni alle relazioni
politiche affini, piuttosto che ad una programmazione dell’offerta formativa
territoriale. Con la conseguenza, ad esempio, che abbiamo plessi in sicurezza,
ma senza alunni, ed aule sovraffollate che non rispettano i parametri normativi.
Oggi la polemica è su quando arriverà la proroga. Ci sembra ben poca cosa
rispetto a tutti i problemi che hanno le scuole molisane. Rinviare l’apertura
delle scuole a Campobasso (altrove la situazione è, spesso, analoga se non
peggiore), non porta a nessuna soluzione della questione.
Abbiamo bisogno di meno propaganda e più azioni concrete, frutto di scelte di
lungo periodo e di interventi organici. La scuola pubblica molisana merita
rispetto ed attenzione. Gli studenti devono poter studiare in aule sicure, con
risorse, organici e tempo scuola adeguati, con un piano di dimensionamento
efficiente, una programmazione territoriale che preveda percorsi formativi
appropriati, in grado di preparare alla complessità della realtà contemporanea.
Su questi temi proviamo a costruire una grande alleanza, ciascuno secondo le
proprie competenze e responsabilità. Buon anno scolastico agli studenti molisani
ed al personale scolastico.