16/8/2011 ● Cultura
Guglionesi : la “stella del Molise” che oramai da decenni è diventata una stella senza...
Guglionesi : la “stella del Molise” che oramai da decenni è diventata una
stella senza luce propria.
(praticamente : un paese politicamente in estinzione)
E' ricorrente ad ogni appuntamento elettorale importante per la comunità
guglionesana verificare puntualmente alle elezioni comunali, provinciali e
regionali ,dissoltasi l' ansia della giusta attesa di un cambiamento epocale
constatare , a qualsiasi livello istituzionale di rappresentanza , ad elezioni
avvenute un relativo successo o , per contro, un assoluto insuccesso . E'
ovviamente a livello comunale che il successo può ritenersi relativo poiché
delle liste in competizione almeno una : la coalizione vincente, esprimerà
rappresentanti locali maggioritari ed in penalizzante proporzione esprimeranno
eletti le formazioni politiche perdenti in lizza . Mentre ,quando la
competizione elettorale si tiene a livello provinciale, regionale com' è
consuetudine la competizione farà registrare un insuccesso politico ( in termini
di localismo) il non utile posizionamento di un candidato guglionesano . E'
accaduto alle ultime elezioni comunali a Guglionesi in cui in barba alla
democrazia formale ,( comunque un'imperfetta forma di governo in cui il 50% +1
elettore può “opprimere”il 50% -1 elettore , quando la rappresenrtatività viene
espressa sul filo del concetto di democrazia , figurarsi quando la
rappresentatività si attesta su percentuali molto più basse) è al Governo locale
un' Amministrazione che avendo vinto le elezioni sul filo del 33% dei votanti ha
fatto registrare nel trascorso amministrativo un assetto politico interno a
maggioranza variabile attraverso tatticismi intestini (sempre deprecabili dopo
il passaggio alla “fotografia” del voto che l'ha insediato) .Una maggioranza
oggi quantizzabile, tenendo conto degli attuali apporti individuali dei voti,
intorno al 25%?. Di fatto è una democrazia dimezzata che attualmente governa
politicamente Guglionesi . Di fatto il potere politico reale espresso in termini
di masse di persone che abitano e riproducono il loro quotidiano nel nostro
paese è secondo l'aritmeca dei voti all' opposizione ( i due terzi dei voti) la
cui rappresentanza è lasciata allo sparuto gruppo , talvolta pure non consonante
per via della separatezza originaria delle formazioni rappresentate che ha visto
in competizione due liste comunqure contrapposte . Consiglieri di opposizione di
fatto senza potere politico reale che paradossalmente per lo scarto di qualche
voto nei rappresentanti apicali di ex candidati a Sindaco a giochi politici
rovesciati avrebbero potuto sedere sullo scranno più alto . In concreto
l'esercizio della democrazia reale è lasciato al buon cuore del Sindaco
Bartolomeo Antonacci che guida l'attuale Amministrazione . Al livello successivo
di rappresentatività politica territoriale, quello provinciale, da parecchie
tornate oramai Guglionesi non esprime un suo rappresentante residente ( nel
senso che vive in paese la sua quotidianità; pertanto cito soltanto l'uscente
rappresentante provinciale Vincenzo Di Narzo , di nascita guglionesano ) se si
eslude la breve parentesi di Cloridano Bellocchio il quale ha lasciato
inconcluso il suo mandato per ricandidarsi e ritornare politicamente al segmento
istituzionale precedente : l' amministrazione dell'Ente locale. Da quella
parziale rappresentatività si sono alternate molteplici elezioni sia provinciali
che regionali che a fronte di un potenziale elettorale reale di circa 3500 voti
guglionesani in termini di successo di un candidato locale hanno fatto
registrare sempre un nulla di fatto . Ci si è sempre euforicamente gratificati
confrontando i posizionamenti degli insuccessi reciproci dei candidati delle
opposte appartenenze ( è la paradossale consolatoria sindrome del successo
nell'insuccesso). Noi guglionesani abbiamo avuto nella cronistoria delle
