25/8/2011 ● Scuola
Sciopero 6 settembre, lavoratori della conoscenza si asterranno per tutta la giornata
Tale decisione si è resa indispensabile a seguito dei contenuti delle manovre
finanziarie di luglio ed agosto che portano il segno della macelleria sociale e
della iniquità classista.
In particolare si mettono pesantemente “le mani in tasca” ai lavoratori pubblici
col blocco reiterato dei contratti perlomeno fino a tutto il 2014 (provvedimento
di luglio) e col taglio delle tredicesime (provvedimento di agosto) diluendole
in tre tranche ove non siano conseguiti i risparmi di spesa già “indicati” da
Tremonti.
Particolarmente oneroso per lavoratrici e lavoratori lo slittamento di due anni
del TFR per chi va in pensione con le quote ( anzianità e contribuzione) e di
sei mesi per chi va in pensione obbligatoria per limiti di età. Si prevede
l’innalzamento a 65 anni dell’età pensionabile per le lavoratrici del pubblico
impiego.
Vergognosa la norma che stabilisce la “ghettizzazione” delle lavoratrici e dei
lavoratori diversamente abili, accorpabili in unità operative “dedicate”.
Inaccettabile la norma che disciplina la traslazione delle giornate di festività
laiche, di grande significato storico e simbolico per i lavoratori e le
lavoratrici, come il 1 maggio, il 2 giugno ed il 25 aprile, al venerdì o alla
domenica più prossimi per evitare i “ponti lunghi”.
Va, inoltre, denunciato come i lavoratrici e le lavoratori del pubblico impiego
possano essere spostati, con un “normale” provvedimento dirigenziale, in altra
sede o luogo di lavoro in ambito regionale.
Non vi è invece alcun elemento di equità sociale che vada nel senso che davanti
alla crisi chi più ha più deve pagare: per evasori, elusori, e habituè dei
condoni fiscali non è previsto un euro di imposizione; né peraltro si colpiscono
i costi (esosi) della politica di palazzo, scaricando tutto il malcontento
popolare ed il sentimento di “antipolitica” che caratterizza la società in
questa fase storica, sugli Enti locali.
Prepariamo una dura risposta ai continui attracchi portati avanti da questo
governo ai settori della conoscenza, con lo sciopero generale dell’intera
giornata.