27/4/2012 ● Scuola
Docenti in esubero riconvertiti sul sostegno: non si risolve così il problema
Quest’anno scolastico ci sono, in tutto il territorio nazionale, 10.443
docenti in esubero tra i diversi ordini. Si tratta di docenti di ruolo, in
sovrannumero, che hanno perso la propria cattedra per effetto della riduzione
del tempo scuola e vanno girovagando per le scuole della propria provincia.
In Molise quest’anno i docenti in esubero sono 38 nella scuola primaria, 25
nella secondaria di I° grado e 48 nella secondaria di secondo grado. Per un
totale di 111 insegnanti. Il numero di questi insegnanti di ruolo senza cattedra
è destinato ad aumentare con il riordino nelle scuole secondarie di secondo
grado.
In questi giorni il MIUR ha pubblicato il decreto sui “Criteri e modalità per lo
svolgimento di corsi di formazione per il conseguimento della specializzazione
per le attività di sostegno destinati a personale docente in esubero”. Il
decreto stabilisce che i corsi saranno attivati in tre moduli, ciascuno
equivalente a 20 Crediti Formativi Universitari, corrispondenti rispettivamente
a un livello base, intermedio e avanzato. I moduli base e intermedio terminano
con una specifica prova di valutazione da effettuarsi in presenza.
Il decreto prevede delle norme transitorie inaccettabili, quali:
a) la possibilità di essere utilizzati in prima battuta su posto di sostegno
senza aver conseguito il titolo di specializzazione; b) le modalità di utilizzo
del personale, poiché su tale tema c'è una prerogativa contrattuale; c) la
possibilità che i docenti vengano utilizzati senza riferimento alle aree
disciplinari.
La sua applicazione comporterebbe un’altra perdita di posti per i docenti a
tempo determinato, che garantiscono, con competenza, l’integrazione dei disabili
nella scuola pubblica italiana, ed attiverebbe l'ennesima contrapposizione tra
il personale.
Questa iniziativa formativa dovrebbe, invece, inserirsi nel capitolo più vasto
della riconversione professionale dei docenti, di cui c’è un urgente bisogno,
considerando anche l’allungamento dei tempi per il pensionamento del personale
scolastico. Il tema degli esuberi per il comparto scuola non può essere
archiviato stabilendo una riconversione su sostegno, volontaria, ma che nei
fatti si traduce in scelta obbligata, essendo allo stato l'unica scelta
possibile. Occorrerebbe dare la possibilità a questo personale di poter
spendere, anche presso altre amministrazioni, la professionalità acquisita.
Bisogna, dunque, fermare questa procedura e cercare altre soluzioni,
individuando strade che consentirebbero di utilizzare questi docenti nell'ambito
del potenziamento e della qualificazione dell'offerta formativa, senza
penalizzare i precari.