21/12/2011 ● Politica
Quale Futuro per L’Unione dei Comuni del Basso Biferno
Come consigliere comunale di Guglionesi, uno degli otto Comuni che fanno
parte dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno” , dopo la lunga pausa
primaverile/estiva, mi sarei aspettato una ripresa delle attivita e dei
programmi dell’ente …come la nomina del nuovo Presidente, la nomina del revisore
ecc… ed invece tutto tace e quello che è piu’ bello che nessuno dice nulla. ….
In un momento di forte crisi economica, questa tornata amministrativa è di
importanza fondamentale non solo per il futuro dell’Unione, ma soprattutto per
l’idea del futuro Comune Unico a cui l’Unione doveva e deve tendere.
Durante la passata legislatura, soprattutto per merito di sindaci ed
amministrazioni diverse, si è iniziata una discussione sulla necessità
ineludibile di giungere il più presto possibile al decollo delle attività
gestite direttamente dall’unione sempre piu’ nell’ottica di una ottimizzazione
dei costi nella gestione e miglioramento dei servizi resi al cittadino (vedasi
raccolta differenziata).
Allora , tutti i politici locali sia della maggioranza che dell’opposizione si
sono spesi a favore di una struttura sovracomunale che doveva decollare, molti
sono stati i tentativi di provare una pianificazione del territorio (attraverso
progetti comunie congiunti) che prospettasse una soluzione ai problemi di
viabilità e molti ancora sono stati i tentativi, tendenti ad illustrare ai
cittadini lo sviluppo futuro di questa nostra valle.
L’entusiasmo iniziale, però, è andato sempre più affievolendosi fino a mettere
in evidenza con chiarezza le fratture esistenti tra i sindaci dei comuni che pur
tuttavia appartengono oggi quasi tutti allo stesso schieramento politico.
Il trasferimento delle funzioni e dei servizi all’Unione, come era negli auspici
di tutti (servizio vigilanza, le STU, consorzio dei servizi, servizio
affissioni, verde pubblico, trasporto pubblico…), non si è verificato; anzi quel
po che si era tentato di fare partire si è fermato.. oggi addirittura non si
riesce a nominare il Presidente (fermo da aprile 2011) e perfino il Revisore dei
Conti .
Dov’è l’unico ufficio che gestisca le questioni socio assistenziali o quello, ad
esempio, delle affissioni o dei servizi di trasporto pubblico o quello dei
tributi?
Dov’è l’unico ufficio di urbanistica, che pianifichi la gestione e lo sviluppo
del territorio dell’ Unione nell’abito della valle del Biferno e del suo nucleo
Industriale, che possa dire la sua anche nelle scelte che la Regione si appresta
a prendere su questi grandi temi.
L’Unione dei Comuni ha o no su questo argomento una visione univoca e la
capacità di incidere su questa scelta?
Secondo me, oggi piu’ che mai , dobbiamo renderci conto della necessità di
ragionare in termini sovracomunali, cercando di avere una visione più ampia ed
un progetto per il futuro sviluppo della zona in modo tale che vi sia più
armonia fra i vari settori della vita comunitaria e che si possa realizzare una
comunita veramente a misura d’uomo.
E’ chiaro,infatti, anche ai più profani che le problematiche legate
all’industrializzazione, alla viabilità ed alla mobilità in genere,
all’ambiente, alla cultura, all’istruzione ed allo sport, all’inserimento dei
nuovi residenti sono identiche e quindi vanno risolte non più nel chiuso degli
uffici del proprio Comune entrando, a volte, in collisione con le scelte e le
decisioni del Comune vicino né tantomeno affidando il proprio futuro ad aree
geografiche vicine, perché dobbiamo essere noi ad avere forza politica e a far
valere le nostre ragioni in ambiti più ampi. Questo è possibile farlo solamente
se saremo uniti, se riusciremo a creare delle strutture che governino il
territorio in modo globale, perché il territorio si governa meglio quando si ha
una visione complessiva e quando esiste un unico centro di governo.
I servizi offerti ai cittadini sarebbero meglio organizzati e a costi inferiori;
le tariffe uniformate; lo sviluppo urbano potrebbe essere più ordinato e meglio
distribuito sul territorio; la viabilità meglio gestita e anche negli altri
settori si potrebbero avere miglioramenti. Un Comune di oltre 30.000 persone
avrebbe molta più voce in capitolo nei confronti di altre istituzioni o di altri
Enti. .
Si avrebbero economie di scala che potrebbero permettere un generale
miglioramento della vita dei cittadini.
Ma allora, qualcuno potrebbe chiedersi, perché non si pensa a realizzarlo? Chi
ostacola che cio avvenga rispetto ad un processo che era ben iniziato ??
In questo impasse ogni Amministrazione continua la sua politica, proponendo o
approvando Varianti al Piano Regolatore o Piani Casa che permetteranno di
realizzare sul territorio centinaia e centinaia di nuovi appartamenti con tutte
le conseguenze immaginabili sui servizi.
Dunque, mentre negli incontri politici e pubblici si sostiene che è necessario
lavorare con un’ottica unitaria, nella realtà dei fatti non sempre e non tutto
viene pianificato o concordato a livello sovracomunale e quindi la stessa Unione
dei Comuni rischia il fallimento se il nuovo Presidente (che speriamo venga
nominato al piu’ presto) e la nuova Giunta non riusciranno a trovare un accordo
e a dare una spinta ulteriore al raggiungimento dell’obbiettivo finale: Il
futuro dell’Unione dei Comuni come Comune Unico.
Con questa appello come Consigliere comunale e come gruppo consiliare di
opposizione di uno dei comuni dell’Unione, vogliamo sottolineare che l’dea di
Unione non è assolutamente da rigettare, anzi è una gradissima opportunità nel
concetto di risparmio dei costi della politica oltre che per una migliore
funzionalità della macchina burocratica locale, e quindi facciamo appello a
tutto il consiglio dell’unione affinchè si ritorni a parlare di futuro
dell’Unione dei Comuni del Basso Biferno e si dia nuova linfa e forza ad un
progetto partito qualche anno fa.