BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


6/9/2007 ● Ambiente

L'ombra dell'eolico su Guglionesi? Sceglierei la “cultura del luogo”


  Luigi Sorella ● 2308


Il primo nodo da risolvere riguarda la scelta dell’eolico. L’eolico convince veramente, Enti pubblici e privati cittadini, come fonte di energia alternativa? E non solo per la nostra Comunità, in quanto interesse e/o interessi in gioco. Il dibattito deve avere questa premessa, a mio avviso, al di là delle regole e delle norme più o meno emanate, più o meno rispettate, più o meno chiare, più o meno necessarie. Una Comunità, in quanto tale, deve scegliere la strada della sensibilizzazione vera al problema energetico (e non ai bilanci), la divulgazione della “cultura del luogo”, e dare risposte, in quanto Comunità, nel rispetto e nella tutela (estrema) del proprio micro-ambiente. Fin qui la scelta a monte (eolico sì, eolico no?). Perché, una volta devastato il paesaggio, si resta vincolati alla presenza visiva ed invasiva di una struttura (pali e pale) che difficilmente sarà conciliabile con l’armonia dello skyline di Guglionesi. Tutte le percentuali, più o meno promesse, più o meno vere, più o meno regolari previste nei regolamenti municipali, regionali, nazionali ed introitate dall’affare eolico, sia all’Ente pubblico e/o al privato di turno, appaiono ancora di più una diretta conseguenza della mancata seria discussione in questo senso. Il rischio è che, “normalizzare” la questione eolica con un preciso regolamento, possa divenire un incentivo sociale ad una pericolosa argomentazione: visto il profitto (vento si-profit), conviene a tutti anticiparsi (il Pubblico anticipa il privato e/o il privato anticipa il Pubblico? Vedi la questione antenne della telefonia messa quasi nel dimenticatoio). Una Comunità, in rapporto al proprio territorio, deve ragionare in termini di “cultura del luogo”, lasciando da (oppure a) parte l’essenza dell’affare, cioè “monetizzare” (semplicemente per una preoccupazione di bilancio, pubblico e/o privato) il proprio paesaggio, scivolando nella direzione opposta alla sua tutela, peraltro senza aderire ad un vero piano energetico, etico, comunitario, internazionale, al quale l’eolico sembra non contribuire in modo serio ed efficace (0,03% del fabbisogno). Come dire, W il Re, il suo Regno e il suo panorama.

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