26/7/2011 ● Politica
Lettera al Segretario Nazionale PD, Pierluigi Bersani
Caro Pierluigi, sono la giovane democratica riportata sulla prima pagina di
un periodico locale per aver promosso, insieme ad altri ragazzi, nel mio paese a
Guglionesi, una manifestazione contro il Presidente della Regione per aver
portato la sanità molisana al disastro dopo un decennio di mala gestione. Sono
scesa in piazza perché ho ideali, valori e progetti politici opposti a quelli
del PDL. Rivendico con orgoglio di essere una giovane del PD, rispetto gli
avversari politici ma non intendo confondermi con loro. Sono impegnata nella
difesa dell’ambiente del Basso Molise all’interno degli ecologisti del PD, e mi
batto perché l’inquinamento dell’aria, dell’acqua, della terra e dei cibi non
accentuino le patologie tumorali che ci portano via affetti cari che non potrà
restituirci nessuno. Domani alle 14.30 discuterò presso l’Università di
Campobasso la mia tesi di laurea che tratterà di un missionario molisano
barbaramente ucciso in Argentina dagli squadroni della morte del regime militare
nel 1976. Ho incrociato il nome di Padre Giuseppe Tedeschi sul mio territorio
perché ricordava un giovane bracciante rumeno morto nella raccolta di pomodoro 3
anni fa per assenza di soccorso. L’Associazione di volontariato che porta il suo
nome si adopera per progetti di solidarietà e collabora con alcuni orfanotrofi
in Camerun e nell’America Centrale. Ho voluto saperne di più e ho scoperto gli
ideali di giustizia sociale e di aiuto ai poveri che Padre Tedeschi praticò
nelle periferie di Buenos Aires fino a farsi uccidere per la loro dignità.
Insieme a giovani argentini di Mar del Plata iscritti al nostro partito ho
acquisito materiali originali in Argentina per la tesi in una condivisione
internazionale dell’uguaglianza degli esseri umani e del sogno di una società
più giusta che ci porta a piangere i nostri coetanei laburisti assassinati in
Norvegia. E domani ricorderò all’Università il canto che gli amici sacerdoti
innalzarono quando seppellirono Giuseppe Tedeschi “ Avete potuto uccidere l’uomo
ma non il suo ideale di giustizia che al fin vincerà “. Il mio dolore per una
persona speciale che non potrà condividere la gioia della mia laurea sarà più
sopportabile perché la figura di questo missionario salesiano mi trasmette una
forza interiore che non immaginavo di avere.
Pierluigi mi piace pensare che il partito in cui milito e che tu guidi possa
dare gambe ai miei sogni, ai miei progetti di vita e alle aspettative di futuro
di un’intera generazione. Voglio immaginare che la nostra nave democratica non
attracchi in un isola grigia del tutto simile a quella dei nostri avversari
dominata da veline, fatuità e consumismo. Mi piace pensare che tu possa guidare
la nostra nave verso l’isola che non c’è, un luogo verde, pulito, trasparente,
in cui i valori dell’uguaglianza, della solidarietà, della giustizia sociale, di
un lavoro stabile e sicuro si coniughi col diritto di curarsi, di studiare, di
avere un casa, metter su una famiglia e far crescere dei figli nella cultura
dell’accoglienza, dell’integrazione, dell’interdipendenza e della
multiculturalità. Il PD non può non porsi una Questione IDEALE che quando
sbiadisce lascia riaffiorare i miasmi della Questione Morale perché in assenza
di valori forti si finisce con lo scadere nel pragmatismo più bieco, nel cinismo
del potere per il potere, nel tatticismo senz’anima e nella politica senza
cuore, né passione. Hai ragione tu. Dobbiamo rimarcare la nostra diversità
culturale, valoriale e identitaria dai nostri avversari. Non possiamo
confonderci con le loro logiche, gli affari, le torri, i piani regolatori, i
trasversalismi e i rapporti poco trasparenti con l’economia e le imprese.
Per questo ti chiedo di farmi capire perché in Molise il mio partito candida
alla Presidenza della Regione un esponente del PDL, organico al sistema di
potere del centrodestra, vicinissimo alle figure istituzionali più importanti
del PDL e del tutto convinto che gli schieramenti politici sono dei reperti
ideologici non più attuali perché basta un po’ di tecnocrazia, managerialità e
capacità amministrativa per governare un ente pubblico. Perché una simile
proposta che cancella decenni di lotte operaie, culture politiche, sensibilità
programmatiche e di forti idealità, non è mai stata discussa in alcuna sede del
nostro partito ed è stata comunicata solo dopo la presentazione delle
candidature per le primarie regionali. Come mai con due esponenti del PD che
hanno raccolto centinaia di firme di militanti, iscritti, amministratori locali
e dirigenti democratici, si prefigura il sostegno ad un rappresentante del PDL.
In che modo informerò i giovani che con me hanno contestato il Presidente della
Regione a Guglionesi sulla sanità sull’appoggio del PD a una figura che proviene
dallo stesso schieramento ed è portatore della medesima cultura di governo.
Perché il PD ritiene giusto che in Molise ci siano esponenti che
contemporaneamente dirigono il partito e ne hanno costituito un altro per
proprio conto e arriva a commissariare i Giovani Democratici che nutrivano
qualche perplessità sulla vicenda. Perché il Regolamento delle Primarie col
Comitato Promotore ed il Collegio di Garanzia è stato cucito su misura per un
solo candidato con maggioranze assolute precostituite che potrebbero approvare o
invalidare l’esito delle Primarie a secondo di chi vince. Come mai le sconfitte
gravi di questi anni del centrosinistra non hanno mai indotto la segreteria
nazionale a porsi il problema della nostra regione.
Caro Pierluigi, voglio tornare a sognare un PD che mi fa volare sulle ali
dell’entusiasmo, che susciti in me le emozioni per grandi obiettivi e mi
appassioni ancor di più alla bella politica, quella che è tra le persone
semplici e non ha bisogno dei posizionamenti di palazzo. Poniamo insieme con
forza la Questione Ideale del PD, non rimuoviamo la nostra storia ritenendoci
culturalmente inferiori alle destre e rilanciamo con grinta un progetto di
cambiamento della società. Troppe donne e troppi uomini, come Padre Tedeschi,
hanno dato la vita per la dignità degli esseri umani, per una visione della
società e per un insieme di valori ed idealità, per ritenere di oscurarli,
archiviarli e salire sul primo taxi che passa perché ingannati dall’illusione
della vittoria a tavolino.