11/7/2012 ● Scuola
Spending review, nome nuovo ma pratiche vecchie di tagli e riduzioni
Con il Decreto Legge 95 del 6 luglio 2012 non si qualifica la spesa pubblica
ma si ripete la politica dei tagli lineari che hanno messo in ginocchio la
struttura formativa del nostro Paese. La scuola, l'università e la ricerca e i
suoi lavoratori stanno pagando un prezzo salatissimo che ha come conseguenza la
manomissione del sistema formativo nazionale con ricadute evidenti a livello
territoriale.
Le misure del decreto colpiscono i docenti inidonei all'insegnamento per motivi
di salute e quelli che per effetto della riduzione degli orari scolastici sono
andati in soprannumero. Il loro utilizzo, avverrà in ambito provinciale in
compiti impropri (ad esempio nei difficili ruoli amministrativi per i quali sono
richieste competenze specifiche), con la cancellazione delle supplenze annuali
del personale amministrativo e dei collaboratori scolastici e la riduzione di
molte supplenze nell'ambito della docenza.
In Molise, alla riduzione di 79 posti di lavoro per il prossimo a.s., si
aggiungeranno la perdita di un incarico per molti precari per effetto
dell’utilizzazione del personale inidoneo o in soprannumero. Infatti, i docenti
inidonei sono 12, quelli in esubero sono: 38 nella scuola primaria; 25 nella
secondaria di I° grado e 48 nella secondaria di secondo grado. Si tratta di 123
insegnanti che saranno ricollocati in maniera arbitraria, con la conseguente
riduzione di incarichi annuali per i precari. È un intervento brutale fatto,
peraltro, da chi non conosce la macchina scolastica e quindi ne inceppa
irresponsabilmente il funzionamento.
Con questo Decreto la scuola viene ancora una volta presa di mira: le vengono
sottratti 360 milioni di euro e 15.000 posti di lavoro solo per fare cassa. La
spending review del sistema di istruzione non interviene sugli sprechi e sui
costi di funzionamento.
Indegna la parte della manovra sulla ricerca e l'università. Tagli insostenibili
a tutti gli enti pubblici di ricerca e liberalizzazione di fatto delle tasse
universitarie. Blocco delle assunzioni anche per i prossimi anni. Il segno è
chiaro: lo Stato si ritira da questi settori. Il Governo dei tecnici completa
l'opera iniziata da Berlusconi. Tutto questo avviene in continuità con la
devastante riforma del sistema pensionistico, con la controriforma del mercato
del lavoro, degli ammortizzatori sociali e con la riduzione delle tutele
previste dall’art. 18. Occorrono invece, politiche che vadano verso una
redistribuzione della ricchezza, che introducano misure fiscali eque, rinnovino
i contratti pubblici ed estendano i diritti sociali.
Una prima risposta a questi provvedimenti iniqui ed inefficaci sarà la
manifestazione organizzata dalle categorie del pubblico impiego il
19 luglio a Roma davanti a palazzo Vidoni
per rivendicare una revisione radicale della manovra e l’immediata attuazione
dell’intesa sul lavoro pubblico. Dal Molise partirà un autobus, gli interessati
possono prenotarsi presso le sedi della FLC CGIL.