22/5/2011 ● Politica
Appartenenza e rappresentanza. Giochiamocela da "favoriti", dipende solo da noi!
[Ai lettori che scrivono, rispondo con la mia opinione in merito all'argomento discusso nel blog in questi giorni]
Sono stato venerdì scorso a Larino alla presentazione del libro "San Pardo".
Nell’occasione culturale ho ammirato una tale coesione sociale in tutti i
“politici” di Larino (dai consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione,
ai ri-eletti consiglieri regionali D'Alete e Romagnuolo [che pure lui è di
quelle zone, più o meno rappresenta quella porzione del territorio frentano],
alla deputata Sabrina De Camillis), tutti presenti "per Larino", al di là del
simbolo partitico di schieramento.
Ho vissuto, ho respirato, per qualche ora, l’appartenenza e la rappresentanza!
Una “squadra”, insomma, unita “per Larino”, consapevolmente “mischiata” per
sviluppare, concretamente, le prospettive della propria terra, a diversi livelli
politici. Senza estremizzare in personalismi che invece molte volte avviliscono
il nostro contesto comunitario.
In tale scenario di ristoro culturale, nella mia mente tornava una riflessione
elettorale di consapevolezza ingannevole: “centrodestra” o “centrosinistra”,
quando è il momento giusto per scegliere i rappresentanti territoriali, sono
discorsi astratti che fanno in pochi, di solito quelle poche comunità che
tendenzialmente si predispongono ad un’altra occasione “persa”.
La consapevolezza “ragionata”, invece, è un’altra: tutti insieme dobbiamo
continuare ad argomentare e a sostenere oggettivamente (cioè da ambo i poli politici locali e
dall'intera comunità di Guglionesi) le visioni condivise della nostra
appartenenza e della nostra rappresentanza. Cioè, la preferenza univoca e prioritaria al
nostro “rappresentante”. Devo essere sincero fino in fondo: sia in quello che
vedo e sia in ciò che sento in giro qui a Guglionesi, lentamente germoglia anche
nel nostro contesto guglionesano quel seme che ci raccontiamo e ci scriviamo un
po' tutti dopo il voto (ne discutiamo spesso anche nei blog, per strada, a
Castellara, insomma da diversi punti di vista), cioè la ragionevolezza "per
Guglionesi". Non importano chi (cioè la persona: Giulio, Pasquale, Francesco,
Maria, Lucia etc.) e il simbolo (può essere uno qualunque!) che dovranno
raccogliere il "testimone" della rappresentanza “per Guglionesi”. Sono convinto
che la nostra politica locale, se vuole, è in grado di sostenere, oltre ogni
barriera di simbolismo partitico o personalismo apolitico, la preferenza
partecipata e razionale per il nostro “rappresentante”. Come succede a Larino, o
a Casacalenda, o a Guardialfiera, o a Montenero, o a Bojano, o ad Agnone...
Sostenere, saggiamente tutti insieme, la nostra appartenenza e la nostra
rappresentanza (dunque, non un “testimone” in quanto candidato!) è possibile! Negli enti
extra comunali si eleggono i rappresentanti dei territori comunali di
appartenenza. Non riduciamo i principi di eleggibilità e di rappresentatività
alla spartizione numerica dei partiti (risultato che fa comodo solo a chi cumula
i nostri voti in un computo complessivo, spesso senza beneficio alcuno per chi
ne fa dono!). L’appartenenza e la rappresentanza sono visioni innovative nel
nostro contesto per le quali la nostra politica può e deve fare “squadra”. E
allora non sarà più una questione di nomi (Giulio, Pasquale, Francesco, Maria,
Lucia etc.), perché a prevalere in tutti noi sarà il senso di una comunità
"presente", orgogliosa, forte della propria identità, che resta potenzialmente e
culturalmente notevole al cospetto delle altre realtà regionali!
Giochiamocela da "favoriti". Saremo “favoriti” già solo per un atteggiamento
così unitario all’appartenenza e alla rappresentanza, e qualcuno "che per ora
conta" rispetterà "Guglionesi" molto di più.
Non dipende da loro, dipende solo da noi!