6/9/2007 ● Ambiente
L'ombra dell'eolico su Guglionesi? Sceglierei la “cultura del luogo”
Il primo nodo da risolvere riguarda la scelta dell’eolico. L’eolico convince veramente, Enti pubblici e privati cittadini, come fonte di energia alternativa? E non solo per la nostra Comunità, in quanto interesse e/o interessi in gioco. Il dibattito deve avere questa premessa, a mio avviso, al di là delle regole e delle norme più o meno emanate, più o meno rispettate, più o meno chiare, più o meno necessarie. Una Comunità, in quanto tale, deve scegliere la strada della sensibilizzazione vera al problema energetico (e non ai bilanci), la divulgazione della “cultura del luogo”, e dare risposte, in quanto Comunità, nel rispetto e nella tutela (estrema) del proprio micro-ambiente. Fin qui la scelta a monte (eolico sì, eolico no?). Perché, una volta devastato il paesaggio, si resta vincolati alla presenza visiva ed invasiva di una struttura (pali e pale) che difficilmente sarà conciliabile con l’armonia dello skyline di Guglionesi. Tutte le percentuali, più o meno promesse, più o meno vere, più o meno regolari previste nei regolamenti municipali, regionali, nazionali ed introitate dall’affare eolico, sia all’Ente pubblico e/o al privato di turno, appaiono ancora di più una diretta conseguenza della mancata seria discussione in questo senso. Il rischio è che, “normalizzare” la questione eolica con un preciso regolamento, possa divenire un incentivo sociale ad una pericolosa argomentazione: visto il profitto (vento si-profit), conviene a tutti anticiparsi (il Pubblico anticipa il privato e/o il privato anticipa il Pubblico? Vedi la questione antenne della telefonia messa quasi nel dimenticatoio). Una Comunità, in rapporto al proprio territorio, deve ragionare in termini di “cultura del luogo”, lasciando da (oppure a) parte l’essenza dell’affare, cioè “monetizzare” (semplicemente per una preoccupazione di bilancio, pubblico e/o privato) il proprio paesaggio, scivolando nella direzione opposta alla sua tutela, peraltro senza aderire ad un vero piano energetico, etico, comunitario, internazionale, al quale l’eolico sembra non contribuire in modo serio ed efficace (0,03% del fabbisogno). Come dire, W il Re, il suo Regno e il suo panorama.