16/9/2011 ● Foto
“Cristo risorto, certezza e fondamento della fede cristiana”, il convegno diocesano
Si è appena conclusa il primo dei tre giorni del Convegno Ecclesiale
diocesano in svolgimento presso l’auditorium “Giovanni Paolo II” della
parrocchia di S. Maria degli Angeli in Termoli.
Ad avviare i lavori, in un auditorium gremito in ogni ordine di posto, da
sacerdoti, laici, religiosi e religiose, l’intervento di Littorio Prezioso,
membro della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali che afferma: “È il
tema della comunità a tenere banco in questa convocazione. È il momento di
riflette e di andare a messa per essere cristiani mettendo in pratica gli
insegnamenti della dottrina sociale”.
Alle sue parole segue l’intervento di mons. Gianfranco De Luca che ha posto
l’accento sull’importanza di questo incontro: “Siete membra vive della nostra
Chiesa e del corpo di Cristo. Il nostro convenire sarà occasione per ritrovarci
lodando e ringraziando il Signore e costruendo il volto e il percorso della
Chiesa diocesana. Siamo chiamati a vincere la morte con l’amore, ad amarci gli
uni gli altri come Gesù stesso ci ha insegnato e per questo siamo chiamati a
costruire questa chiesa”.
Al termine dei due interventi la parola è stata lasciata alle relazioni tenute
da don Ildebrando Scicolone, osb e docente di Teologia liturgica nel Pontificio
Istituto Sant’Anselmo - Roma che, lasciando tutti entusiasti per contenuti e
capacità discorsiva, ha voluto evidenziare molteplici punti relativi
all’identità cristiana. L’esperto teologo ha evidenziato che la religione è una
pura invenzione dell’uomo che tende a esorcizzare la tremenda paura della morte.
Secondo lui, infatti, l’uomo chiama religione tutto quello che pensa di poter
dare a una divinità a prescindere da chi sia Dio. Il cristianesimo invece non è
creazione umana perché non è un’idea dell’uomo ma è un vero dato di fatto,
storico, rintracciabile e reale. “La nostra fede – ha afermato - è risposta
all’esperienza di uomini e santi quali Paolo e Pietro che hanno visto Cristo
vivo dopo la sua annunciata morte e hanno basato il loro credo sulla buona
notizia del Risorto”.
Il programma di domani prevede l’avvio dei lavori alle 16.30 con la relazione
dal tema “Lo Spirito santo forma un solo corpo e un solo spirito” mentre alle
18.00 si affronterà il tema “Abbiamo trovato il Messia”.
Si è appena conclusa il primo dei tre giorni del Convegno Ecclesiale diocesano
in svolgimento presso l’auditorium “Giovanni Paolo II” della parrocchia di S.
Maria degli Angeli in Termoli.
Ad avviare i lavori, in un auditorium gremito in ogni ordine di posto, da
sacerdoti, laici, religiosi e religiose, l’intervento di Littorio Prezioso,
membro della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali che afferma: “È il
tema della comunità a tenere banco in questa convocazione. È il momento di
riflette e di andare a messa per essere cristiani mettendo in pratica gli
insegnamenti della dottrina sociale”.
Alle sue parole segue l’intervento di mons. Gianfranco De Luca che ha posto
l’accento sull’importanza di questo incontro: “Siete membra vive della nostra
Chiesa e del corpo di Cristo. Il nostro convenire sarà occasione per ritrovarci
lodando e ringraziando il Signore e costruendo il volto e il percorso della
Chiesa diocesana. Siamo chiamati a vincere la morte con l’amore, ad amarci gli
uni gli altri come Gesù stesso ci ha insegnato e per questo siamo chiamati a
costruire questa chiesa”.
Al termine dei due interventi la parola è stata lasciata alle relazioni tenute
da don Ildebrando Scicolone, osb e docente di Teologia liturgica nel Pontificio
Istituto Sant’Anselmo - Roma che, lasciando tutti entusiasti per contenuti e
capacità discorsiva, ha voluto evidenziare molteplici punti relativi
all’identità cristiana. L’esperto teologo ha evidenziato che la religione è una
pura invenzione dell’uomo che tende a esorcizzare la tremenda paura della morte.
Secondo lui, infatti, l’uomo chiama religione tutto quello che pensa di poter
dare a una divinità a prescindere da chi sia Dio. Il cristianesimo invece non è
creazione umana perché non è un’idea dell’uomo ma è un vero dato di fatto,
storico, rintracciabile e reale. “La nostra fede – ha afermato - è risposta
all’esperienza di uomini e santi quali Paolo e Pietro che hanno visto Cristo
vivo dopo la sua annunciata morte e hanno basato il loro credo sulla buona
notizia del Risorto”.
Il programma di domani prevede l’avvio dei lavori alle 16.30 con la relazione
dal tema “Lo Spirito santo forma un solo corpo e un solo spirito” mentre alle
18.00 si affronterà il tema “Abbiamo trovato il Messia”.