21/4/2012 ● Scuola
Vertenza contributi terremoto, FLC CGIL Molise: "il giudice riconosce le nostre ragioni"
La FLC CGIL Molise già nel novembre del 2011 aveva denunciato l'illegittimità
della circolare dell’INPDAP, la quale ha stabilito che la restituzione dei
contributi sospesi nella provincia di Campobasso per il terremoto del 2002,
doveva avvenire a tappe forzate entro il 2015 e non più con la rateizzazione
disciplinata in precedenza da atti governativi.
Ciò ha determinato una decurtazione nella busta paga di 150 - 200 euro mensili
per ogni lavoratore del pubblico impiego, a seconda della propria posizione
stipendiale: un atto illegittimo ed inaccettabile collocato in un periodo di
crisi profonda e di drastica riduzione del potere d’acquisto delle retribuzioni.
Non si può decidere d’imperio di modificare una modalità di restituzione già
determinata in precedenza. Ciò ha comportato gravi disagi in chi, facendo
affidamento nelle leggi dello stato, ha contratto dei mutui e programmato spese
in ragione delle risorse presumibilmente disponibili nel medio periodo.
La FLC CGIL Molise aveva chiesto ai politici regionali ed al governo nazionale
di intervenire per evitare questi soprusi, ma, purtroppo, ad oggi, nulla è
successo, se non la riproposizione di infruttuose petizioni e promesse non
mantenute.
Prevedendo ciò, la FLC CGIL Molise aveva, comunque, attivato il proprio Ufficio
legale e, proprio in questi giorni, il giudice del lavoro di Campobasso ha
depositato le prime ordinanze sui ricorsi presentati.
In esse, riconoscendo la validità delle argomentazioni proposte, il giudice ha
disposto che il recupero dei contributi previdenziali dovesse avvenire sulla
base della precedente rateizzazione. In particolare, laddove si sono ravvisate
comprovabili situazioni urgenti (mutui e obbligazioni contratte per beni
primari), si è riconosciuta la legittimità della tutela prevista ex art. 700. In
tutti gli altri casi, stante la validità del principio riconosciuto, si rende
necessario il rito ordinario.
Per tali ragioni, tutti i lavoratori della scuola che non l'abbiano ancora
fatto, potranno rivolgersi presso le nostre sedi per presentare ricorso ed
ottenere il giusto riconoscimento dei loro diritti.