24/3/2012 ● Scuola
Dimensionamento scolastico: bisogna rivedere la legge!
E’ certo: il prossimo anno scolastico in Molise non ci sarà nessun
dimensionamento scolastico. Utilizziamo questo tempo per discutere seriamente
del sistema d’istruzione.
Nella nostra regione manca una leggere regionale sull’istruzione, manca una
legge sul diritto allo studio, sono assenti le regole che riguardano i percorsi
di Istruzione e formazione professionale, manca una programmazione dell’offerta
formativa territoriale.
Nonostante ciò, gli Enti Locali, invece di progettare ad ampio raggio i diversi
ambiti d’istruzione e di formazione, continuano a produrre provvedimenti
estemporanei senza alcun coordinamento.
Ciò che è accaduto sul dimensionamento della rete scolastica e sulla
soppressione di alcune istituzioni scolastiche sta a dimostrare che, andando
avanti con approssimazione, si determina un danno ulteriore al sistema
d’istruzione regionale. La provincia di Campobasso ha prodotto un piano di
dimensionamento pieno di deroghe e di interventi tesi a favorire gli amici del
giaguaro di turno. La provincia di Isernia ha fatto e disfatto con una
lungimiranza al limite del grottesco! Il caso di Venafro è esemplificativo.
Lo diciamo con forza da tempo. Per la FLC CGIL è ancora possibile fermare
l'assurdo piano di dimensionamento della rete scolastica voluto dal precedente
governo. Infatti, sulla base delle linee guida approvate dalla Conferenza delle
Regioni, ci sono le condizioni per evitare peggiori conseguenze al sistema
scolastico regionale.
Rivedere la rete scolastica ha senso solo se serve a migliorare il servizio e la
qualità dell'offerta formativa. Ma per fare questo è necessario dare il tempo
agli Enti Locali e alle scuole di valutare le soluzioni organizzative più utili
e funzionali rispetto al proprio contesto sociale e territoriale. Occorre
bloccare il piano di dimensionamento.
Il MIUR, invece, vuole chiudere 1.300 istituzioni scolastiche a livello
nazionale di cui 29 in Molise. Ancora una volta prevale la logica dei numeri e
non della qualità del servizio. Le due province molisane hanno fatto un piano di
dimensionamento che prevede, ultimo dato, la soppressione di 18 istituzioni
scolastiche, con interventi da equilibristi che non partono dalla qualità del
servizio. Che fine hanno fatto, ad esempio, i poli scolastici?
Continuiamo a ribadire la nostra contrarietà a questa scellerata operazione che
sarà un massacro per la scuola pubblica e comporterà tagli di personale,
disorganizzazione e lo stravolgimento del ruolo professionale di dirigenti
scolastici e dei DSGA.
Chiediamo alla regione che si discuta, finalmente, della qualità del servizio
d’istruzione da garantire nel territorio. Per far questo servono progetti seri e
credibili, non operazioni di piccolo cabotaggio che dimostrano tutta la loro
inadeguatezza di fronte alla complessità dei problemi.