21/6/2011 ● Politica
IV Conferenza dei molisani nel mondo, riflettori puntati su Beni culturali ed ambientali
E' partita con il piede giusto la prima giornata della IV Conferenza dei
molisani nel Mondo. In mattinata, la celebrazione dalla SS. Messa presso la
Cattedrale di Isernia, officiata da Mons. Visco e preceduta da una esibizione
degli sbandieratori del CUS Molise. Poi, presso l'Aula Magna dell'Università
degli studi del Molise, l'apertura ufficiale da parte del Presidente della
Regione, Michele Iorio.
«In questi dieci anni - ha detto il Governatore - ho avuto modo di visitare gran
parte delle comunità dei molisani all'estero. Ho quindi avuto la possibilità di
verificare che la loro preoccupazione, che è anche la nostra, è che i valori, i
principi e quindi l'identità italiana, molisana, e dei singoli Comuni di
provenienza non venga persa e non giunca alle nuove generazioni. Partendo da
questa considerazione, come Governo regionale abbiamo operato e messo insieme
varie iniziative con le Associazioni dei molisani all'estero funzionali anche a
rendere protagoniste le nuove generazioni per riallacciare un rapporto con la
terra d'origine al fine di crescere insieme».
«In passato - ha detto ancora Iorio - il ruolo dei nostri corregionali
all'estero è stato sicuramente importante per la crescita dell'Italia e del
Molise. Basti pensare alle rimesse che hanno contribuito in modo rilevante allo
sviluppo del nostro territorio. Oggi, però, questi nostri corregionali sono
chiamati a svolgere per la terra natia un ruolo diverso, ma altrettanto
strategico. Essi sono i nostri ambasciatori nel mondo. Attraverso loro possiamo
porre in essere iniziative comuni di scambio culturale, economico e turistico.
Loro ci possono dunque dare quelle basi necessarie alla creazione di nuovi
rapporti con l'Università ed il sistema delle imprese.
Molti progetti sono già stati messi in atto e molti ancora dovranno essere
ideati e realizzati. In questi giorni discuteremo e ci confronteremo su
tematiche importanti anche all'interno del Consiglio dei giovani molisani nel
mondo. In questa occasione voglio ribadire l'impegno di tutta la Regione Molise
a voler perseverare, nella strada già battuta, in un continuo e stabile rapporto
con tutti i molisani, ovunque essi risiedano. Mi piace pensare ad un Molise di
un milione di abitanti, alcuni dei quali vivono fuori dai confini regionali, ma
tutti uniti da una comune identità e da forti radici culturali e storiche».
Il Presidente Picciano, nel suo intervento di saluto, ha posto l'accento su
quella che ha definito «la festa di tutti i nostri corregionali, 330mila in
Molise e 890mila nel resto del pianeta; persone che vogliono essere protagonisti
delle politiche loro destinate».
«Per questo - ha aggiunto - oggi coinvolgeremo ampiamente i vari delegati,
convinti debbano essere soggetti attivi e propositivi delle soluzioni che li
riguardano e che qui avranno l'occasione di elaborare».
Dopo i saluti del Magnifico Rettore, Giovanni Cannata, ha avuto inizio il primo
seminario della tre giorni, "I valori del Molise: i Beni culturali", moderato
dal Prof. Paolo Mauriello dell'Unimol, che ha ricordato la centralità
dell'istruzione e della formazione umana nello sviluppo economico e
territoriale. Il Vicepresidente del Consiglio regionale, Tony Incollingo, da
parte sua, ha reclamato maggiore attenzione per i castelli molisani: un
patrimonio misconosciuto non solo all'estero, ma anche nella nostra nazione.
Ecco perché, secondo l'Assessore provinciale di Isernia, Angelo Iapaolo,
«necessitiamo di un'organizzazione più adeguata e di un circuito virtuoso per
compiere quel salto di qualità nella gestione e nella valorizzazione delle
nostre risorse territoriali».
Nel pomeriggio, invece, presso la sede dell' Unimol di Pesche, si è svolto il
secondo seminario, "I valori del Molise: le risorse ambientali", presieduto da
Michele Picciano, che ha visto la partecipazione dell'Onorevole Narducci, dei
Consiglieri regionali Scarabeo e Testa, oltre che dei rappresentanti dei
molisani all'estero. Farrace e La Franais. Dal convegno è emersa l'opportunità
di una programmazione territoriale gestita in consorzio da più enti, pubblici e
privati, in modo da ridurre le spese e implementare la visibilità mediatica
della biodiversità molisana. Le iniziative imprenditoriali, infatti, sono ferme
a modelli tradizionali e vanno ripensate, puntando sulla diversificazione e
sull'intreccio tra arte e tradizione, in una gestione sostenibile e integrata.