25/5/2011 ● Politica
Il nucleare, se lo conosci lo eviti
“Civiltà e democrazia calpestate in un colpo solo. Questo è il vero esito del
voto di fiducia al decreto Omnibus oggi alla Camera che mira a cancellare il
referendum sul nucleare al quale invece gli italiani hanno mostrato di tenere
moltissimo”.
I nuclearisti dicono: “Il nucleare è energia pulita, ne abbiamo bisogno per
ridurre le emissioni dei gas di serra”.
Le energie rinnovabili, il cui sviluppo sarebbe affossato dall’atomo, producono
un quantitativo di gas serra molto inferiore a quello del ciclo nucleare.
Quindi, possiamo smentire le affermazioni dei nuclearisti.
Non solo, nell’impatto ambientale di una centrale nucleare, pur in assenza di
incidenti, bisogna considerare:
- l’incidenza delle miniere di minerali radioattivi e del loro trasporto (vedi
caso Niger);
- le radiazioni nei pressi della centrale;
- le scorie radioattive;
- un enorme consumo di acqua dolce (una sola centrale del tipo proposto per
l’Italia consumerebbe 4 milioni di metri cubi di acqua al giorno);
- il peso sulla salute pubblica, dato che è dimostrato un raddoppio dei casi di
tumori della tiroide, leucemie, ecc.
A tutto questo si aggiunge il rischio di un impatto ambientale devastante in
caso di incidente: zona di evacuazione a durata pluricentennale intorno alla
centrale, mutazioni genetiche, inquinamento del mare e dei corsi d’acqua,
inquinamento atmosferico. A loro volta queste conseguenze si traducono in danni
sociali ed economici.
Sono poi assolutamente non trascurabili i danni alla salute pubblica, con
centinaia di miglia di persone esposte ad alti livelli di radiazione. Alle morti
dei “liquidatori”, gli operatori del settore, vanno aggiunte quelle dei
cittadini, soprattutto bambini, la proliferazione di leucemie o tumori della
tiroide e le malformazioni genetiche tra i nuovi nati.
I nuclearisti dicono:
“L’energia nucleare costa meno, ed il suo sviluppo crea lavoro e crescita
economica”
“ Lo sviluppo del nucleare lo paga il privato”. Balle.
Governo ed ENEL non sanno quanto costerebbero le centrali, perché:
1- Non esistono calcoli costi-benefici per il loro sviluppo
2- Nessuna centrale del modello proposto (EPR , francese) è stata completata,
infatti si tratta di prototipi, e quindi non si sa quanto costeranno.
4- Dopo l’incidente di Fukushima saranno necessarie importante modifiche
progettuali, e anche ammesso che sia possibile adeguare questo tipo di reattore,
i costi per renderlo compatibile con i rischi sismici e tsunami in Italia
sarebbero astronomici.
5- Il costo dello smaltimento delle scorie, problema del tutto irrisolto, è
assolutamente sconosciuto, ma sarà sicuramente elevatissimo.
L’energia nucleare NON costa di meno
Nel 2021, quando le centrali entrerebbero in funzione, il costo dell’energia
nucleare sarà Maggiore del 75% rispetto al gas e del 27% rispetto all’eolico. Ma
questa stima non tiene conto delle incertezze esposte qui sopra, che faranno
lievitare notevolmente l’eventuale costo del nucleare.
Da notare che in Italia, i costi delle rinnovabili sono del 35% superiori a
quelli della Germania, a causa di tasse, incertezze normative e mancanza di
pianificazione nel settore.
Attualmente l’Italia acquista energia nucleare a basso costo dalla Francia, ma
questo avviene solo nelle ore notturne, quando le centrali francesi producono
energia in eccesso che va smaltita a qualsiasi prezzo.
1. Un altro costo occulto del nucleare è la copertura assicurativa.
I danni prodotti dall’incidente di Fukushima per ora sono incalcolabili, ma la
Merryl Lynch li stima a oltre 130 miliardi di dollari.
Naturalmente, dopo Fukushima, questi costi cresceranno.
2. Il nucleare è in concorrenza con lo sviluppo delle rinnovabili, e quindi lo
blocca
Già oggi, l’Italia ha la capacità di produrre circa il doppio del massimo di
energia richiesta (oltre 101,000 MW a fronte di un picco di domanda di 57,000
MW).
Siccome le risorse da investire non sono infinite, o si investe sul nucleare o
si investe sulle rinnovabili.
Tra l’altro, l’investimento sul nucleare avverrebbe in condizioni di mercato
distorte, al di fuori della concorrenza. Infatti mentre le rinnovabili sono
penalizzate, gli operatori del nucleare sarebbero superprotetti A SPESE DELLO
STATO.
3. Il nucleare non verrebbe comunque realizzato prima di 12 anni, durante i
quali continueremmo a consumare combustibili fossili a costo sempre crescente
Un anno per selezionare i siti, ottenere l’approvazione delle Regioni, compiere
le operazioni preliminari di autorizzazione.
E si arriva al 2022 prima dell’allacciamento alla rete. Nel frattempo, siccome
lo sviluppo delle rinnovabili è rimasto bloccato, abbiamo continuato a bruciare
petrolio, gas e carbone, a prezzi sempre crescenti.
4. Il nucleare creerebbe meno posti di lavoro rispetto alle rinnovabili, e la
maggior parte di questi solo durante la costruzione delle centrali
La scelta per il nucleare vorrebbe dire perdere un’occasione unica per
sviluppare le rinnovabili, creando lavoro ed esportando tecnologia.