BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


24/8/2012 ● Eventi

Don Nicola Mattia, messaggio alla comunità di San Martino: "come il cambio dei buoi..."


  Diocesi Termoli-Larino ● 1787


Don Nicola, al termine della partecipata Celebrazione Eucaristica che ha visto mons. De Luca affidargli la guida della comunità parrocchiale di San Pietro Apostolo, ha voluto esprimere parole di affetto e speranza per tutti i convenuti e l'intera cittadinanza sanmartinese. Il suo messaggio è qui riportato:

"Mi piace pensare all’avvicendamento dei parroci con un’immagine cara a noi, gente di San Martino. Mi piace pensare al cambio del parroco come al cambio dei buoi nella corsa dei carri in onore di san Leo: il cambio si fà affinchè la gara non perda vigore e la vittoria possa essere più sicura mentre, come ci esorta sant’Ignazio di Antiochia: “Corriamo tutti, come ad un unico tempio di Dio, ad un unico altare, all’unico Gesù Cristo”.

Preghiamo e speriamo che il nostro Vescovo, pensando a me in questo servizio pastorale, assistito dallo Spirito Santo, abbia scelto bene “U tmon d’ ancopp o d’ammond”; abbia “Capat u parecch just” (spero di aver pronunciato bene).

Non ho programmi da presentare, per questo, dopo aver ringraziato tutti per l’accoglienza che mi state riservando, voglio darvi testimonianza della bellezza della vita sacerdotale che vivo. Sì, è vero, come dice il salmo 16: “per me la sorte è caduta in luoghi deliziosi” e tra questi luoghi deliziosi, da oggi, per me, c’ è senza dubbio S. Martino in Pensiliis.

Prendo ora in prestito alcune parole dell’inno della Carrese di san Leo che così recita: “Voglio farmi la Croce nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, per non sbagliarmi nel mio ragionamento”.
La fede dei nostri padri è ricca e sicura e ci parla di un Dio ragionevole per l’uomo, come ripete spesso Benedetto XVI, e che rende l’uomo capace di ragione. Che grande grazia e che grande fiducia ci dona Dio facendoci capaci di ragione!

Con l’aiuto di Dio che non mi fa sbagliare nel mio ragionamento, per darvi testimonianza dell’amore di Cristo per me, credo di poter affermare che, se questa mia vita fosse un’opera d’arte figurata, sarebbe certamente una tela di Mario Schifano: nelle sue opere sovente i colori dall’alto colano abbondantemente, in forma molto materica, verso il basso e lasciano tracce spesse di colore. Così, certo è cosi che Gesù è presente nella mia esperienza di vita quotidiana come un segno molto materico e che lascia una gioiosa traccia del suo amore che sempre colora la mia vita. C’è un altro tratto di quest’artista che mi sorprende e mi porta a lodare Dio: a Mario Schifano quasi mai la tela è sufficiente per realizzare le sue opere e così il colore si stende ai bordi della tela e talvolta straripa nella cornice. Così, proprio così è l’azione di Cristo in me; va sempre oltre. La mia vita non è mai sufficiente per accogliere le meraviglie del suo amore. Come scrive s. Giovanni nel suo vangelo: “Se le cose che Gesù fa dovessero essere scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere” (cfr Gv 21, 24).

Se questa mia vita fosse un’opera d’arte musicale, allora potrebbe essere la “Musica per i fuochi sull’acqua” di Georg Friederich Handel perché in essa la genialità dell’autore riesce a fondere il rumore dei fuochi d’artificio con il suono meraviglioso degli strumenti in un’ unica armonia. Cristo Gesù, l’”autore e perfezionatore della nostra fede” (cfr Eb 12,1), ogni giorno fa lo stesso con la mia vita: prende il suono frastornante del mio limite, del
mio peccato, delle mie rigidità e lo coniuga con l’armonia che sgorga dalla musicalità del suo Vangelo. Ed è festa!

Penso che il dono grande dell’amicizia soprattutto presbiterale, ma anche con tanti fratelli e sorelle laici con i quali insieme camminiamo verso la santità, sia ben espressa nel Bolero di Ravel: in quest’opera, mentre il tamburo militare dà il passo, il flauto traverso dà il timbro iniziale e riesce a muovere non solo i piedi, ma tutto il corpo in un movimento che, pian pian che la musica cresce in timbrica, diventa danza. E’cosi che agisce lo Spirito.
In quest’opera le note sono sempre le stesse, ma l’aggiunta di strumenti e l’alzarsi del timbro musicale coinvolgono l’ascoltatore in tutte il suo essere fino a lasciarlo senza fiato!
Così, per amore di Cristo, è la vita di ogni cristiano, ogni giorno si arricchisce di nuovi volti, come il Bolero di nuovi strumenti.

Così è la vita del cristiano! Ogni giorno sale di nota e mai s’interrompe l’armonia e, anche se le note, come nel quotidiano, sono sempre le stesse, Cristo, come grande direttore d’orchestra, riesce a rendere sempre più affascinante la musica del nostro quotidiano e “trasforma ogni lamento in danza”. Torno a questuare alcuni concetti dalla Carrese del nostro amato san Leo: “Voglio farmi una veste da pellegrino e voglio andare dove spunta il sole”. Il Vangelo, nella Chiesa, ci testimonia che Cristo è il sole che sorge e nel pellegrinare della mia vita, mi ha portato qui, pellegrino, per incontrarlo come i discepoli a Emmaus nello spezzare con voi e per voi, con le mie mani, ma con la forza di Dio, come dice s. Bernardo, il pane fragrante della Parola e dell’ Eucarestia.

San Leo è diventato santo alla scuola di san Benedetto, vivendo quotidianamente e senza eclatanze la Regola che il Patriarca d’Occidente ha redatto per i suoi monaci e che ancora oggi è una chiave di lettura per la comprensione dell’Europa e per non brancolare nel buio in questi tempi di crisi. Il cuore della Regola di san Benedetto recita per due volte: “Nulla assolutamente anteporre all’amore di Cristo”. San Leo, nostro patrono, interceda per noi, affinché alla scuola della sua santità, anche nella nostra comunità di san Martino, nulla mai si anteponga all’amore di Cristo".

Ufficio Stampa Diocesano

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