BLOG FONDATO NEL GIUGNO DEL 2000
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Un viaggio nella cultura non ha alcuna meta: la Bellezza genera sensibilità alla consapevolezza.

Luigi Sorella (blogger).
Nato nel 1968.

Operatore con esperienze professionali (web designer, copywriter, direttore di collana editoriale, videomaker, fotografia digitale professionale, graphic developer), dal 2000 è attivo nel campo dell'innovazione, nella comunicazione, nell'informazione e nella divulgazione (impaginazioni d'arte per libri, cataloghi, opuscoli, allestimenti, grafiche etc.) delle soluzioni digitali, della rete, della stampa, della progettazione multimediale, della programmazione, della gestione web e della video-fotografia. Svolge la sua attività professionale presso la ditta ARS idea studio di Guglionesi.

Come operatore con esperienza professionale e qualificata per la progettazione e la gestione informatica su piattaforme digtiali è in possesso delle certificazioni European Informatics Passport.

Il 10 giugno del 2000 fonda il blog FUORI PORTA WEB, tra i primi blog fondati in Italia (circa 3.200.000 visualizzazioni/letture, cfr link).
Le divulgazioni del blog, a carattere culturale nonché editoriale, sono state riprese e citate da pubblicazioni internazionali.

Ha pubblicato libri di varia saggistica divulgativa, collaborando a numerose iniziative culturali.

"E Luigi svela, così, l'irresistibile follia interiore per l'alma terra dei padri sacra e santa." Vincenzo Di Sabato

Per ulteriori informazioni   LUIGI SORELLA


11/6/2012 ● Lettera a FPW

Le cose lasciate a metà... dalla virtualità un passo indietro per ristabilire la realtà


  Francesco Farina ● 1252


Negli ultimi mesi in molti hanno scritto sulla cultura ed in tanti, sempre scrivendo su questo blog o altre realtà virtuali, spesso l’hanno citata.
Non è stato però mai scritto che della cultura fanno parte anche gli usi ed i costumi di una società. Usi e costumi che formano le tradizioni di un popolo. Usi e costumi (o usi e consuetudini) che ritroviamo anche tra le fonti della giurisprudenza italiana e che quindi devono essere davvero importanti.
Non parlarne, è stata una dimenticanza che ha fatto andare in confusione più di qualcuno qui a Guglionesi.
E siccome oggi ci si affida molto alla “realtà virtuale”, quasi fosse il “nuovo guru della verità”, vista la dimenticanza appena descritta, si è ripensato addirittura alle modalità con cui svolgere le festività nel nostro territorio.

Come ogni anno (quindi per “tradizione”) i componenti delle varie commissioni per le festività guglionesane suonano i campanelli delle famiglie chiedendo il contributo (o questua, che dir si voglia, visto che alla fine l’oggetto è identico: soldi) per la festa da realizzare. A scatola vuota, quindi senza sapere né come e nemmeno cosa ma a mala pena solo quando, le famiglie contribuiscono aspettando poi quei giorni per ripetere ancora una volta le proprie “tradizioni”: onorare la festività religiosa e partecipare alla festa civile.

Quest’anno però si è notato un drastico cambiamento, o meglio, un netto taglio ad una tradizione che vanta una certa età: la festa civile non c’è stata. Quella parte di festa a cui le famiglie, seppur in tempi di crisi, hanno comunque contribuito con i propri risparmi a finanziarne la realizzazione.

Sempre nelle varie “realtà virtuali” si leggono commenti del tipo:

bella la festa del Santo Patrono, la messa, la processione e la banda. E noi? E la festa civile per gli altri? Perché raccolgono i soldi se la messa e la processione si possono fare anche senza?”;
Oggi è 2 Giugno, inizia la festa del nostro Patrono. Per fortuna che a Larino c’è il concerto dei 99 posse….”;
Il comitato del Corpus Domini ha fatto sempre una bella festa. Che sta succedendo? Non diamo più soldi ai comitati: per messa, processione e concerto bandistico a cui assistono pochissime persone non vale più la pena contribuire”.

Ma ecco che tra una critica e l’altra, o forse il termine più giusto è tra una incazzatura e l’altra, spunta un’idea nuova, un nuovo modo davvero per ripensare ad una nuova festa degna di diventare tradizione.

L’azzardo di qualcuno postato sul social network Facebook è questo:

”A Guglionesi ci sono almeno 5 comitati festa, e quindi ogni famiglia per contribuire alla loro invisibile festa spende almeno 25 euro l’anno. Si potrebbe fare una proposta al Sindaco: caro Sindaco, abolisci i comitati festa, metti una tassa e chiamala Tassa Festività Guglionesana. Ogni famiglia pagherà 25 euro. Il comune con quei soldi prepara 10 giorni di feste per gli abitanti del nostro paese. Se le tradizioni non vengono rispettate perché non pensare ad una alternativa?”

La realtà virtuale, spesso, è micidiale!
Gli esperti dicono che la crisi deve essere vissuta come un periodo di opportunità.

Dai commenti e dalle idee pare che anche a Guglionesi c’è chi la pensa così, ma nel frattempo, nella realtà vera, si lasciano le cose a metà!

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