29/9/2011 ● Cultura
Elezioni in Molise e l’auspicabile ‘cambio di passo’. Se non ora, quando?
Il Molise è sempre più diviso, ma su una sola persona: quella del presidente
Iorio, dc berlusconiano che si ripresenta per la terza candidatura alle
imminenti elezioni regionali.
“Quando 27 bambini e 3 adulti – scrive Federico Orlando su Europa - rimasero
uccisi a San Giuliano di Puglia, e feriti o sfollati in un ristretto epicentro,
un fiume d’oro invase tutto il Molise. Come re Mida, Iorio proclamò epicentrica
tutta la regione e tutto diventò un’orgia di satiri e coribanti. I finanziamenti
piovvero fin nel mare Adriatico e sulle vette delle montagne d’Abruzzo,
l’”itinerario sentimentale di Morunni” (nome letterario di Ururi, paese di
Tanassi), un centro di equitazione, l’”officina del gusto” a Pizzone (Alto
Molise), il museo della zampogna a Scapoli (Altissimo Molise), il sito
archeologico de jumento albo (vulgo, asino bianco), la rete dei sentieri nel
bosco di Monacilioni (vicina al terremoto e non frequentata da romene), il
ripopolamento della “seppia adriatica”, il museo del profumo a Sant’Elena
Sannita, il rilancio della “patata turchesca” di Pesche, il monitoraggio delle
api di Trivento, una tappa in Molise di Miss Italia e una On The Road Mediaset.
Così per non annoiarsi”.
Insomma giudichi il lettore quale sia in questa regione il sistema di governo
che dura ormai da troppo tempo, forse unicamente impegnato in condotte
autoreferenziali per il mantenimento del potere. Intanto, la situazione
economica molisana è ogni giorno più drammatica. Per quanto concerne il comparto
dei servizi ai cittadini, c’è da rimarcare come negli ospedali si stiano
verificando tempi lunghi per le visite e per le analisi. Molte prestazioni sono
state soppresse; i pronto soccorso si trovano in una situazione di carenza di
personale. A ciò va sommato il ‘disastro sociale’ che limita fortemente le nuove
generazioni dal formulare progetti per il futuro. C’è dunque un desiderio di
cambiamento e ritengo debbano essere le donne e gli uomini a muoversi, a
mostrare determinazione contro questo stato di cose facendo sentire la propria
voce.
Per quel che riguarda i candidati alle prossime elezioni per il Consiglio
regionale penso sia utile riflettere su quanto sottolineato dal cardinal
Bagnasco nella recente prolusione all’assemblea Cei. Chi sceglie la militanza
politica “è tenuto alla sobrietà, alla misura, alla disciplina, all’onore”. In
sintonia quindi con la nostra Costituzione (art. 54): “… I cittadini cui sono
affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed
onore…”. Altrettanto duro è il giudizio del presidente Cei sul modo in cui si
sta affrontando, nella particolare situazione italiana, la crisi economica.
“Colpisce la riluttanza a riconoscere l’esatta serietà della situazione al di là
di strumentalizzazioni e partigianerie; amareggia il metodo scombinato con cui a
tratti si procede, dando l’impressione che il regolamento di conti personale sia
prevalente rispetto ai compiti istituzionali e al portamento richiesto dalla
scena pubblica, specialmente in tempi di austerità”. In un periodo di
congiuntura difficile “ognuno è chiamato a comportamenti responsabili e nobili.
La storia ne darà atto”. Aggiungo che i giornali della ‘borghesia’, dal Corriere
al Sole-24 Ore, dicono al Pdl di liberarsi di Berlusconi; quattro elettori su
cinque si dichiarano contrari alla prosecuzione di questo governo (Mannheimer).
“In un momento di incredibile fragilità economico-finanziaria, invece di una
guida autorevole, il paese è in preda a una maggioranza sfilacciata tenuta
insieme solo dal testardo attaccamento al potere di Berlusconi… “ (Alessandro
Postiglione su Europa).
Pensando al Molise, e in particolare al territorio guglionesano che da lungo
tempo non ha un suo rappresentante al consiglio regionale, voglio sperare che la
ritrovata unità del centrosinistra (unitamente alla puntuale comunicazione agli
elettori di programmi concreti e credibili) sia di buon auspicio per vincere le
elezioni del 16-17 ottobre. “Se non ora, quando?” è lo slogan che campeggia sul
manifesto elettorale del PD, con a fianco la foto del candidato-consigliere ing.
Pasquale Marcantonio che ha dichiarato: ”Mi candido perchè credo di avere idee,
passione e professionalità per governare”. E ancora: “Credo nella partecipazione
e nella trasparenza, nel duro lavoro e nel rispetto delle regole”. Conoscendolo
personalmente posso dire che è un candidato giovane e di cultura moderna a cui
va il mio sostegno e il mio augurio. Sono certo che si farà interprete della
necessità di salvaguardare i settori trainanti dell’economia locale
(Agricoltura, turismo e ambiente, artigianato, formazione
all’autoimprenditorialità di concerto con la Regione, cultura e patrimonio
culturale, difesa del bene paesaggistico-rurale, valorizzazione del nostro borgo
).
Per un politico militante è importante stare dalla parte della comunità, con
l’obiettivo del bene comune. Se si rivestono funzioni pubbliche è tenuto ad
adempierli “con disciplina ed onore”.