30/5/2011 ● Politica
Candidati kamikaze o semplicemente pluralismo, libertà, diritti cioè democrazia liberale
Questo manifesto vuole essere innanzitutto un ringraziamento agli elettori
che con 294 voti a Guglionesi e complessivamente 383 nel Collegio hanno espresso
fiducia e consenso sulla mia persona, consentendo così al Popolo della Libertà
di contribuire alla vittoria del Presidente Rosario De Matteis anche nella
nostra città e nel nostro collegio.
Sento però anche il dovere di intervenire in un dibattito che partendo dalla
premessa della mancata elezione di un candidato locale in Consiglio provinciale,
con toni e parole del tutto inappropriati, addita me e altri come “VERI E UNICI
RESPONSABILI” di questo insuccesso.
Il comunicato e i comportamenti di “Guglionesi nel cuore” a consuntivo dei
risultati elettorali, man mano che passano i giorni, stanno prendendo la forma
dello psicodramma collettivo. E invece di orientare tale strumento
psicoanalitico alla elaborazione anche autocritica delle cause della sconfitta
del loro candidato, compiono, con linguaggio violento ed illiberale, una analisi
impropria ed offensiva delle altre candidature con l’unico scopo di
autoassolversi.
La vicenda umana che ha letteralmente investito la nostra comunità (perché di
una vicenda umana si tratta) è infatti tutta interna all’attuale maggioranza.
Un’anatra zoppa che sul filo del gioco d’azzardo pensava di tornare a volare
attraverso le elezioni provinciali. Vincendo il campionato mondiale di coerenza,
candida il proprio assessore all’agricoltura Del Peschio con il partito di
Casini, anche se lo stesso assessore fino ad un momento prima risultava non solo
iscritto, ma anche componente del coordinamento regionale del PDL. Subito
secondo allo stesso campionato di coerenza mondiale si classifica il Vicesindaco
Lucarelli pure lui iscritto e componente del comitato provinciale del PDL.
Le truppe cammellate della maggioranza, confluite per meri calcoli
opportunistici ed elettoralistici nell’UDC, ritenuto evidentemente partito più
adatto a soddisfare le proprie pretese, invece di chinarsi di fronte alle scelte
del cittadino elettore, unico sovrano in una democrazia liberale che si
rispetti, ad urne chiuse e risultati acquisiti iniziano a sproloquiare delle
candidature di altri concittadini che “vantano” una storia di impegno e lealtà
al proprio partito, definendole brutalmente autocandidature addirittura
KAMIKAZE.
A parte l’assurdo in sé di tale accusa, fa specie che la stessa provenga da chi
ha scelto di far correre il proprio candidato con l’UDC, partito che ha fatto
della critica al bipartitismo ed allo stesso bipolarismo la propria ragione
d’essere. Per non tacere del fatto che di Kamikaze non dobbiamo andare lontano,
oltre a Del Peschio e la sua famosa anatra hanno fatto scuola nel recente
passato l’attuale Sindaco e l’attuale Vicesindaco ambedue candidati per un
seggio provinciale (in formazioni del centrodestra) e ambedue rimasti con un
pugno di mosche in mano (a volte ritornano!!!).
Cosa sono dunque per lor signori i valori della DEMOCRAZIA, DEL PLURALISMO,
DELLA LIBERTA’ ?
So di rivolgermi a persone i cui ideali sono subordinati ai propri interessi, al
punto di offendere, anche con il concorso di persone AMICHE, chi esercita
democraticamente e liberamente, nel rispetto della Costituzione italiana(!) e
delle leggi dello Stato, il proprio diritto di elettorato passivo!!!
Milito da anni all’interno di un partito che oggi rappresenta la maggiore forza
politica italiana. Ne ho condiviso ideali e battaglie impegnandomi al suo
interno con forza e senso di appartenenza. Ho accettato con orgoglio la proposta
di candidatura, onorato di poter rappresentare, un giorno, il mio territorio.
Invito il gruppo di “Guglionesi nel cuore”, dopo un’assemblea pubblica che ha
ripetuto la stessa logica populistica con l’aggiunta di particolari di
trattative pre-elettorali ricostruiti a proprio uso e consumo e di volgari
attacchi ad uno dei candidati processati, al quale va la mia più sentita
solidarietà, a cessare, per carità di patria, da quella che appare come una vera
e propria “caccia all’uomo”, additando all’opinione pubblica me e altri quali
responsabili del reato di “lesa maestà” ed offendendo così i numerosi
concittadini che hanno liberamente scelto di votare per gli altri
candidati di Guglionesi.
Anch’io mi auguro che Guglionesi possa un giorno avere una giusta rappresentanza
a livello sia provinciale che regionale, e già in questa occasione ho
criticamente coinvolto il mio partito sul tema, ma tale risultato potrà essere
raggiunto solo tornando ad una buona politica, al confronto tra uomini e donne,
forti di proposte e programmi e dell’appartenenza a partiti, associazioni ed
altre forme di aggregazione della società civile, e non certo con i “Tribunali
del Popolo” convocati da chi, privo della necessaria autorevolezza, non è in
grado di favorire l’auspicata unità all’interno del paese che amministra.
Vincenzo Rossi detto Jimmy