20/6/2012 ● Politica
Programmi di letteratura italiana, Pietracupa scrive al Ministro Profumo
In relazione alle indicazioni nazionali assunte circa i programmi di
letteratura italiana e la temuta minore considerazione per autori importanti
come il molisano Francesco Jovine, il Presidente del Consiglio regionale del
Molise, Mario Pietracupa, ha scritto una lettera al Ministro della Pubblica
Istruzione, Francesco Profumo.
Questo il testo:
«Preg.mo signor Ministro,
come è noto, diversi Consigli e Giunte regionali del Mezzogiorno hanno
affrontato, con manifesta preoccupazione, le indicazioni nazionali assunte in
merito ai programmi di letteratura italiana del quinto anno degli Istituti
superiori, afferenti al periodo dell'Ottocento e del Novecento.
Gli esperti ministeriali hanno inserito Pascoli, D'Annunzio, Verga e Pirandello,
autori giustamente definiti "non eludibili"; hanno richiamato esplicitamente
Ungaretti, Saba e Montale per la poesia e per la narrativa e, infine, Gadda,
Fenoglio, Calvino, Primo Levi; non altrettanto significativo è stato il
riferimento ad autori come Quasimodo, Silone, Sciascia, Vittorini, Serao e il
molisano Francesco Jovine, e ciò ha concorso ad allarmare numerosi
amministratori del Sud, che non hanno avallato nel complesso un'offerta
editoriale che potrebbe determinare tagli ed omissioni importanti per la
formazione culturale degli studenti italiani.
In verità, nel segno della libertà di insegnamento e dell'autonomia didattica, i
docenti possono certamente operare, pur nel rispetto dei programmi ministeriali,
scelte personali e mirate in fase di programmazione, ma è altrettanto certo che
sarebbe per loro importante poter contare sull'apporto di testi in adozione che
siano esaustivi e, dunque, corredati della presenza degli autori (sia a livello
di informazioni generali, sia a livello di passi antologici).
Sappiamo bene, del resto, che nelle scuole superiori si tende a dare opportuna
rilevanza anche alla microstoria ed alla cultura locale, al fine di fornire agli
studenti i giusti input per la conoscenza della propria identità e della realtà
territoriale in cui risiedono, al fine di saper costruire un'autentica coscienza
civile, tesa a favorire il rispetto delle tradizioni e delle regole e la
partecipazione alla cittadinanza attiva, propositiva per agire entro orizzonti
più ampi, nazionali, europei e oltre.
Nella comune consapevolezza, dunque, di non dover tralasciare il dato effettuale
rappresentato dall'autonomia scolastica, che ha attribuito massima
responsabilità agli organi decentrati, tanto più bisogna mettere in condizione
le scuole di svolgere la loro mission anche attraverso adeguati strumenti di
supporto, come possono senz'altro risultare anche i libri in adozione.
Ravvisando la necessità di affrontare la questione in maniera coesa e coerente,
nella consapevolezza che un segnale di unità e condivisione appaia senza dubbio
il modo più consono per far sì che i punti negativi possano erodere per lasciar
rafforzare i segnali positivi e concreti, e confidando nella disponibilità e nel
sostegno della S.V. per una causa sicuramente giusta, nel segno di utile
propositività e prospettica lucidità, conto sul suo autorevole intervento perché
siano salvaguardate le identità locali che nella loro "diversità" rappresentano
l'eccellenza di questo Paese e l'unica strada percorribile per tenerlo unito,
come è fermamente nelle nostre intenzioni, soprattutto di rappresentanti
istituzionali regionali.
Tutto ciò, premessa la nostra ferma intenzione di non anteporre assolutamente al
tema in dibattito una questione meridionalista, tanto meno quel senso di
vittimismo che troppo spesso ha posto degli ostacoli alla crescita del Sud.
Vorremmo, invec,e dare un contributo concreto e un elemento di coesione ai fini
di una integrazione fondata sulla piena consapevolezza dei nostri mezzi e della
necessità di dare ai nostri grandi autori meridionali una collocazione
appropriata, nel rispetto del patrimonio culturale nazionale e locale e della
realtà storica rappresentata dalla nostra Italia delle Regioni.
In attesa, La saluto cordialmente».
Mario Pietracupa
Presidente Consiglio regionale del Molise