4/8/2011 ● Libro
"Tavoli del Molise", recensione e commenti al libro di Salvaggio
Il Molise è terra di periferia la cui microstoria si è incanalata come un
fiume carsico in quella più vasta e importante delle numerose dominazioni
straniere subite e di regni tanto lenti e pesanti quanto secolari. Un po’ come
la storia privata degli uomini o la memoria delle comunità sempre oscurate da
quelle ufficiali con altisonanti nomi di sovrani e condottieri.
Ancora oggi il Molise è una regione dall’incerta geografia, non abbastanza
Centro Italia, nonostante il vicino Abruzzo a cui storicamente è sempre stata
legata, ma neppure abbastanza Sud, sgusciata via tra le potenti Puglia e
Campania da cui è fieramente distinta. Tangenzialità geografica che alimenta la
fierezza della diversità e il culto dell’estro.
Questo lembo di Italia percorso dall’Appennino, qui mai troppo aspro, e appena
intinto nel mare Adriatico, vibra di elementi indistinguibili a occhio nudo. Per
individuarli bisogna farsi accompagnare, a volte blandire da una guida che
sappia mettere a fuoco la giusta granularità. Ad esempio il libro di Salvino
Salvaggio, Tavole del Molise, titolo suggestivo e quanto mai aperto
all’interpretazione, dal momento che le tavole in questione, se non fosse per
l’esplicativo sottotitolo, non sono poi così scontate.
Fin dalle prime pagine, infatti, vengono approntate tavole geografiche e
storiche che conducono con grazia il lettore attraverso il Molise passeggiando
lungo tratturi, dolci pendii spesso innevati, colline che sovrastano la fascia
costiera, promontori che aprono allo spettacolo del mare, paesi ma soprattutto
personalità impermeabili al flusso del tempo., Si ripercorrono la storia della
regione, delle popolazioni e delle case regnanti che l’hanno via via abitata,
saccheggiata, dominata: Sanniti, Romani, Longobardi, Normanni, Saraceni, Turchi,
Borboni.
Queste tavole storico-geografiche si trasformano nelle tavole imbandite dei
magnifici nove ristoranti. Mense generose nel tripudio di prodotti locali
finissimi, profumate dai tanti formaggi e salumi molisani intensi e autentici
come non mai, tradizionali ma sempre nuovi, ma anche del tartufo, del pesce
fresco dell’Adriatico, dai vini su cui il Molise cerca di colmare un gap di
qualità.
Salvaggio descrive le delizie e i piaceri culinari del Molise con tale voluttà
da stimolare e solleticare anche il lettore anche più inappetente. A fine
lettura risulta difficile stabilire i piatti che hanno stuzzicato di più le
fantasie eno-gastronomiche mentre ogni ristorante sembra aprire una nuova
frontiera del gusto.
Il tratto caratteristico del libro è la scoperta della simbiosi tra i piatti e
la storia che li ha plasmati, nonché’ le sperimentazioni che ne esaltano il
fascino, come contraltare al fast food e al menu tutto compreso per le amorfe
mandrie turistiche.
Alcuni degli chef sono figure che trascendono la cucina. Un pranzo da Adriano
non può essere disgiunto dai discorsi con cui questo eclettico carovillese Doc
irretisce l’avventore. Pennellate iconoclaste, spigolosità sannita, guizzi
dialettali, giudizi saettanti sono ingredienti di importanza almeno pari a
quelli gastronomici. Insomma un patrimonio collettivo di personalità da cui si
plasma una cucina che ha spiccato il volo verso vette di rara bellezza.
Fabio Scacciavillani - Capo Economista – Fondo sovrano d’investimento dello
Stato dell’Oman
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COMMENTI dei LETTORI
“Altro che belle recensioni, Salvino Salvaggio ci offre fette di storia e
passeggiate molisane”, Linda
“A volte chi legge crede di avere a portata di bocca e di palato quello che
Salvaggio espone e allora lo stimolo a seguire i suoi consigli aumenta”, Antonio
“Le recensioni di Salvaggio sono come dei racconti, delle piccole novelle che
incrociano Storia (con la maiuscola), storie, gastronomia, ecc. Da qualche
settimana, questa rubrica è diventata per me un momento di piacere letterario
quanto culinario di cui aspetto la pubblicazione. Mi rende felice vedere che ci
sono dei molisani che sanno rinnovare il modo di raccontare questa terra, ma mi
rende triste sapere che Salvaggio è uno dei tanti che ha dovuto espatriarsi per
poter dispiegare le proprie ali. Spero che da queste parti qualcuno capisca
finalmente che abbiamo bisogno di professionisti come Salvaggio per fare
rivivere questa regione”, Elisa
“Complimenti a Salvino Salvaggio per le bellissime recensioni che colgono in
modo colto e piacevole tutto lo spessore storico e culturale del nostro
territorio”, Alberta
“Le critiche gastronomiche di Salvaggio sono molto diverse, più eleganti, più
colte, più elaborate, delle solite recensioni proposte da giornali e siti”, Luca
“Le recensioni del Commendatore Salvaggio sono stupefacenti perché sanno
solleticare la nostra fantasia e curiosità con il loro perfetto connubio
descrittivo tra le bellezze paesaggistiche, richiami storici e le bontà
culinarie”, Stefania