28/7/2011 ● Scuola
Scuola: la confusione regna sovrana
Il governo nazionale alla politica degli annunci ,che riguarda il
miglioramento del sistema formativo, fa seguire provvedimenti di demolizione
della scuola pubblica.
In questi giorni i dirigenti scolastici si stanno confrontando con la dura
realtà dei numeri: non ci sono collaboratori scolastici in grado di garantire
l’apertura e la chiusura dei plessi distribuiti su tutto il territorio
regionale. Non si dà seguito alla richiesta delle famiglie di un tempo scuola
più disteso (tempo pieno alla primaria e tempo prolungato alla secondaria di
primo grado); la risposta degli Uffici scolastici delle due province è sempre la
stessa: “non abbiamo gli organici per soddisfare le vostre esigenze. Non si
rispettano i parametri previsti dalle norme per lo sdoppiamento delle classi,
con la conseguenza che ci saranno pluriclassi al di sopra dei 19 alunni. Non ci
sono stati provvedimenti conseguenti alla bocciatura del TAR Molise del piano di
dimensionamento della rete scolastica, con inevitabili disagi per tutte le
operazioni d’inizio anno: caos su trasferimenti, assegnazioni provvisorie,
utilizzazioni, domande dei precari per inserirsi nelle graduatorie d’istituto,
certezza dei finanziamenti e degli organici spettanti.
Il recente decreto approvato dal Parlamento determinerà, in Molise, che a
partire dal prossimo anno scolastico 2011-12, ben 18 istituzioni scolastiche
saranno date a reggenza.
Non ci sarà, in pratica, un dirigente scolastico titolare, né ora né in futuro.
Con inevitabili ricadute negative sulla possibilità di garantire nel territorio
una scuola con un organico ed una dirigenza in grado di affrontare le sfide
formative imposte dalla società contemporanea.
A tutto ciò, come se non bastasse, ha fatto seguito una circolare del MIUR che
nega l’istituzione di nuove classi e qualsiasi sdoppiamento di quelle numerose:
i numeri vanno rispettati a dispetto di tutto! Per cui avremo classi affollate
anche in presenza di alunni disabili, soppressione di classi terminali con pochi
alunni. Aggregazioni di classi al di fuori di qualsiasi logica. La nota
ministeriale invita i dirigenti scolastici a rifiutare ulteriori iscrizioni in
presenza di classi numerose. Come dire: mandateli altrove, qui non c’è posto.
Siamo di fronte ad un vero e proprio arbitrio: nelle nostre realtà decentrate o
ai ragazzi si garantisce il diritto all’istruzione oppure essi sono costretti ad
abbandonare i percorsi formativi. In questo modo si vanifica, per esigenze di
cassa, un diritto costituzionalmente garantito.
Contro questo declino la FLC CGIL ha chiesto alle istituzioni di fare la propria
parte. Ad oggi c’è un silenzio assordante: la preoccupazione del ceto politico è
legata alla propria collocazione in vista delle prossime elezioni. I problemi
reali possono aspettare!