31/5/2012 ● Cultura
"Il terremoto"
Propongo ai lettori di Fuoriporta ed ai miei amici un componimento che
s'intitola Il terremoto. Mi auguro che sia di stimolo alla riflessione.
(Filippo SALVATORE)
Il terremoto
di Filippo Salvatore
I.
Se il sole si copre di macchie
e in sciame di centripete forze
pianeta Terra allinea e perigeo lunare,
celestiale marea percuote montagne e mari.
Si sollevano per attrito alte rocce
... di faglia e per subduzione si frastagliano.
Sgorga a fiotti su picchi
e ribolle la lava da anfratti
e fondali, in mezzo al mare.
Epicentro è il cozzo di telluriche placche.
II.
Immense si ergono onde anomale
che ponti e strade sommergono
e percuotono con forza immane
uffici e palazzi, case
e cattedrali, stadi e stazioni.
In breve il tremoto
rende cumuli di detriti
autostrade, dighe, città.
III.
Pèrdono lo spirito gli umani
per mancanza d’alito
e si frangono le loro opere,
superba pretesa d’immortalità.
IV.
In bozzale sguscia superstite un’anquilla,
pùtride sèccano al sole le meduse
e lùccicano squame argènteee di cèfali.
Bòzzima è la spiaggia.
Dalla scarpata un abbaiar di branchi
di cani e sulle colline bramiti.
Per i campi tra arso loto,
tronchi e rami scorticati
e terra resa brenna dalla salsedine.
V.
Non fruscìo d’ali d’api provvide
per la regina, ma ronzio di fuchi
e fucina di pòllini non è
più il pino divelto.
Risecca bresca è l’alveare.
VI.
Scarnati da aguzzi becchi i teschi,
né pianti né deposti
in lòculi o in favissa.
Rossa ruggine su fèrree bràttee,
illeggibili i nomi incisi
su làpidi di marmo
e vane ormai per eredità
d’affetti le ceneri degli amanti
che sparge nell’aria da franti
reliquari il vento sibilando.
VII.
Gracchi di cornacchie a schiera
nell’aria e tanti singhiozzi in terra.
È arcana la logica di Natura.
* Corretto l’11/ 13 marzo/19 dicembre 2011, giorno del disastro naturale in
Giappone