elezioni la rara intelligenza di sperperare nell'arcobaleno dei colori
politico-ideologici fino alle nove sfumature locali di candidati delle recenti
elezioni provinciali. Un protagonismo personale ( che anch 'io ho praticato in
qualità di candidato dei Verdi ) che ovviamente , com'era prevedibile si è
tradotto in una rappresentatività nulla anche a fronte del fatto che i candidati
ci hanno messo le loro facce guglionesane . Un nulla di fatto prevedibile che ad
insuccesso acclarato ha sollevato un inconcludente chiacchiericcio con l'inutile
strascico di rimballo di reciproche responsabilità ; é appena il caso di far
notare che la variegata articolazione delle candidature espresse alle
provinciali a Guglionesi è servito ( e doveva servire) a valutare ( o a far
valutare) ciascuno per il proprio colore di rappresentanza il peso politico ai
collettori di voti di riferimento perchè potessero meglio organizzarsi per la
discesa in campo dei pezzi da novanta per la vera battaglia politica di peso :
le prossime elezioni regionali. Che fare in questo scenario politico cittadino
così irresponsabile ed avvilente in cui il dato ricorrente è una noiosa
cristallizzazione della politica locale che ha generato disaffezione politica e
da parte dei “politici” locali un' evidente paralisi reciproca riviando sempre
al futuribile e di fatto impedendo la possibilità di avviare una necessaria e
produttiva dialettica interna volta a superare l'incapacità politica al fine di
addivenire ad un accordo onorevole per esprimere un candidato unitario sia a
livello proviciale sia a livello regionale. Che fare per superare la forte ,
fortissima interdizione reciproca delle diverse consorterie politiche locali che
impregnano famiglie clan familiari, raggruppamenti amicali, parrocchiali,
associazioni... che hanno il potere reale di controllare capillarmente i pochi o
molti dei voti esprimibili ? Una struttura perversa e desueta della struttura
organizzativa politica locale feudale perdente già da tempo superata da logiche
organizzative più fluide di composizione e scomposizione del consenso elettorale
convergente su uno o al più due candidati che abbiano maggiore probabibilità, se
non la “ certezza” del successo e lettorale locale . Infatti alcuni dei paesi
limitrofi confrontabili per entità della popolazione elettorale da tempo hanno
incardinato alle istituzioni maggiormente rappresentative politicii locali di
riferimento che hanno apportato una maggior coesione politica locale unitamente
ad una continuità di rappresentanza politica del territorio con evidenti
ricadute positive in termini di benefici economici snellimenti amministrativi ,
talvolta perfino infrastrutturali e non per ultimo occupazionali. Il “caso
Guglionesi” ha una sua specificità nella frammentazione dei referenti politici
che aspirano al controllo del pacchetto di voti dei guglionesani di cui sono
depositari e gelosi custodi alcuni maggiorenti esponenti della società civile
guglionesana”visibili” perchè hanno di fatto incarichi istutuzionali diretti, ma
per lo più occulti poiche sono i “maneggioni delle quote” di voti. Posto che ,
semplificata, possa essere questa l'anamnesi parziale del deludente stato di
salute della politica guglionesana espressa dalle urne segue una modesta
proposta per superare una modalità di partecipazione politica stagnante , più
che dialettica direi che s'infervora , si riscalda perfino eccessivamente solo
nei giorni intorno alle scadenze elettorali, il day after , ogni referente
contabilizza successi ed insuccessi in termini di espressione del potere reale e
da gregari portatori di voti ciascuno tornerà a votarsi al referente politico di
turno . La proposta concerne nell'auspicio che i referenti locali dell'
accredito politico palese o occulto mossi finalmente da uno scatto di sano
orgoglio locale possano finalmente rinunciare a presentare le loro credenziali
