15/3/2007 ● Politica
Antenne: la Regolamentazione a partire dal PRG?
"«Un nuovo piano regolatore per le antenne» - I comitati contro l'elettrosmog all'attacco. Chiedono una nuova regolamentazione per fermare la giungla dei ripetitori per i cellulari. Sono già 269 in città, due ogni chilometro quadrato, 350 in tutta la provincia. «Solo gli ospedali e le scuole sono protette, ma molti impianti si trovano a pochi metri da dove vivono bimbi di 2 o 3 anni». Sono cresciute in silenzio, timorose di dare troppo nell'occhio. Sui tetti degli edifici del centro storico, sui palazzi appena fuori mura, sono lì, a godersi la vista di Bologna, dall'alto. Sul territorio comunale del capoluogo emiliano il numero di stazioni radio base - le antenne per i cellulari, come sono chiamate dai più - è di 269: ci sono 2 antenne per ogni chilometro quadrato. La cifra sale a 350 per il numero di stazioni presenti sulla provincia bolognese. Su di loro un'ombra, i campi elettromagnetici (CEM). Nel panorama scientifico non è ancora stata data l'ultima parola sulla pericolosità a lungo termine delle onde causate dagli impianti di telefonia mobile. Maggior consenso sugli effetti a breve termine: mal di testa, insonnia, tachicardia, prurito, è la così detta "sindrome da elettrosensibilità" che può colpire una percentuale della popolazione esposta. Vivere con una spada di Damocle sulla testa preoccupa un'opinione pubblica sempre più agguerrita. Il piano regolatore del Comune attualmente in vigore vieta l'installazione degli impianti in presenza di "ricettori sensibili"(scuole, ospedali, case di cura) e prescrive una distanza di sicurezza di 50 metri da questi ambienti. Nulla è previsto a tutela delle abitazioni private. «Il criterio di riferimento per dare l'ok all'installazione di una stazione radio-base è il limite di 6 Volt/metro stabiliti dalla normativa» spiega Vito Belladonna, direttore della sede provinciale di Arpa, (Associazione Regionale per l'Ambiente), ente preposto a dare valutazioni preventive e al monitoraggio degli impianti. L'Istituto Ramazzini di Bologna, dove dal 2002 un'equipe di ricercatori si dedica allo studio delle conseguenze sulla salute delle onde, mette in guardia «I bambini sono più vulnerabili alle emissioni dei ripetitori» (...).