presso il loro rappresentante politico esterno , ( rendendosi finalmente liberi
da qualsivoglia servaggio ) insediato o meno negli altri segmenti istituzionali
, individuare tra una ristretta rosa di possibili interpreti locali della
politica uno, al massimo due potenziali politici attraverso criteri di :
affidabilità personale , di una tracciabile e coerente biografia sociopolitica ,
di indipendenza, integrità morale, di cultura e se possibile di visibilità ;
caratteristiche che possano al meglio renderlo gradito( tantissimo) ad uno dei
due poli di referenza e dovrà avere anche un'altra indubbia qualità : quella di
non essere sgradito o peggio inviso all'altro polo che obtorto collo poiché lo
impongono i numeri pure dovrà votarlo in massa. Se dovesse esserci tale
convergenza ( sono tendenzialmente pessimista al riguardo , ma spero sempre in
un utilitaristico resipescente risveglio politico de l mio paese) .Guglionesi
attraverso un rovesciamento metodologico nella scelta ponderata delle
candidature potrebbe con un pizzico d'impegno in più risolvere i suoi annosi
problemi di rappresentatività politica estesa al territorio più ampio . Potrebbe
realisticamente farlo , a partire dai tanti tasselli politici ; in tal modo sarà
possile dare finalmente un volto proiettato oltre il campanile ad un politico
locale ed avviare allo stesso tempo una ricostruzione politica dal basso . Una o
più persone che vivono nel nostro paese e che con esso hanno stabilito una
appartenenza identitaria ed intendono spenderla in termini di visibilità e di
intraprendenza personale poiché è chiaro ed è noto che la Provincia ( ad oggi in
forse),la Regione , attraverso la loro azione govrernano un ragguardevole budget
economico – finanziario ed in modo complementare, purtroppo , governano e
promuovono anche la politica amministrativa e culturale molisana . Pertanto,
coloro che in qualche modo contribuiscono al direzionamento della macchina del
governo regionale saranno anche responsabili delle direttrici del quadro
generale all'interno del quale si deve inscrivere il futuro della nostra regione
.Su quale principio si basa questa mia modesta proposta che d'altronde in nuce
molti hanno in animo ma nessuno ha il coraggio di mettere in campo ? Forse
perchè spariglia tattiche e pratiche politiche locali da tempo votate
all'insuccesso? Si basa su una metafora linguistica e più concretamente su un
noto principio della fisica newtoniana : la luce bianca di una stella può essere
scomposta e ricomposta nei suoi colori componenti ( le appartenenze partitiche e
non ) . Avendo i politici guglionesani da tempo scomposta la brillantezza della
sua luce nei colori dell'arcobaleno parlamentare ed avendola così contemplata
troppo a lungo è ora il caso di ricomporla in un unico fascio luminoso : solo
così Guglionesi almeno nella politica potrà tornare a brillare di luce propria e
tornare ad essere STELLA DEL MOLISE . Qualche fustigatore locale sicuramente mi
accuserà di vetero campanilismo , alle probabili controdeduzioni ( ce ne sono!)
rispondo con un'altra metafora, facendo mente locale dei tanti campanili che
Guglionesi possiede non riuscendo purtuttavia oramai a far sentire neppure il
rintocco di una sola campana ed è per ciò che proprio a partire dal campanile
che Guglionesi deve rifondare la sua politica locale partendo dall'accezione
corrente del concetto come interpretazione dei bisogni delle delle popolazioni
che abitano un luogo . E tenendo conto di ciò a me pare che gli stessi bisogni
soprattutto nella nostra società globalizzata si irradiano nel territorio più
vasto sempre a partire dal campanile per cerchi concentrici fino alle alte sfere
del Parlamento e del Senato della Repubblica interpretando così la complessità
della società di appartenza Guglionesi; purtroppo , mentre altri l 'hanno già
superato, ha bisogno di ripartire dal campanile . Buon ferragosto e grazie per
la cortese attenzione .